Editoriali

spadano eugenio

La lotta politica

San Salvo | Perché si dice lotta politica ? Perché in democrazia come in dittatura chi fa politica esprime delle posizioni configgenti con quelle degli altri attori. Per la legislatura in corso avevo immaginato un serrato confronto appena dopo la luna di miele

 

post elettorale (che di norma dura cento giorni), memore di quanto era accaduto alla prima Amministrazione di sinistra che aveva interrotto l’era democristiana. Per analogia, avevo immaginato che lo stesso sarebbe accaduto alla prima Amministrazione di destra che aveva interrotto l’era della sinistra.


Ricordo che immediatamente dopo la vittoria della sinistra nel ’85 ci furono una scarsissima (quanto non ostativa) collaborazione del personale, una durissima opposizione da parte degli sconfitti, un attacco corale di quasi tutta stampa, una emersione del dissenso interno alla maggioranza fin dalla composizione della Giunta ed al primo voto sul bilancio.
Risultato l’Amministrazione cadde dopo un anno ed al sindaco gli si fecero i capelli bianchi, per evidente somatizzazione dello stress da lotta politica.
E’ noto che la storia non si è ripetuta nella legislatura in corso. Infatti, immediatamente dopo la vittoria della destra nel 2012, ci furono una leale e giusta collaborazione del personale (addirittura pleonasticamente rappresentata dalla donazione di fiori nella primissima cerimonia di proclamazione), una opposizione alquanto tranquilla, buona stampa da parte dell’Amministrazione in carica e, soprattutto, una sostanziale tenuta della maggioranza: il primo dissenso pubblico emerse solo due anni dopo con il trasferimento al Gruppo misto di Fabio Raspa e Filomena D’Addario, ma il disastro fu tamponato, perché fu possibile spostare il terzo (e determinante) dissidente, Rino Maiale, al Civeta su richiesta politico-istituzionale di Nicola Argirò al sindaco di Cupello, Angelo Pollutri, e solo perché onestamente Oreste Ciavatta aveva liberato il posto, assegnatogli dall’Amministrazione Marchese.
Non è detto, però, che la lotta politica che non c’è stata all’inizio non ci possa essere alla fine della legislatura. Anzi, tutto fa pensare che a breve ci sarà il redde rationem e che la campagna elettorale dell’anno prossimo sarà la più avvelenata della storia politica del secondo dopoguerra. Chi pensa che quest’ultimo anno e mezzo sarà una passeggiata evidentemente non sta registrando quel che si muove in Comune o, con un meccanismo di rimozione psicologica, preferisce non leggere quel che va letto, per attrezzarsi a quella che, incontrovertibilmente, si chiama lotta politica.
Da dove traggo queste impressioni ?
Burocraticamente, pur in presenza di una giusta collaborazione del personale, è noto che qualche apicale sta andando in pensione e che qualche ufficio sarà chiamato a giustificare mancate vas nelle opere pubbliche e certi collaudi nelle lottizzazioni, a seguito di interpellanze della sinistra che cominciano ad essere incalzanti. Valga per tutti il dettaglio con cui Marchese ed Ssd sta monitorando la stessa politica del personale.
Politicamente, le annunciate dimissioni di Chiacchia sono rientrate, ma non è detto che qualche suo collega non voglia dimettersi e che diversamente dal vice sindaco si faccia poi convincere a tornare sui suoi passi. La qual cosa manderebbe ancor più in fibrillazione gli uffici, che già sono sotto l’occhio del ciclone, come si è detto. A questo si aggiunga il dissenso interno, che a breve potrebbe esplodere come non ci si aspetta e di fronte al quale la stessa stampa filogovernativa non potrà fare a meno di intervenire.
La sinistra punta ovviamente al combinato disposto tra problemi burocratici, politici e di immagine per far perdere la pazienza alla destra ed arrivare ad una campagna elettorale, in cui emerga che il centrodestra ha avuto gli stessi problemi del centrosinistra. La prima Amministrazione di sinistra, dopo le sue divisioni, non poté più dire che era diversa dalla Dc, che quindi tornò plebiscitariamente al Governo della Città nel ’91. Solo Eugenio Spadano (che tra gli attuali amministratori è l’unico ad aver vissuto quel periodo) può capire di cosa parlo, sapendo che questa fase va affrontata con la massima calma, che, tuttavia, non ho letto nel comunicato contro Mariotti & Cilli sull’Arap. La qual cosa appare alquanto strana per una persona moderata e misurata come lui, notoriamente dotata di fair play anglosassone: se dovesse perdere la calma pure il Presidente, può voler dire che la dura lotta impostata dall’opposizione va sortendo i primi effetti.

Ods