Editoriali

cammino

Perchè siete venuti?

Mario Di Giacomo mi ha invitato a fare con lui (che lo fa da quindici anni) il pellegrinaggio San Salvo - Monteodorisio, che si fa ogni prima domenica di settembre, partendo alle 5 dalla Madonna delle Grazie. Si passa per Cupello e si arriva verso le 8. Mi sono aggregato

poco sopra il Salice e ho percorso il pellegrinaggio. Con l' approccio del neofita, mi sono chiesto perché tre-quattrocento sansalvesi (molti dei quali miei amici e conoscenti) si fossero alzati all' alba, avessero rinunciato ad una probabile domenica di mare o comunque di relax per "andare a piedi" alla Madonna. La risposta l' avrei trovata nei vissuti di tanti pellegrini a me noti e nell' omelia che avrei ascoltato a messa. Camminando ed osservando, mi son detto: qui è chiaro che chi frequenta abitualmente le funzioni religiose (e di parrocchiani impegnati ce n' erano molti) ha partecipato per pura fede. Chi è credente, ma non proprio praticante, ha partecipato per chiedere una grazia, un aiuto o anche per riconciliarsi lo spirito. Chi è peccatore (come me) ha partecipato per farsi perdonare. Chi lo fa da tempo, o ha avuto avi che lo facevano, ha partecipato per rispetto della tradizione. Ma tra la ricerca di motivazioni religiose, antropologiche, utilitaristiche o affettivo-tradizionali, confesso che non avevo pensato ad una motivazione, alla motivazione che ricomprende tutte le altre e che è stata il cuore dell' omelia di Don Giuseppe. Il quale ci ha detto: voi siete venuti qui per il discernimento. Praticamente per giudicare, valutare, riflettere. Eh si, che è così. Ha avuto ragione quel prete. Se uno si alza presto e si fa tre ore di cammino, pure al buio, senza poter farsi le chiacchierate tipiche delle passeggiate, evidentemente vuole allontanarsi dalla solita routine, dai soliti problemi, dalla solita vita tra lavoro commercio crisi e soldi. Magari vuole stare con sé stesso a discernere, a interrogarsi a guardarsi dentro. E in un' epoca in cui guardiamo costantemente i telefonini, in cui pensiamo che coi soldi si compra tutto (ma poi basta un malanno un po' più serio per farci capire che non si compra proprio niente) guardarsi dentro, riflettere un po', interrogarsi sul senso della vita non fa male. Anzi, fa bene, altrimenti questa tradizione sarebbe scomparsa. Nella società preindustriale votarsi alla Madonna era soprattutto il segno delle difficoltà della medicina di curare ed allora si cercava sollievo per l' anima e per il corpo nei cammini, nella fede, nell' acqua miracolosa. Ma oggi? Anche oggi, come ieri, l'uomo è limitato e smarrito, si sente solo, rispetto all' immensità del creato, ai misteri, ai dolori e soprattutto alla paura della morte (che è stata solo posticipata dall' allungamento dell' età media). Oggi come ieri, o forse più di ieri, l'uomo cerca conforto, compagnia, forza per sapere chi è e come affrontarsi. Insomma, cerca discernimento. Per questo s' incammina, sapendo o sperando che c'è una meta. Per centinaia di cristiani di San Salvo da secoli e secoli la meta è una Madonna, che si trova all' ingresso di Monteodorisio, dopo un breve, ma intenso cammino di... discernimento.

Ods

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