Editoriali

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E vabbe’, eccovi le mie considerazioni

SAN SALVO | Mi ha chiamato poco fa una mia affezionata lettrice per chiedermi come mai non avessi ancora fatto delle considerazioni sull’esito elettorale per la nostra città. Aderisco volentieri a questa sollecitazione, precisando di non averlo ancora fatto,

anche perché queste elezioni mi stimolano poco.

San Salvo alle ultime comunali ha dato un vero e proprio plebiscito a Tiziana Magnacca ed al suo centrodestra, che è passato dal 38% di cinque anni (e mezzo) fa al 67% dell’ultima consultazione. Praticamente il 19% degli elettori complessivi di (centro)sinistra sono passati dall’altra parte.

Se fra una settimana il centrodestra riprendesse gli stessi voti dell’anno scorso vorrà dire che alle comunali gli elettori non hanno votato né per punire le divisioni della sinistra e neanche per premiare il lavoro amministrativo degli uscenti; vorrà dire che la città ha deciso di affidarsi seriamente (almeno in questa fase) ad una nuova classe dirigente, trovando con la destra maggiore assonanza ed intesa che con la sinistra. Quest’ ultima, in tal caso, dovrà ripensare il suo avvenire, cercando di riannodare un rapporto con la società locale. Se, invece, il centrodestra prendesse quel 38% - 40% (che ha avuto dal ’95 in poi) vorrà dire che l’ultimo è stato un voto “particolare”, punitivo per l’opposizione divisa e premiante per il sindaco uscente.

L’ eventuale posizione dell’ asticella tra i due picchi (38 – 67) misurerà il consolidamento dell’ attuale classe dirigente. Più in alto essa si fermerà (oltre il 50%) e più alte saranno il proprio consolidamento e la capacità di fagocitamento delle 5 Stelle. Queste ipotesi sono valide solo nell’ambito di un quadro bipolare tra centrodestra e centrosinistra.

Ove il M5S si posizionasse in linea col dato nazionale, la destra locale potrebbe anche prendere meno delle ultime comunali, considerando che appare alquanto difficile per la sinistra precipitare oltre il minimo storico, rappresentato da quel  25% preso assieme lo scorso anno da Luciano ed Angelucci.  Non è da escludere, infatti,  che il quadro tripolare (italiano) si affermi anche a San Salvo, in cui –come è noto – finora così non è stato, tanto è vero che l’elettorato grillino non ha espresso una propria lista locale lo scorso anno. I pentastellati alle comunali hanno preferito votare al centrodestra e, solo ultimamente, si sono lamentati per un recentissimo post della Magnacca contro il loro Movimento. Avevano, a torto, pensato di trovarsi in una zona franca, in cui avere un rapporto privilegiato con la destra, cosa che è stata naturalmente sconfessata dalle dure leggi della politica. Dal risultato di domenica prossima capiremo quanti sono i voti delle 5 Stelle prestati al sindaco e se soprattutto si è trattato solo di un prestito.

Va comunque detto che se la Magnacca fosse stata candidata all’ uninominale o come capolista sarebbe senz’altro scattato in suo favore il voto utile, aiutato dall’essere l’unica candidata alla Camera. Infatti, l’ altra sansalvese (Marisa D’ Alfonso) è capolista al Senato, come pure l’unico esponente (Gianluca Castaldi) che sarà sicuramente eletto per questo territorio.

Infine, la differenza di voti che prenderà Forza Italia tra Camera e Senato servirà  a comprendere il gradimento della candidatura Magnacca e soprattutto il livello di leadership raggiunta in città e nello stesso centrodestra, in cui la sindaca è temuta e rispettata, tanto che non le viene dimostrata alcuna ostilità pubblica, neanche sul piano elettorale. Nonostante questo, qualcosa “fuggirà” verso Casapound, Fratelli d’ Italia e Lega, ma è probabile che non si tratterà di quote rilevanti.

                                                                                                                                                             Ods

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