Editoriali

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L’indicazione delle primarie

Vasto | Perché si fanno le primarie ? Anzitutto, per farsi aiutare dagli elettori (segnatamente da quelli della propria area elettorale) ad indicare i candidati. Una volta le candidature venivano decise dagli organismi dei partiti, adesso

(che i partiti non esistono più e men che meno gli organismi) si preferisce farsi “aiutare” dagli elettori. La sinistra ha fatto le primarie per farsi aiutare a scegliere addirittura i parlamentari ed il segretario politico. A destra, invece ed è una novità, questo strumento comincia ad essere adoperato, ma solo per i capi delle coalizioni amministrative. A Vasto, la coalizione di centrodestra nelle due ultime elezioni amministrative si è presentata divisa: nel 2006 candidando Peppino Tagliente e Guido Giangiacomo e nel 2011 candidando Massimo Desiati e Mario Della Porta. Questa volta ha puntato sulle primarie per ricevere direttamente dall’elettorato l’indicazione per un solo candidato alla carica di sindaco. E l’indicazione è giunta, sia pure con uno scarto di soli 183 voti tra il primo ed il secondo arrivato e senza mortificare il terzo che pure ha totalizzato un risultato a quattro cifre e che supera il 20%. Sulla base di tale indicazione non c’è dubbio che il candidato alla carica di sindaco del centrodestra vastese sarà Massimo Desiati. Ma è solo questa l’indicazione data dai 5.373 vastesi che si sono diligentemente messi in fila per votare domenica 13 marzo ? Il sindaco è organo monocratico che pesa tanto quanto il Consiglio comunale. Infatti le dimissioni del primo cittadino possono mandare a casa tutti i consiglieri, come pure costoro possono, per legge, sfiduciare il sindaco. Il legislatore ha voluto dare “pari dignità ai due organi comunali”, perché evidentemente ha ritenuto che debbano “coamministrare”, pur nel rispetto dei rispettivi poteri. E questa coabitazione – coamministrazione si ottiene creando squadre con pari dignità, con amministratori che si rispettano, che sanno trovare le sintesi dei problemi, delle nomine e dei ruoli di ciascuno. Con ciò intendo dire che l’indicazione arrivata da queste primarie è anche per la squadra e non solo per il sindaco. Si parla di “corpo elettorale” come se ci si trovasse di fronte ad un soggetto dotato di un intelligenza collettiva. Il “corpo elettorale alternativo di Vasto” ha mandato questo messaggio: “condividete le scelte e superate le divisioni”. Infatti, se oggi tutti i cinque candidati del centrodestra possono sbandierare la partecipazione alle proprie primarie come superiore a quelle dei competitor, ciò è dovuto al duro lavoro individuale, che ha portato alle urne ceti ed aree che diversamente non sarebbero andati. Il vincitore sa bene che Tagliente porta in dote un rapporto antico con la città e con le sue espressioni imprenditoriali e culturali più elevate e che Giangiacomo, invece, capitalizza il rapporto di coerenza con il suo partito. Queste rappresentazioni, unite al lavoro di forte opposizione fatta in Consiglio dallo stesso Desiati ed ai contributi personali di Ronzitti e Zocaro, sono utili (ed in alcuni casi indispensabili) al processo elettorale ed allo stesso progetto amministrativo in caso di vittoria. Quindi il centrodestra conserverà l’oggettiva investitura di ieri se d’ora in avanti saprà mantenere, diligentemente e lealmente, la stessa compattezza ed energia positiva profusa per le sue primarie. Orazio Di Stefano Ps Lo stesso dovrà fare il centrosinistra. Anzi, la coalizione di Francesco Menna ha un problema in più, poiché il “suo corpo elettorale” ha lasciato uno strascico amaro in un’ area elettorale (che dalla stessa Maria Amato è stata definita per il cambiamento interno). L’area di Vastoviva, se anche pesasse elettoralmente ciò che è stato espresso alle primarie del centrosinistra, corrisponderebbe ad un potenziale elettore su quattro dell’ intera coalizione. Come Massimo Desiati non può pensare di vincere senza avere al suo fianco Guido Giangiacomo e soprattutto Peppino Tagliente, anche Francesco Menna non va da nessuna parte senza avere davvero con lui Maria Amato.

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