Editoriali

raspa gamberorosso

Da via Venezia al Gambero Rosso

SAN SALVO  | Panetteria Raspa sul Gambero rosso, o meglio sull’ultimo numero del Gambero rosso: il 308, del settembre 2017. Si, proprio così. Chi acquista l’elegante e prestigiosa rivista di cucina italiana di questo mese vi trova anche notizie

dell’altrettanto prestigiosa ed elegante attività artigianale e commerciale di Antonella e Michele Raspa. I coniugi sansalvesi, che hanno dato un impronta decisamente futuristica all’attività paterna, si sentono giustamente orgogliosi per la consacrazione del successo di pubblico, che arriva sulle pagine del Gambero. Il numero di questo mese, con in copertina lo sguardo fermo ed il dito puntato dello chef  stellato Antonino Cannavacciuolo, riporta, accanto all’immagine dei biscottini al cioccolato creati da Antonella, una bella recensione con la storia della Panetteria. Il cui incipit riparte dal 1960, anno di inizio dell’ attività di panificatore di Giuseppe, padre di Michele. Il quale, vegetariano, insieme alla moglie Antonella, vegana, ha ampliato l’offerta della panetteria avviata cinquantasette anni fa per arricchirla – si legge tra le righe della recensione del Gambero – con il valido servizio di caffetteria e ristorazione, pensato secondo la filosofia di entrambi. Infatti dai Raspa vengono prediletti ingredienti bio dell’azienda agricola della stessa Antonella, in cui si producono grani autoctoni di saragolla e di solina.

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Non c’è dubbio che aver spostato  l’antica panetteria “in zona a servizio delle industrie” (così è definita Via Pertini sul piano regolatore del Nucleo industriale) dal cuore del borgo sansalvese (Via Venezia è invece in zona centro del vigente Prg) qualche lustro fa poteva sembrare cosa ardita. I fatti (col successo di pubblico ed anche con questa prestigiosa recensione) hanno ampiamente dato ragione ad Antonella e Michele. I quali avrebbero potuto accontentarsi di continuare la produzione del pane e venderlo ai clienti di sempre o, a limite,  portarlo ai centri commerciali e ristoranti. Invece, i due hanno voluto abbinarci un servizio di caffetteria e di ristorazione, che ha consentito loro, senza perdere i clienti storici, di conquistarne altri: gli amanti delle colazioni con morbide fette di ciambella (veg), krapfen e lievitati o, anche, dei centrifugati da abbinare a fette di pane abbrustolito con olio e pomodoro. Insomma, non il solito cornetto. Poi, hanno anche “catturato” quei clienti che, a pranzo, non hanno tempo di andare al ristorante, però non si accontentano di mangiare un panino, magari in piedi. Nel locale moderno, dal soffitto illuminato con luci bianche e parquet in legno, ci si può comodamente sedere, essere serviti e consumare pasti caldi e gustosi, sia pure “espressi” come li definisce con cognizione il Gambero. Che coglie, dunque, i particolari della Panetteria e soprattutto capta la filosofia che ne è alla base, rilevando quel che hanno saputo fare Antonella e Michele. Ossia, servire le nuove esigenze degli avventori, che, passando a Via Pertini per recarsi nelle industrie, vogliono fare una lauta colazione o un veloce pranzo. Se fossero rimasti a Via Venzia, questo non sarebbe stato possibile. Ma è, probabilmente, a Via Venezia, nel cuore del borgo, che la dinamica coppia ha compreso le esigenze dei sansalvesi moderni, relativamente alle quantità e qualità dei cibi. La modernità vera si costruisce quando si hanno radici antiche. Il successo di ciò che accade oggi a Via Pertini dipende dall’essere nati e cresciuti a Via Venezia. Ma questo lo possiamo dire noi, che conosciamo da sempre i Raspa, nostri cari amici.

                                                                                                                                 Ods