Editoriali

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Perché continua la lunga marcia del Coronavirus?

Il 12 marzo scorso scrissi "il coprifuoco". Chi ha avuto la bontà di leggerlo, lo avrà trovato sostanzialmente fiducioso nel provvedimento "restrittivo" di tre giorni prima.

Il giorno in cui scrissi quell' editoriale (cioè il 12 marzo scorso) i deceduti erano 1016 su 15123 positivi, praticamente il 6,7%.

Ad una settimana da quell' editoriale "speranzoso" e dopo 10 giorni dal "coprifuoco", cioè OGGI 19 marzo i deceduti sono 3405 su 41035 positivi.

Quindi dopo 7 giorni sono più che triplicati i morti e quasi triplicati i contagiati.

Inoltre, la percentuale dei deceduti sui contagiati totali è oggi sopra l'8%, come ieri, come l' altro giorno e come il giorno prima.

Ciò significa che queste misure non hanno ancora fermato la diffusione del virus; forse l' hanno rallentata o forse la fermeranno, come speriamo tutti.

È già stato detto che il coprifuoco, questo coprifuoco, sarà prorogato almeno fino al 3 aprile. Ma se anche il 3 aprile non dovesse verificarsi ciò che si è verificato in Cina (cioè lo stop dei contagi) prorogheremo fino a Pasqua?

E se il virus non si bloccasse neanche a Pasqua, prorogheremo fino a maggio?

Il guaio è che, nel frattempo, sarà successa la catastrofe negli ospedali.

Allora, forse, sarebbe il caso di fermarsi un attimo e chiedersi: perché i cinesi hanno fermato il Covid 19 e noi ce la stiamo facendo?

Dipende da 4 podisti che vanno in pantaloncini sulla montagnola?

È chiaro che non ci devono andare, ma domando: e se il dipendesse dal fatto che noi, diversamente dalla Cina, non abbiamo chiuso le aziende produttive, che sono ad alta concentrazione di maestranze e che presuppongono movimenti di trasporto pubblico e privato notevole?

È un caso che contagio e morti siano ancora in crescita costante a Brescia e Bergamo, che sono tra le province più produttive d' Italia?

Alla luce di queste breve riflessioni, bisogna far capire al Governo che, se esso è certo che la crescita costante del contagio dipenda dalle allegre uscite dei cittadini, allora inasprisse le sanzioni in capo a costoro.

Ma se, invece, la crescita costante dipendesse dalla mobilità delle aziende, allora bisognerebbe chiudere queste, tenendo aperte quelle di acqua, luce, gas, internet, alimentari, pulizia della persona ed ovviamente i presidi di sicurezza pubblica e sanitaria.

Ods

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