Editoriali

candidati presidente abruzzo

Comunque vada sarà un successo

Domenica prossima si voterà per rinnovare il presidente ed il Consiglio della Regione Abruzzo. Se dovesse vincere Marsilio, tutto il centrodestra sarà soddisfatto, non solo perché tornerà al Governo dopo quasi 5 anni. Ma anche perché l' attuale fase politica,

a "trazione leghista", sarà riuscita a trainare finanche un candidato romano, nonché espressione del più piccolo partito della coalizione (unico precedente che ci si avvicina: il 2005 di Del Turco, che viveva a Roma ed era del piccolo Psi).
Se dovesse vincere Marcozzi, tutte le 5 Stelle d' Italia saranno soddisfatte per avere conquistato ĺa prima Regione pentastellata a livello nazionale.
Se dovesse vincere Legnini, tutta la sinistra italiana sarà soddisfatta, per avere invertito un trend europeo. Ma più di tutti sarà soddisfatta la sinistra abruzzese, perché sarebbe la prima volta (dall' avvento della seconda repubblica) che una coalizione viene confermata, oltretutto in presenza della cattiva performance di Luciano D' Alfonso. Va detto oltretutto che i tre schieramenti hanno messo in campo candidati di lunga esperienza politica: Marcozzi alla sua seconda legislatura regionale, Marsilio con duplice esperienza: alla Camera ed al Senato, Legnini con multipla esperienza: alla Camera, al Senato, al Governo ed al Csm. Peraltro, per la provenienza chietina (la nostra provincia é storicamente la meno campanilista) sia di Legnini che di Marcozzi ed anche per "l' aterritorialita'" di Marsilio sarà difficile per ciascuno di loro replicare il vetero campanilismo teramano di Chiodi o il malcelato campanilismo pescarese di D'Alfonso. Né i tre sembrano, almeno allo stato, indulgere a gestioni cesariste, come è accaduto nell' ultima legislatura. Beninteso, può capitare che un presidente o un sindaco si monti la testa e si creda Giulio Cesare, ma in tal caso deve essere la sua maggioranza il primo contrappeso che gli impedisce di fare cazzate. L' aver schierato in quasi tutte le liste candidati forti e legati al territorio ci fa sperare (almeno sperare) che, stavolta, la gestione sarà collegiale, qualunque sia il presidente eletto. Buon voto a tutti.

Ods
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