Editoriali

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Presentato a San Salvo “Amori e infedelta’” di Rita D’Amico

SAN SALVO | E’ stato presentata nel pomeriggio di venerdì 29 dicembre al caffè letterario Herzog bar l’ultima pubblicazione della psicoterapeuta e ricercatrice del Cnr Rita D’Amico, che ha pubblicato per Franco Angeli editore “Amori e infedeltà – Triangoli relazionali

tra vecchie credenze e nuove realtà”. L’importante evento culturale, cui hanno assistito amici dell’autrice e frequentatori del caffè letterario, è stato animato dalle domande rivolte alla D’ Amico dalla antropologa culturale e docente alla D’ Annunzio Lia Giancristofaro. Tanto i quesiti della nota intervistatrice quanto le risposte dell’altrettanto nota autrice hanno suscitato notevole interesse nei presenti, già incuriositi dall’argomento e dalle domande poste nella quarta di copertina del libro: come ma nessun rapporto, nemmeno il più consolidato, sembra immune dall’infedeltà ? Quali gli effetti del senso di colpa ? Cosa spinge ad una scappatella o ad una relazione duratura ? Perché si è attratti da chi è già impegnato ? La Giancristofaro, anche per lasciare che le risposte a queste domande alquanto frequenti siano trovate con la lettura completa del libro, non ha ovviamente ripreso gli argomenti toccati dalla quarta di copertina. Ma ha preferito alzare il livello del dibattito, formulando domande nuove non tanto per comprendere i perché dei triangoli, spesso legati al vissuto individuale di chi vive le esperienze di tradito, traditore o amante. Si è, invece, soffermata sul legame che i tradimenti di oggi hanno con la liquidità baumaniana. Insomma, le relazioni fedifraghe sono state viste da una prospettiva sociologica ed inquadrate come fenomeno sociale e di costume, col doppopesismo di genere, ritenute spia della precaria tenuta di tutte le relazioni sociali. L’autrice, che è alla settimana pubblicazione su argomenti simili ed ha al suo attivo molte ricerche di psicologia individuale e sociale in letteratura e sul campo, ha ovviamente convenuto sul fatto che non si può comprendere il fenomeno dei tradimenti di coppia se non lo si inquadra anche sul piano culturale dei contesti collettivi in cui si verificano. Il ruolo delle norme sociali, del resto, è stato più volte toccato tanto nelle domande quanto nelle risposte, soprattutto con riferimenti a romanzi storici come Madame Bovary e l’amante di Lady Chatterley, oltre che al fim “Attrazione fatale”, le cui trame attestano che sempre la donna-amante fa una brutta fine, diversamente dall’uomo - amante, che invece ne riceve addirittura uno status da ostentare (la stessa epopea berlusconiana va in questo senso). Se, comunque, in quasi due ore di dibattito è stato possibile inquadrare il fenomeno socialmente, è alquanto probabile che un ulteriore contributo di comprensione scientifica delle infedeltà possa arrivare con la lettura del libro, che – ricordiamolo – esamina centinaia di casi osservati o trattati prevalentemente negli Stati Uniti. Per questo, bisogna davvero ringraziare Rita D’ Amico, la quale, aiutandoci a capire perché si tradisce, ci aiuta anche a leggere la complessità di questa nostra “anomica” contemporaneità.  

                                                                                                                                                             Ods