Editoriali

distefano orazio

ODS si esprime, si esprime

San Salvo | Qualcuno dice che non mi legge nessuno; qualche altro (come Silverio) mi chiede addirittura di esprimermi, perché sarei – a suo dire e bontà sua – il suo “google”. Ovviamente non mi sottraggo affatto, ma prima voglio premettere che questa polemica sul voto delle opposizione alla delibera comunale

 (approvata) sui No Triv capita a fagiolo, poiché non si sta parlando di altri fatti del Consiglio, che brevemente ricapitolo:

 

fagioli

1. l’assessore Giancarlo Lippis non era seduto tra i banchi della Giunta (dopo l’annuncio delle dimissioni nell’ultima riunione della maggioranza);
2. il consigliere Nicola Argirò non era presente in Consiglio, pur essendone di fatto il convitato di pietra;
3. il consigliere Fernando Artese è stato meta dei pellegrinaggi politici da noi annunciati (Vincenzo Larcinese, fresano quanto me, sa che in epoca moderna la devozione a Madonna Grande si esprime con tre giri in macchina attorno alla Chiesa ottagonale di Nuova Cliternia);
4. il consigliere Artese era sì presente in aula, ma ha platealmente concordato con le posizioni dell’on. Mariotti sull’Arap, tanto che, dopo il suo intervento, il punto è stato ritirato;
5. se il consigliere Artese avesse fatto lo stesso discorso anche sulla delibera No triv, chiedendo l’unanimità, probabilmente i suoi colleghi l’avrebbero rivista. Ma in quel momento, sia lui che gli altri, avevano scaricato l’adrenalina (altra convitata di pietra), con cui il centrodestra aveva vissuto le ultime ottantaquattro ore alla ricerca del numero minimo per tenere il Consiglio e non certo del numero massimo per il No Triv.

Vengo al merito, come mi chiede Marzocchetti.

“Ritenuto di dover chiedere al Governo…perché le scelte energetiche, per i loro importantissimi effetti che hanno sul clima, non possono essere gestite come norme spot contraddittorie…”

“Considerato che si tratta di una questione di coerenza…”

“Ritenuto che le peculiarità del Mar adriatico…non possano conciliarsi con politiche che privilegiano scelte antiambientalistiche, soprattutto anacronistiche dal momento che continua a puntarsi su politiche ambientali obsolete…”

Questo si legge nella delibera No Triv approvata in Consiglio coi soli voti del centrodestra, contro cui ha votato Luciano Cilli e si sono astenuti gli altri dell’opposizione. Ricapitolando, la delibera accusava il Governo Pd (Ncd-Sc) di:

- fare scelte energetiche gestite con norme spot;
- essere incoerente;
- voler conciliare mare ed ambiente con politiche che privilegiano scelte antiambientaliste, anacronistiche, puntando su politiche ambientali obsolete.

Leggendo le richiamate parole, si comprende che l’atto era di fatto contro il Governo del Pd.
Poiché non sono del Pd, se fossi stato consigliere comunale avrei votato la delibera. Ma, realisticamente, non mi sarei aspettato che il capogruppo democratico e/o suoi alleati accusassero il “loro” Governo di fare degli spot, di essere incoerente e di conciliare scelte antiambientaliste, anacronistiche e basate su politiche obsolete.

Negli anni ’80 il Pci presentava odg per la pace. In realtà si trattava di odg contro la politica estera del Governo Craxi ed il Psi (che pure era all’opposizione) non li votata.

Il centrodestra avrebbe votato una delibera che avesse accusato il Governo Berlusconi di fare politiche antiambientaliste, anacronistiche ed obsolete ?

Il M5S, se mai sarà in Consiglio comunale (come mi auguro), voterà un odg che accusi un eventuale Governo Di Maio di fare scelte energetiche con norme spot ?

Se il mio amico assessore all’ambiente, Angiolino Chiaccchia, avesse voluto ottenere il voto unanime avrebbe quanto meno dovuto eliminare le parti contro Renzi, accettando la richiesta dell’opposizione di rivedere in tal senso la delibera, che doveva certo chiedere al Governo la non installazione delle trivelle del nostro mare, ma senza definirlo incoerente, anacronistico, ed antiambientalistico.

Io, che non sono renziano, posso anche ritenere che sia così, ma se conosco l’Abc delle politica non posso pretendere che la pensino allo stesso modo quelli del Pd e né posso chiedere loro di votare contro il proprio segretario di partito, che è anche presidente del Consiglio dei ministri.

Ods

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