Editoriali

amato maria on

Nessuno sa da dove arrivi … la sanità

SAN SALVO | Prendo a prestito il titolo del bel libro di Olga Lumia (presentato ieri sera al Centro culturale) per parafrasarlo e sostituire alla parola “amore” la parola “sanità”.

Lo faccio perché la presentazione del libro “Nessuno sa da dove arrivi l’amore” c’è stata esattamente ventiquattro ore dopo una discussione fatta sulla sanità nel locale di Marisa D’ Alfonso, in cui è stata relatrice la deputata Maria Amato. La quale è tornata a San Salvo anche la sera successiva per la ricordata presentazione del noto romanzo e si è seduta accanto a me e Fabio Travaglini, ossia in prima fila. Queste sua doppia presenza ha solleticato la mia fantasia, inducendomi a parafrasare il titolo della Lumia, a cui chiedo scusa se confondo i due eventi culturali. E per farmi perdonare inverto la cronologia, partendo da quello del giorno dopo.

presentazione zelli

 

Sabato 15 ottobre (come detto, al Centro culturale) Auro Zelli ha organizzato la presentazione del romanzo “Nessuno sa da dove arrivi l’amore”, recensito da Sara Solipaca (dirigente scolastico del Mattioli), Licia Zulli (imprenditrice del settore sociale) e Domenico Di Stefano (scrittore e consigliere comunale). I tre hanno magistralmente raccontato le emozioni suscitate dalle pagine del romanzo, che evidentemente li ha saputi toccare nel profondo, facendoli “conoscere o riconoscere” in alcuni dei personaggi della Lumia, ambientati nel periodo più buio della nostra storia recente: gli anni di piombo. Anche l’ intermezzo musicale, curato dallo stesso Zelli, è stato molto apprezzato, poiché il cantautore (accompagnato da Michele Taraborrelli) ha fatto ascoltare una sua canzone dallo stesso titolo, ispirata proprio dal romanzo.

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Venerdì 14 ottobre (come detto, da Marisa D’ Alfonso) Maria Amato, membro della Commissione sanità della Camera dei deputati, ha partecipato ad un dibattito con Franco Caramanico, consigliere comunale di Guardiagrele ed ex assessore regionale. Se dall’esponente guardiese abbiamo ascoltato un excursus sulla evoluzione della spesa sanitaria regionale e quindi delle vicende politiche ad essa legate (chiusure degli ospedali, rientri dal debito ed inchieste giudiziarie), dalla deputata vastese abbiamo, invece, avuto conferma che la stessa dissente notevolmente dalle politiche messe in atto da Silvio Paolucci, assessore alla sanità, pardon alla “programmazione sanitaria”. I due relatori (Caramanico di Sel ed Amato del Pd) si sono trovati d’accordo sull’opera di risanamento dei conti da parte della Giunta Del Turco (“non foss’altro per ragioni di bilancio”), nonostante la stessa (o parte di essa) abbia poi subito il terremoto giudiziario partito con gli arresti del 14 luglio 2009 e che non ancora finisce con le udienze in corso. Hanno espresso entrambi perplessità sulla faraonica opera in mente dei ovvero il nuovo ospedale Chieti – Pescara, per il quale si ipotizza un coinvolgimento finanziario della Maltauro. Ed, infine, hanno detto all’unisono che i privati devono essere “complementari” al pubblico in sanità, ovvero entrare solo quando il pubblico non può fare.

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Cosa unisce i due eventi che ho sinteticamente raccontato ? …oltre al fatto che molti dei partecipanti al primo sono poi tornati al secondo e pur non essendoci collegamento alcuno tra i due momenti: diversissimi argomenti, diversi luoghi, diverso taglio scenografico…

Ho notato una visione romantica dell’amore nei relatori sul romanzo ed una visione altrettanto romantica nei relatori sulla sanità. Ma se sull’amore, inteso come sentimento che arriva all’improvviso e può ti sconvolgere la vita, la visione romantica è necessaria perché ci aiuta a vivere l’innamoramento, ci rende meno aridi e ci avvicina al Signore, è diverso sulla sanità, intesa come complessa organizzazione degli interventi che soccorrono la salute delle persone. Su cui va seguito un ferreo approccio alla “vituperata” Costituzione vigente, la quale statuisce la salute come diritto, che lo Stato deve garantire. Lo Stato, però, siamo noi ovvero tutti noi: quelli che operano nel settore, quelli che se ne servono, quelli che ci si arricchiscono, quelli che lo controllano e sanzionano chi ci si arricchisce troppo, quelli che hanno una visione ragionieristica e quelli che hanno una visione romantica. La sintesi di tutti gli interessi mossi dai predetti fa la politica sanitaria. Chi ha una visione romantica della sanità deve capire che per incidere e “spostare” la sintesi verso il diritto alla salute deve aggregare attorno a sé tutti coloro che hanno la stessa visione e metterla in gioco. Del resto i privati litigano tra di loro, ma sanno unirsi al momento giusto ed anche comprarsi i giornali.

Leggendo il romanzo presentato ieri, all’on. Amato (che l’ha acquistato, secondo la direttiva impartita dal buon Di Stefano…Domenico) torneranno alla mente gli anni prima di quelli di piombo: il ’68 ed il ’69, allorquando i romantici del lavoro, con scioperi, manifestazioni, interventi, consapevolezze, giornali propri e ricorsi hanno indotto il Parlamento a legiferare lo Statuto dei lavoratori. Oggi, solo una bella aggregazione politica e culturale può essere capace di sbarrare la strada alla visione ragionieristica della sanità e ridurre lo strapotere dei privati, ma per crearla bisogna sapere da dove arriva la sanità e soprattutto dove può portare…

Ods

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