Editoriali

marco pannella

A CIASCUNO IL SUO

L’accusa che il Pd muoverà alla lista che va nascendo alla sua sinistra (promossa da Mdp, Si e Possibile) sarà di essere sostanzialmente trinariuciuta e pan sindacalista, che vuole dare patenti di sinistra. Insomma, secondo gli stereotipi

dei democratici, D’ Alema e Bersani sarebbero diventati estremisti, pur avendo nel proprio corsus honorem leggi come il lavoro interinale (D’Alema) e le liberalizzazioni assicurative e telefoniche (Bersani). Analoga accusa sarà mossa a Bobo Craxi, aderente alla nuova lista con la sua Area socialista, nonostante egli sia discendente di un politico, che firmò il cosiddetto Decreto di San Valentino, con cui fu abolita in Italia la scala mobile. In verità, la lista che nasce alla sinistra del Pd è promossa da socialdemocratici e riformisti, che già hanno governato il Paese e ne hanno rappresentato le Istituzioni democratiche in rapporto con l’Europa, che pure è da cambiare. Si tratta di politici che non vogliono ammazzare l’agnello capitalistico, ma lo vogliono tosare, con delle politiche di sinistra in favore dei lavoratori. La sinistra nacque per dare rappresentanza istituzionale ai ceti operai che venivano sfruttati dalla nuova classe borghese che aveva appena sconfitto la nobiltà medievale. Con la presenza della sinistra nelle Istituzioni, con le organizzazioni sindacali, con la prese del potere di partiti operai in alcuni Paesi, la borghesia manifatturiera e l’ordinamento capitalistico-costituzionale ha dovuto riconoscere i diritti a categorie che nelle storia dell’umanità non li avevano mai avuti. Addirittura una Costituzione arrivò dare il compito alla “sua” Repubblica di rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico (le ingiustizie sociali o le differenze di classe, per essere più chiari). In questo quadro storico, soprattutto nello scorso secolo, la povera gente è diventata meno povera, i figli dei contadini si sono potuti laureare, la sanità pubblica (con la dieta mediterranea) ci ha reso la seconda popolazione più longeva al mondo. Con l’evoluzione dell’economia e delle tecnologia, però, i manager hanno sostituito gli industriali ed il capitalismo finanziario ha sostituito quello classico. Per cui una serie di diritti oggi vengono messi in discussione con la scusa della sostenibilità finanziaria. Inoltre, quel benessere diffuso va arretrando sempre più. La povera gente, che un tempo veniva organizzata dalla sinistra e dai sindacati, oggi non trova più la sinistra come proprio punto di riferimento e si rivolge altrove oppure, delusa, non va a votare. Tornando al quadro storico, questo Paese è cresciuto perché le idee liberali e cattoliche hanno trovato equilibrio con quelle socialiste della sinistra storica. La quale si è spesso divisa, ma mai sulla propria funzione di difesa dei ceti più deboli. Per capirci, Togliatti voleva un avanzamento del movimento operaio dall’opposizione (e con gli strumenti dell’opposizione) e Nenni dal Governo (e con gli strumenti del Governo). Craxi e Berlinguer sono stati divisissimi, ma nessuno dei due ha mai pensato di svendere le grandi aziende pubbliche (nonostante sapevano che c’era chi ne approfittava), semplicemente perché erano due uomini di sinistra e riconoscevano un ruolo alle politiche di intervento dello Stato nell’economia. Ora sono a rischio la funzione stessa della sinistra ed il ruolo che ha avuto nel ricordato quadro storico. E può succedere ciò che è successo nel nostro Consiglio comunale (dove non è presente nessuno che si sia formato nella sinistra storica). La lista a sinistra del Pd vuole eleggere nelle Istituzione delle persone, che facciano politiche di sinistra e organizzino le categorie sfruttate e svantaggiate (alzi la mano chi ritiene che i lavoratori a tempo determinato non siano sfruttati, col continuo ricatto di non essere confermati; alzi la mano di ritiene che i lavoratori dei call center non siano alienati con 800 euro al mese). Poi, visto che ormai il Parlamento sarà proporzionale, tutti i partiti dovranno trovare degli equilibri coalizionali dove ognuno avrà il suo peso inserendo nei programmi di governo o nelle leggi le istanze di chi rappresenta. La dialettica parlamentare sarà con: Pd come partito di centro che guarda a sinistra; Forza Italia come partito di centro che guarda a destra; Lega e Fratelli d’ Italia come partiti di destra; 5 Stelle come Movimento per un rinnovamento morale e meritocratico; la nuova lista di sinistra come raccoglitrice delle istanze di chi soffre socialmente. L’esempio resta il nostro conterraneo Marco Pannella, che con percentuali parlamentari bassissime (al massimo il 4%), qualche volta dentro e qualche volta fuori dal Parlamento, ha regalato a questo Paese lotte e leggi avanzatissime (come il divorzio e l'aborto) che lo hanno cambiato e che oggi nessuno mette in discussione.

                                                                                                                                             Ods