Editoriali

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Anche Nicola Argirò è uscito dalla maggioranza amministrativa

San Salvo | Il capolista di Forza Italia, primo degli eletti alle ultime elezioni, già consigliere regionale ed assessore provinciale azzurro, è ufficialmente uscito dalla maggioranza che amministra questa città. Non ci soffermiamo

a riferirvi le motivazioni di questa sua scelta, poiché le troverete integralmente nel suo intervento, da noi ripreso nel Consiglio comunale di oggi 16 marzo, tenutosi su determinazione dei sette consiglieri che avevano presentato la mozione di sfiducia. La quale è stata bocciata coi voti di Magnacca, Spadano, Battista, Torricella, Faga, Ialacci, Marcello, Artese (Fernando) e Raspa, con il voto contrario di Mariotti, Marchese, Di Stefano, Cilli, Angelucci, D’Addario e Sannino e con l’astensione dello stesso Argirò. Il quale ha, invece, votato, insieme all’opposizione, contro la mozione di fiducia presentata dal centrodestra. Fatta la cronaca numerica della seduta e rinviata la “notizia del giorno” al video con il discorso integrale, passiamo ai commenti politici, che – come è nostra abitudine – separiamo dai fatti, che tutti possono liberamente giudicare. ******* Che succede adesso? Succede che l’Amministrazione comunale, d’ora in avanti, avrà un SOLO voto in più per approvare i provvedimenti di fine mandato, tra i quali il bilancio ed il piano regolatore. Il capogruppo del Pdl, Stefano Battista, ha ricordato che il Governo Kohl in Germania è andato avanti con un solo voto di maggioranza. Ma evidentemente i suoi studi di dottore in scienze politiche difettano di due altre considerazioni: là i deputati erano tedeschi e non italiani; quella fu l’ultima legislatura del Grande Helmut, perché alle elezioni successive vinse Schneider. Perché anche Argirò, dopo la D’Addario, se ne è andato? I suoi “nuovi avversari” parleranno di mancati assessorati. Lui ha detto che cercava qualcosa di più importante di una poltrona: il rispetto. Nonostante i suoi rapporti politici ed amichevoli con i membri del suo partito, nessuno ha veramente voluto “far rientrare la cosa”. Per ragioni che bisogna ancora capire, il più tenero con lui è stato proprio il maggior accusato, ovvero Angiolino Chiacchia. Invero, gli interventi dopo quello del vicesindaco hanno confermato la linea politica del centrodestra, che Andrea Di Gioia ha intelligentemente sintetizzato in un post a me taggato: “andiamo avanti e Chi c’è, c’è”; Nicola Argirò non ci sarà. Che farà l’ex presidente della Commissione industria della Regione Abruzzo? Ha dichiarato: “Da uomo libero, mortificato dalla mancanza di rispetto sopra ricordata, non andrò certo ad impugnare le bandiere rosse e lavorerò per un progetto moderato-di centro, aprendo un confronto con tutti”. Questo nuovo progetto, in cui si mette a capo una delle personalità politiche più oneste della città (come tutti gli hanno riconosciuto, anche i suoi “nuovi avversari”), merita ogni supporto mediatico e di analisi. In questo senso, noi staremo con lui ! Come è la reazione politica del centrodestra di fronte ad una perdita così importante? E’ sostanzialmente minimalista e di rimozione del problema, come mirabilmente emerso nei discorsi di Battista – Spadano – Magnacca, ovvero: “stiamo lavorando bene, ci ritengono un’ottima Amministrazione in tutta la Provincia e quindi andremo alle elezioni in modo sereno”. Non hanno spiegato perché se sono così bravi da convincere tutta la Provincia non sono riusciti a convincere né Argirò e nemmeno la D’Addario (per non parlare di Fernando Artese e Fabio Raspa, i cui dissidi sono al momento rientrati). Come è la reazione politica del centrosinistra di fronte ad un’ uscita dalla maggioranza così importante? Potrebbe essere uno stimolo a riunire le parti che quattro anni si presentarono divise, da cui si attende chiarezza, perché se è vero che alcuni consiglieri di centrodestra fanno una cosa in aula e ne dicono un’altra per telefono (secondo quanto ha detto Argirò a Fernando Artese), è altrettanto vero che anche qualche consigliere di centrosinistra ha detto al telefono di non aver condiviso la mozione della minoranza (secondo quanto ha dichiarato il sindaco in aula e francamente non crediamo che la Magnacca abbia potuto inventarsi una cosa del genere). Forse è anche per questo che intelligentemente Argirò farà un suo movimento, senza farsi incorporare. A chi conviene ascoltare i moniti di Argirò? Anzitutto alla Magnacca, alla quale lui ha detto: “Quando stavo nella Giunta provinciale dissi a Febbo che se non si accordava con Fosco e la Nenna avrebbe perso. Risultato: Febbo non mi ha ascoltato ed infatti ha perso contro Coletti; quando stavo alla Regione dissi a Chiodi che se non cambiava la Giunta avrebbe perso. Chiodi non mi ha ascoltato ed infatti ha perso contro D’Alfonso”. Adesso la Magnacca – Spadano – Battista non lo stanno ascoltando, anzi gli stanno mancando di rispetto, quindi…se vale il proverbio che non c’è due, senza tre, l’anno prossimo… Orazio Di Stefano

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