Editoriali

Giuseppe Tagliente

Meglio una Lega Tagliente che una secessionista

VASTO | La stampa locale, qualche giorno fa, si è occupata della presenza dell’ex sindaco di Vasto ed ex presidente del Consiglio regionale Giuseppe Tagliente a Pontida, dove annualmente si tiene la nota kermesse della Lega.

Lo stesso interessato ha emesso una propria nota, con cui, non potendo smentire il fatto, non ha escluso una sua adesione al Movimento di  Salvini.

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 A lungo, soprattutto noi meridionali, abbiamo temuto che La Lega Nord, guidata da Umberto Bossi, potesse diventare un Movimento indipendentista, capace se non di dividere il Paese, quanto meno di accrescerne le tensioni nord-sud e, soprattutto, quelle sociali. A lungo, noi con formazione unitaria e di sinistra, abbiamo deriso il “Parlamento padano” e “L’inno del Nord: Va pensiero”. A lungo abbiamo giustamente rintuzzato il disprezzo pseudo razzista da parte di quei settentrionali, politicamente spalleggiati da un partito che nelle valli della Brianza prendeva la maggioranza assoluta. Ora la linea secessionista sembra essere stata archiviata da parte del giovane segretario Matteo Salvini, che sta facendo dell’originale movimento leghista un partito di destra, strutturalmente e culturalmente di destra. Tuttavia, per quanto di destra, è sicuramente un’evoluzione che Salvini voglia chiudere le frontiere esistenti agli extra comunitari (cosa che ovviamente a chi scrive non piace) e non crearne di nuove dopo il Tronto. Salvini guarda ad una politica che, in questo momento storico, è addirittura maggioritaria negli Stati Uniti e raccoglie un terzo dell’elettorato francese. Ma lui, comunque, non mette in discussione (o non mette più in discussione) il quadro democratico-costituzionale del nostro Paese. Certo, non è ancora una destra repubblicana (nel senso gollista del termine), ma se vi aderiscono uomini come Tagliente (che sono stati sindaci o presidenti di consessi regionali senza strappi, anzi con ruoli di rispetto e garanzie delle controparti politiche) possiamo sperare in una ulteriore evoluzione verso l’area moderata. Ovviamente Peppino deciderà se aderire a “Noi con Salvini”, con la sua nota autonomia di giudizio. Tuttavia, come suo amico, seppure di diversa formazione politica, non lo troverei un fatto negativo, soprattutto perché so che contribuirebbe a rendere la Lega ancor meno secessionista, sia pure restando un deciso partito di destra. Ma non si era detto che un Paese è moderno se al suo Governo si alternano una destra ed una sinistra democratici ?

                                                                                                                                                             Ods

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