Editoriali

savona paolo

Mo succede lu '48

Se continua così può succedere il '48. Ma non il 1848, quanto il 1948, in cui si svolsero le seconde elezioni politiche della prima repubblica. E gli italiani furono chiamati a scegliere tra l' occidente e l' oriente, tra l' America e la Russia, tra la Dc e la sinistra.

Come è noto allora vinse la Dc filo atlantica ed anticomunista (se anche avesse vinto il fronte popolare, probabilmente il regime democratico non sarebbe stato toccato, ma non avremmo avuto il Piano Marshall e gli aiuti statunitensi e saremmo stati condizionati dall' Unione sovietica, diventando al massimo, un Paese neutrale come la Yugoslavia) . Ci andò bene, perché il popolo, aiutato da Santa Romana Chiesa, scelse la via occidentale, che nel '63 sarà accettata da Pietro Nenni e nel' 76 anche da Enrico Berlinguer. Le nuove elezioni anticipate, che saranno gestite dal Governo Cottarelli e che si faranno tra l' autunno e la primavera prossima, avranno una lunga partita elettorale, iniziata questa sera. In cui si creeranno due fronti: pro o contro l' Europa, pro o conto Mattarella, pro o contro la difesa nazionale. Le due tifoserie se le daranno di santa ragione e nel mezzo ci finiranno anche quelli come me. Che si emozionano se sentono l' Internazionale e che hanno iniziato la propria militanza politica da quel sempre attuale "proletari di tutto il mondo unitevi". Ma che certo non possono accettare che il ministro dell' economia italiano lo nominino le cancellerie europee, per suggerimento del Signor Spred. Del resto è stato lo stesso Mattarella ad ammettere che Savona a via XX settembre avrebbe fatto alzare lo Spred e reagire male i mercati finanziari. Si tratta di un evidente ricatto, che subì Napolitano, indotto a nominare Monti (il quale fece perdere le elezioni a Bersani). Si tratta di un evidente ricatto, che subì Berlusconi, costretto a votare Monti (il quale lo aveva appena scalzato dalla premiership). Si tratta di un' operazione che, suo malgrado, sta subendo Mattarella, il quale diventerà il caproespiatorio, benché finora avesse condotto la vicenda con prudenza e rispetto delle forze vincitrici. Ma evidentemente il nostro ministero dell' economia è l' albero del bene e del male. Non si può cogliere la mela e men che meno può farlo un anziano economista di sistema, che si è messo contro il sistema stesso, litigando con Visco e Draghi e sparlando della Germania. I poteri forti finanziari e gli eurocrati si autoconservano, è ovvio. Il popolo (e non si tratta di essere populista) vuole più spazio e più risorse. Se la battaglia è tra poteri forti e popolo, quest' ultimo potrebbe spaventarsi delle conseguenze paventate e votare per i garanti del sistema, come accadde nel ' 48 e nel' 76 o come è accaduto di recente in Francia con Marcon. Ma il popolo sovrano potrebbe anche votare come in Inghilterra (con la Brexit) o in America (con Trump). In ogni caso sarà un ' 48. Per questo Mattarella avrebbe dovuto far partire il Governo Conte. Se non l' ha fatto (lui, uomo oggettivamente prudente) è perché comanda per davvero il signor Spred, che con noi italiani ce la fa, perché siamo indebitati e quindi ricattabili quanto la Grecia. Nel' 48 il popolo non scelse le forze antisistemiche, perché allora la Chiesa "consigliava" e la Dc prometteva posti pubblici e prebende. Settanta o settantuno anni dopo, il popolo potrebbe fare la scelta opposta e votare contro l' establishment perché adesso a "consigliare" è Facebook e nessuno può più premettere posti e prebende.

Ods

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