Editoriali

magnacca menna

Per battere Magnacca  ci vuole la  Magnacca

SAN SALVO  | “Ma secondo te, si ricompattano ?” Questa è la domanda che più di frequente mi viene posta da chi sa che mi occupo di cose della politica locale da qualche annetto.

E la mia risposta, a tutti i curiosi ed in ogni circostanza, è sempre stata: “Vedrete che si ricompattano”, cosa di cui sono ancora certo. Spiego da dove viene questa mia convinzione. La scorsa volta (in cui la sinistra locale ha schierato Mariotti & Boschetti, da un lato, e Marchese & cespugli, dall’altro), gli uni contro gli altri avevano tanta rabbia, la voglia di dimostrare all’altro di valere di più ed il senso di rivalsa incrociato. Ed è questo che ha portato a farsi le liste contro, a girare come le trottole, a coinvolgere i pezzi da novanta. Adesso chi ha il coraggio di promuovere una lista contro gli altri ? Mariotti ? No, perché ha ripetuto in tutte le salse che non si ricandiderà. Boschetti ? Certo lui di coraggio per schierare i suoi da solo l’avrebbe e l’ha dimostrato, ma pare che, attualmente, la sua linea sia alquanto unitaria (mi si smentisca coi dati di fatto se e quando il Pd ha puntato su un eventuale Francesco Menna sansalvese). Machese ? Lui, come Boschetti, di coraggio per schierare i suoi da solo l’avrebbe e l’ha dimostrato, ma non sembra che l’ex sindaco stia preparando una lista civica contro il resto del centrosinistra. E se Mariotti, Boschetti (e Cilli) o Marchese non stanno lavorando per andare da soli, chi volete che ci vada in solitaria ? Ecco spiegato, dunque, il mio convincimento che questi si ricompattano. Ma il ricompattamento non basta da solo a battere la Magnacca, anche se ne è la precondizione. Infatti, se la sinistra è unita PUO’ vincere, ma non basta l’unità, perché c’è bisogno anche di altro.

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Nel titolo, provocatoriamente, ho scritto che per battere Magnacca ci vuole la Magnacca. Non potendo il sindaco sdoppiarsi, intendevo che ci vuole anche a sinistra una come la Magnacca: entusiasta, ambiziosa, orgogliosa e tenace. Insomma, uno o una che dimostri di crederci, che carichi gli altri, che voglia mettersi in gioco, che sia incazzata con la destra, ma anche capace di “cazziare” quella sinistra che non si muove, attendista, catenacciara, opportunista e che si mette al ripasso.

Se l’altra volta tra Pd ed Ssd l’ambizione era troppa e più di uno voleva fare il sindaco, adesso il problema è l’esatto opposto. Non ci sta uno che vuole fare il sindaco o lavori per farlo. Non ci sta uno che si alza e dice “io mi candido, poi vediamo”. Tutti accorti, attenti, eccessivamente premurosi. Intanto il tempo passa. Menna è uscito su tutti i 6 x 3 della città e il sindaco Magnacca lavora da sindaco in pectore.

L’estate scorsa scrissi: “Ragazzi, datevi una mossa”. Mi rispose un autorevole esponente del Pd: “Tranquillo, a settembre usciremo”. A ottobre dissero che si tratta di attendere il referendum. Probabilmente dopo diranno che è meglio che passino le feste di Natale e dopo Natale che a primavera si faranno le primarie. Quindi ad aprile ci sarà un unico candidato del centrosinistra (per le ragioni sopra esposte), ma sarà tardi, troppo tardi. E soprattutto il candidato arriverà sfiancato dal primo e dal secondo tempo giocato in difesa. A destra, la Magnacca (che ci ha creduto) prima si è preso il Comune e poi la leadership sansalvese (se si consolida, si prenderà anche quella di zona), dimostrando che le partite si vincono se ci si crede. A sinistra, se qualcuno ci credesse potrebbe puntare a fare il sindaco ed, alla negativa, il leader della coalizione. Ma evidentemente i traumi del passato bloccano la voglia di orgoglio e riscatto dei leader probabili. Ce ne vorrebbe uno che ci crede. Anzi meglio una (bruna, non bionda per non copiare la Magnacca). E se proprio non lo/la si trova, c’è sempre Osvaldo, a cui basta aggiungere qualche simbolo. La faccia ce l’ha messa, i manifesti pure, il programma l’ ha scritto e ha la rabbia, che la metà ci basta per arrivare. Ovvero ciò che manca alla sinistra. Cari compagni, incazzatevi per favore !

Ods