Editoriali

giulio andreotti

Cosa si può nascondere dietro al cambio di linea di Spadano

SAN SALVO | Il presidente del Consiglio comunale nella seduta di ieri è stato accusato da due consiglieri comunali di essere arrogante. Nella risposta ha semplicemente

detto: “Chi mi conosce, sa bene che di tutto mi si può accusare tranne che di arroganza”. Io che lo conosco da più di trent’anni posso confermarlo: Spadano non è arrogante (anche se esige il rispetto pedissequo del regolamento consiliare), però voglio riflettere su ciò che (sempre ieri) gli ha chiesto Domenico Di Stefano: “Caro Spadano perché per 4 anni e mezzo hai accettato le interpellanze intestate al sindaco e adesso non le metti in discussione ? Anche prima non erano intestate a te”. Perché questo cambio di rotta ? Se non c’è arroganza, c’è allora una linea politica. E quale può essere ?

Dopo la sconfitta, la sinistra (un po’ per la botta ricevuta e un po’ per la poca abitudine all’opposizione maturata in un ventennio filato di permanenza al governo, in cui si stabiliscono anche relazioni personali coi collaboratori) ha fatto un’opposizione alquanto istituzionale. La qual cosa è stata utilizzata dalla maggioranza per consolidare l’immagina efficiente e legalista del sindaco (cosa che oramai è radicata nell’immaginario collettivo oltre gli stessi confini cittadini), fidelizzare la struttura, penetrare nei gangli sociali importanti prima appannaggio della sola sinistra.

Ad un certo punto, soprattutto con alcune interpellanze, San Salvo democratica ha cominciato a fare un’opposizione più tosta, entrando nel merito delle procedure adottate: quale ditta avanza somme importanti ad opera pubblica finita e collaudata ? come sono state fatte le selezioni per dare borse lavoro e sostegno al reddito ? chi ha acquisito le autodenunce dei fabbricati per la Tarsu ? chi monta i palchi ? E’ chiaro che questo tipo di opposizione fa arrabbiare i dipendenti (interni ed esterni) e ancor più l’ Amministrazione. Infatti – lo diciamo solo in ipotesi – se qualche bando prevede dei colloqui e questi non sono stati fatti o sono stati fatti male o non si trovassero le risultanze qualcuno ci andrebbe di mezzo. L’irrigidimento di Spadano dipende da questo ?

E’è certo che il cambio di rotta (ovvero la non accettazione delle interpellanze, diversamente da quanto si era fatto nei quattro anni e mezzo precedenti) è concomitante con questa “nuova opposizione” (molto più incalzante di prima). Marchese e Sannino hanno anche provato a rivolgersi al Prefetto, ma la linea della Prefettura è alquanto chiara: se le carte vi arrivano tardi o non vi arrivano fate una battaglia politica, che è poi quello che si sta facendo, tanto è vero che nell’ultimo Consiglio comunale le scintille non sono mancate.

La battaglia politica richiede una maggioranza autorevole ed un’opposizione coraggiosa, che danno equilibrio al sistema ed impediscono “errate procedure”. Infatti, è noto che se la maggioranza non è autorevole, gli uffici fanno ciò che vogliono e le cose non funzionano. Dunque la maggioranza dev’essere autorevole, ma l’opposizione deve farle sempre sentire il fiato sul collo, perché così le evita errori o pensieri del tipo: “Assumiamo un amico, che tanto la minoranza dorme”.

La minoranza deve essere sempre sveglia, in modo che il funzionario (o il terzo affidatario di valutazioni) possa dire: “Assessò non mi mettere in difficoltà. Se faccio ciò che mi chiedi e l’opposizione se ne accorge rischio io”. Siamo in una fase politica in cui la maggioranza si sta stabilizzando nell’immagine e nelle relazioni (e non era scontato) e l’opposizione (che ha governato e conosce le procedure corrette e quelle forzate) comincia a far sentire il fiato sul collo della controparte. Se si va verso l’equilibrio sistemico, ci guadagna la meritocrazia ossia coloro che non hanno santi in paradiso e rischiano di essere esclusi per il compiacimento di chi comanda.

Ods

Ps A breve intervisteremo Marchese affinché ci mostri le interpellanze respinte. Magari non è come diciamo noi… può essere che il cambio di rotta non dipenda dal contenuto dei quesiti…Ma diceva Andreotti: “A pensar male si fa peccato, però spesso ci s’indovina…”

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