Editoriali

ARGIRO IN CONSIGLIO

La profezia di Argirò non si avvera ma lui attacca

SAN SALVO |  La profezia di Argirò era: “" quando si è in 9 non si può beccare neanche un raffreddore"... Ergo, se un consigliere ha un raffreddore in Consiglio ci deve andare per forza per mantenere il numero legale.

Se poi ad avere il raffreddore ne sono due, ci devono andare entrambi. Ma soprattutto se hanno una cosa più seria (del raffreddore) pure ci devono andare, a costo di beccarsi una broncopolmonite…insomma a qualsiasi costo e costi quel che costi, come soldatini obbedienti e disciplinati, in Consiglio ci si va..per garantire il numero legale. E stamattina la maggioranza ha garantito il numero legale. Quella nostra ipotesi “non si sa se effettivamente la seduta ci sarà” è stata smentita dalla presenza in aula di tutti…raffreddati compresi.

Beninteso, uno con la vita sua ci fa quel che vuole, nel senso che se si sente di mettere a rischio la propria “salute” pur di garantire una (o due) sedute di Consiglio è libero di farlo. Ma noi siamo altrettanto liberi di chiederci perché rischiare così tanto.

Si rischia così tanto, perché - per rimanere in tema ed usare l’appropriata diagnosi fatta dal sindaco su facebook – tutti i potenziali concorrenti delle elezioni del prossimo anno sono in balia dell’ansia. Però, non si tratta di quella da prestazione (che colpisce gli uomini prima di un rapporto sessuale ritenuto vieppiù importante). L’ansia che va colpendo i politici locali (donne ed uomini) è pura ansia elettorale, che fa fare cose che proprio di buon senso non sono, pur di dimostrare di essere più bravi e competitivi degli avversari. Ovvero:

mandare in Consiglio padri di famiglia a cui il buon senso avrebbe consigliato di curarsi a casa;

inaugurare opere pubbliche, i cui progettisti o appaltatori non sono stati ancora liquidati;

fare opere biotopiche prima dei certificati dovuti;

giustificare la non consegna di documenti a consiglieri comunali;

ignorare che i poveri veri non prendano le borse lavoro;

non tenere conto di manifestazioni d’interesse di concittadini, perché sono…concittadini;

erogare contributi per manifestazioni estive a soggetti non concittadini, perché si facciano manifestazioni, perché manifestazioni significa essere presenti ed essere presenti consente di chiedere voti per avere operato.

Cosa lega tutte questi (ed anche altri) ardimenti ? Che per dimostrare la propria bravura spesso la legittimità promessa va a farsi benedire. Cosa accadrà ? Che prima o poi i nodi verranno al pettine e diventeranno pubblici grazie all’ ansia elettorale generata dalla mitica battaglia, di cui pubblichiamo un assaggio, riferendovi il durissimo intervento odierno di Nicola Argirò, il quale ha detto alla “sua” maggioranza:

“Dite alla sinistra di portare quattro gatti in piazza, ma poi voi portate quattro gatti in Consiglio, che convocate in un orario proibitivo per il pubblico (perché ???). Sfornate comunicati stampa su milanesi e napoletani a firma di Forza Italia, ma chi autorizza quella firma ? Non certo io che sto in Consiglio eletto col Pdl. Dissento dai templi biblici per la realizzazione della pista ciclabile e rilevo che se il popolo italiano ostentasse lo stesso ottimismo dell’ assessore Lippis ora avremmo guadagnato 3 punti di Pil. Tutto questo mentre la vicina Vasto proprio ieri ha inaugurato la bike sharing con 21 bici elettriche che arriveranno a 50, mentre noi nulla. Per fortuna la prossima estate avremo un’ Amministrazione diversa e soprattutto un assessore diverso e vedremo se oltre al solito mercatino potremo produrre di più. Se lo aspettano i cittadini, lo chiarirà la Finanza”.

Prima dell’intervento di Argirò, Tonino Marcello mi aveva detto che avevo sbagliato a definirlo dissidente. In effetti Argirò non è dissidente: è un uomo libero. Va bene così ?

Ods

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