Editoriali

libro us sansalvo

Il volume di Michelino Ciavatta ci aiuta a capire chi siamo e dove andiamo

SAN SALVO  |  “Ad Orazio ed il suo staff, più distratto dalla politica che dal calcio biancazzurro”. Questa la dedica che Michelino Ciavatta ha vergato sulla prima pagina del suo volume “U.S. SAN SALVO – 50 ANNI BIANCO AZZURRI – Piccoli ricordi,

classifiche e statistiche”. Ovviamente è come dice lui. In politica ho ricoperto vari ruoli attivi, mentre del calcio bianco azzurro sono stato solo “tifoso” e non sempre praticante. Sono stato un po’ come quei cattolici che vanno messa a Pasqua, a Natale ed alle cerimonie che li riguardano, ma sono comunque cattolici, perché hanno fede e sentono di averla, sia pure venendo distratti da altro. Michelino mi ha capito: rispetto alla Us sono un tifoso distratto, perché credo nei valori bianco azzurri, anche se non vado tutte le domeniche a messa, pardon alla partita. Però a Pasqua e Natale ci vado. E quali sono stati le Pasque ed i Natali in questi 5° anni di Us che lui documenta ? Le promozioni, le vittorie principali ed anche le retrocessioni. Ecco, io per esempio c’ero nel 2008/09, sia quando siamo stati promossi in Eccellenza, che, quando a fine campionato, massacrati da un arbitraggio ingiusto, che puniva la squadra e la società in luogo dei tifosi, siamo retrocessi. C’ero in quell’ultima partita, nella quale Angiolino Chiacchia ed io siamo andati vicino a Giancarlo Pasquarelli, contestato da un cretino di tifoso. Fu in quella circostanza che Chiacchia mi disse: “Fai bene a non impegnarti nel calcio. Hai visto come funziona ? Giancarlo ci ha rimesso soldi e tempo, adesso è distrutto per questa retrocessione e deve sentirsi anche le contestazioni dei cretini”. Mi tornò alla mente Lillino Artese, che, oramai a fine carriera, dopo aver fatto una città, amareggiato per gli abbandoni dei suoi amici, mi disse: “Se vuoi fare politica, non aspettarti gratitudine”.  Somigliano le considerazioni di Chiacchia, leader calcistico, e quelle di Artese, leader politico. E somigliano, perché, calcio e politica sono entrambi fenomeni sociali. Il calcio cinquantennale raccontato da Ciavatta lo è perché ha coinvolto negli anni migliaia di persone. La Us ha avuto in 50 anni: 22 presidenti; 23 allenatori; un segretario (lo stesso Ciavatta per trent’anni) ed altri 3 nell’ultimo ventennio. I giocatori ed i dirigenti non sono contabilizzati (l’autore dice “volutamente”), ma sono più o meno un migliaio alla media di 10 all’anno (è chiaro che taluni indossano la maglia per più anni). E poi ci sono i ragazzi del vivaio, della scuola calcio ed i tifosi, sia quelli che vanno tutte le domeniche allo stadio che quelli, che, come me, ci vanno solo alle feste comandate. In mezzo secolo il sodalizio bianco azzurro: ha creato dei miti tra i più giovani e reso popolari dei giovani tra i più anziani (almeno una cinquantina di nomi restano indelebili nell’immaginario collettivo); ha “sdoganato” una cittadina di provincia, già paesello agricolo, portandola in giro per il mondo e per l’Italia (Ciavatta ricorda i tornei internazionali e le città di altre nazioni e regioni contro cui abbiamo giocato, tra cui Bonn, la vecchia capitale tedesca, che ha ospitato i nostri juniores nel ’91 e Brindisi, nota città pugliese, contro cui giocammo nel ‘80/81). Inoltre, il calcio, al pari della politica, è un fenomeno sociale perché mette in relazione persone con ruoli e status diversi. Si pensi a quali contributi di costruzione delle relazioni sociali in una città in cerca della propria identità hanno dato le “copresidenze” o le riunioni dirigenziali che Ciavatta ben ricorda nel suo volume. Peraltro questo nostro calcio ci consente di interrogarci per capire il tessuto valoriale nel quale affonda. Per esempio chiediamoci: perché per 26 dei 50 campionati siamo stati in Promozione (praticamente non siamo andati oltre la Provincia o le Province del sud Abruzzo) ?; perché, diversamente da quando è accaduto in altre realtà vicine, la Società è stata sempre la stessa e, nonostante, le difficoltà economiche è stata sempre reiscritta, anche quando il presidente era dimissionario ?; perché il massimo apice calcistico l’ abbiamo avuto quando Comune e società sportiva erano di fatto in mano alla stessa famiglia ?; perché il tentativo di creare una seconda squadra è miseramente fallito, nonostante il promotore disponesse di ingenti capitali economici (come Ciavatta documenta nel suo quinto capitolo) ?; perché ha retto la presidenza “innovativa” di Di Vaira, che l’autore definisce giustamente “vulcanico” ?. Le cinque risposte, che comunque hanno bisogno di ulteriori approfondimenti, potrebbero essere:  abbiamo il record abruzzese di permanenza in promozione, perché non avere una vera tradizione calcistica ci ingabbia in provincia; (eppure) l’appartenenza alla società viene sentita con responsabilità ed induce i presidenti in uscita polemica o a reiscriverla o a “portare le carte in Comune”;  proprio la mancanza di tradizioni calcistiche compensata dal senso di appartenenza dei dirigenti hanno quasi sempre tenuto la società nell’orbita degli amministratori ed, infatti, quando in Comune c’era un partito potentissimo abbiamo raggiunto la serie D; il naufragio del Real e la presidenza di Di Vaira sono due  tentativi di andare oltre il provincialismo della promozione, dove storicamente non facciamo passi più lunghi delle nostre gambe. Michelino Ciavatta scrivendo la storia della Us ha scritto parte della nostra storia, perché il calcio locale si intreccia con la politica, con l’economia, col vissuto della nostra giovane città. Il suo volume, coi dati che contiene, servirà anche a chi si occupa di fenomeni sociali per capire chi siamo, da dove vediamo e soprattutto dove andiamo. Dopo 50 anni (di cui 26 passati tra squadre di provincia, 8 tra squadre di questa nostra regione e solo 5 fuori dall’ Abruzzo) ce la faremo ad uscire dalla dimensione calcistica provinciale & regionale ? In altri settori solo qualche imprenditore e qualche sodalizio sono riusciti ad oltrepassare i rassicuranti confini della promozione e dell’eccellenza. Il lavoro di Michelino, evidenziando questo, ci aiuta a leggere la nostra Città complessivamente intesa.

                                                                                                                                                             Ods

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