Editoriali

sagnitelle sansalvo

Se continua così, bisogna sospendere il rituale delle sagnitelle e …

SAN SALVO | Ho letto con molta attenzione il commento della collega Schiavarelli sugli ultimi fatti di cronaca ed ho molto apprezzato il tentativo che ha fatto per tentare di capire come mai si è arrivati a tanto. Poi mi sono chiesto perché deve essere

un/una giornalista a leggere i fenomeni sociali e cercare di lanciare proposte (a volte anche provocatorie) ? Forse perché i giornalisti stanno sul pezzo e vanno a riempire i vuoti delle analisi critiche, delle proposte e di conseguenza il vuoto delle azioni. Una volta l’analisi critica, la tirata d’orecchie, l’appropriazione dello sgomento popolare le faceva il parroco nelle omelie, il maestro di scuola nei pochi incontri coi genitori ed anche il politico d’opposizione nei comizi. Poi il decisore politico (alla stregua di un capo villaggio) raccoglieva le provocazioni e le traduceva in azioni amministrative. In qualche caso accompagnato dalle forze dell’ordine. Ora che le omelie non s’indignano e non indignano, che i comizi si fanno su facebook, che si è rovesciato il timore reverenziale (non sono più i genitori deferenti verso i docenti, ma il contrario) chi deve riempire il vuoto dell’autorevolezza ? Provano a farlo i giornalisti, ma quando danno del galantuomo a taluno trovano le reprimende di chi non lo può più fare. I nostri tentativi vengono recepiti con fastidio dai decisori politici, dediti come sono ai bacetti ed agli abbracci o a presentarsi paciocconi e tranquillizzanti, dimentichi di dover a volte rimproverare. Del resto se rimproveri uno te lo fai nemico e quello poi vota agli altri…

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Ora, però, voglio mettere ancor più le mani nel piatto. Tre anni fa una ragazza finisce in ospedale quasi in coma etilico; due anni fa un vigile viene aggredito e malmenato e quest’anno un giovane viene aggredito e malmenato. Sempre lo stesso giorno, in coincidenza con un rituale popolare, legato alla solidarietà con la consegna di pasta calda ai poveri, che con il vino e la birra non c’entra niente. Quindi, o si fa un’ordinanza che per motivi di ordine pubblico vieti la diffusione di alcol durante quel rituale ed ovviamente la si fa rispettare. Oppure si sospende il rituale delle sagnitelle: San Vitale e la carità cristiana non c’entrano un fico secco con gli ubriachi ed i violenti. Tutto questo noi giornalisti lo possiamo ben dire perché al massimo ci perdiamo qualche lettore. I politici non lo possono (anzi non lo vogliono) dire, perché si perderebbero gli elettori…e poi proprio nell’immediatezza delle elezioni. Ieri l’archeologa di Ravenna ci ha spiegato che ci sono cinque San Vitale nel martirologio cristiano e che il nostro dovrebbe essere quello di cui c’è una Chiesa a Roma, che lo festeggia proprio il 28 aprile, cioè in piena campagna elettorale. Se fossimo capitati con un altro San Vitale, magari i nostri politici sarebbero stati meno timidi…

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Purtroppo non finisce qui, perché nella due giorni di cui si è occupata la Schiavarelli pare che ci sia stata una spedizione punitiva (stavolta non per motivi legati al Santo, ma ai social ed alla politica) in danno di un cittadino reo di aver alzato i toni su facebook. L’ultima spedizione punitiva a Vasto è finita con un omicidio ed ha trovato un esemplare condanna, perché il procuratore della Repubblica (che per fortuna non viene eletto e quindi non ha paura né di perdere i voti, né delle critiche dei prelati e né della stampa) ha chiesto ed ottenuto una condanna dura, per far comprendere che l’azione repressiva spetta allo Stato democratico e non ai singoli e men che meno alle ronde punitive. Il punto è che l’autorevolezza oramai ce l’ha solo la magistratura (dei cui eccessi spesso ci lamentiamo), perché i preti pensano a demolire le Chiese, i maestri hanno paura delle denunce dei genitori e i politici fanno i simpatici con le carezzine alla ricerca di voti e simpatie. Di fronte a tale colpevole latitanza e fuga dalle proprie responsabilità, per fortuna, ogni tanto, qualche giornalista trova il coraggio di non mandarlo a dire e scrive interrogandosi sui perché…Volete sapere la mia ? Furti, risse, spedizioni punitive, spaccio e rapine sono figli della fine dei punti di riferimento abbandonati da molti di noi, pensando in tal modo di essere forti. Invece, siamo solo fragili ed esposti alla legge del più forte.

Ods

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