Editoriali

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Don Michele ha dichiarato: “La chiesa è pericolante”. Ora il sindaco deve disporre un sopralluogo dei tecnici e dei vigili

SAN SALVO | L’ordinamento italiano non è il massimo, ma alcune procedure sono chiare anche agli studenti di diritto dell’ultimo anno delle superiori.

E quindi la dichiarazione di oggi, rilasciata al primo quotidiano regionale, da parte di Mons. Michele Carlucci, secondo cui la Chiesa di San Nicola è pericolante, non potrà essere ignorata dal sindaco. Il quale è tenuto a disporre un sopralluogo tecnico e verificare se la Chiesa possa mettere in pericolo la incolumità fisica di chi la frequenta. E laddove l’ufficio tecnico ed i vigili dovessero verificare che ha ragione il sacerdote, atto dovuto del sindaco sarà firmare l’ordinanza di chiusura della Chiesa. Lo stesso è accaduto dopo il terremoto di San Giuliano per molti edifici di culto, tra cui quella dedicata ai Santi Cosma e Damiano nella vicina Lentella, che è chiusa da tempo e le cui funzioni religiose vengono esercitate dal nostro concittadino Don Simone Calabria in altra Chiesa.

Se Tiziana Magnacca dovesse chiudere la Chiesa di San Nicola dove verranno celebrate le Sante messe ? Per quanto forse una simile ordinanza sarà firmata a malincuore dal nostro primo cittadino, è chiaro che non ci si potrà sottrarre di fronte ad un pericolo reale. Il sacerdote dice di avere una perizia che lo attesta. Vedremo a breve cosa diranno i tecnici comunali, di cui noi ci fidiamo molto. Ma anche ammesso che ci sia il pericolo dichiarato dal prete ed il sindaco ordini la chiusura della Chiesa, resta comunque il problema legato al che fare. Ristrutturarla o demolirla ? I consultori della Diocesi Mons. Cassio Menna, Mons. Fabio Iarlori, Mons. Angelo Vizzarri, Mons. Giuseppe Liberatoscioli, Don Domenico Spagnoli, Don Gianni Sciorra, Mons. Massimo D'Angelo, Mons Angelo Vizzarri hanno optato per la demolizione. La comunità parrocchiale è contraria.

Nella Chiesa, come è noto, non è un organismo democratico, per cui giuridicamente potrebbero averla vinta i consultori e non i fedeli. Ma conviene questo strappo ? Scioglierebbe ancor più una comunità che è stata solida, anzi testata d’angolo a lungo in questa città. Ora la Provvidenza il compito di essere testata d’angolo l’ ha affidato ad un’altra pietra…al tempo scartata dal costruttore. Scusate, non volevo tirare in ballo i costruttori…mi riferivo al passo del Vangelo.

Ods