Editoriali

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Cari Politici, concentratevi sulla catastrofe che è in arrivo

Non ricopro ruoli elettivi pubblici dal 1993. Tuttavia, ho molta consuetudine coi politici per averli intervistati, studiati, frequentati e, quindi, indirizzo questa lettera aperta a ognuno di loro.

Leggo alcune polemiche banali tra destra, sinistra, 5 Stelle, maggioranza, opposizione...

Ma l'avete capito, cari amici politici, che tutto si ridisegnera' fra qualche mese?

Avete capito che dopo questa emergenza  e se non ci sarà un nuovo Piano Marshall (non sarà sufficiente lo sforamento del Patto di stabilità, perché sarebbe nuovo indebitamento per noi italiani insostenibile), si potrebbe tornare al triste periodo del dopoguerra, con scioperi alla rovescia, occupazioni di terre civiche, disoccupazione di massa ed emigrazione?

Avete capito che la dialettica non potrà più essere maggioranza - opposizione, ma la capacità di finanziare le cure agli ammalati?

Ci sono malati che hanno bisogno di farmaci salvavita, che costano migliaia di euro e che questo sistema sociale e sanitario riesce, obtorto collo, a garantire.

Se esso dovesse saltare (e potrebbe) che succederà?

Di questo potremmo dover parlare fra qualche tempo, piuttosto che di uno scontro comunale tra candidati sindaci di questa o di quella coalizione.

Bisogna cambiare schema e sarà la miseria a selezionare chi di voi potrà davvero gestire la fase della ricostruzione.

A livello nazionale ci vorranno i De Gasperi, i Togliatti e i Nenni ed a livello locale ci vorranno gli Antonio Marcovecchio, i Pierino Sciascia e i Mimì Vicoli.

Se non si riuscirà a produrre personaggi quanto meno simili a loro, non risorgeremo dalle ceneri.

Se continuate così, chi ha esperienza ed è capace non vi si avvicinerà, perché, per avvicinarsi, vi chiederà di passare dai self alla Politica.

Fra tre - quattro mesi sarete chiamati a misurarvi su vita o morte, povertà o miseria, pagare o non pagare stipendi comunali, ricoverare o non ricoverare le persone.

Non avremo manco più tempo di andare su facebook, perché saremo impegnati a dare risposte epocali.

Quando fu firmata  la convenzione dal  Nucleo industriale vastese con la Breda, Antonio Marcovecchio disse "Con questo atto stiamo togliendo la nostra gente dalla miseria secolare".

Il "clientelismo" non lo farete per farvi votare, ma per decidere se una mamma può comprare il latte in farmacia al figlio piccolo.

Ciò che va in giro oggi, soprattutto su facebook, non è tanto l'odio, ma la stupida logica di appartenenza, che poi è il tifo calcistico applicato alla politica o la dissonanza cognitiva.

In pratica, se sono governativo penso (e scrivo) che tutto quello che fa il Governo sia giusto a prescindere e se sono antigovernativo penso (e scrivo) che tutto quello che fa il Governo sia sbagliato a prescindere.

Il tifo da stadio (ed ecco la vera dissonanza: la volpe che non coglie l' uva dice che è acerba) vi serve a nascondere le vere cause o i veri problemi oggettivamente difficili.

Certo, la logica dell'appartenenza c' era pure negli anni '50 a Lentella (dopo i morti uccisi), ma una cosa era confrontarsi su chi ha armato la mano del vice brigadiere che ha sparato a un poveraccio, altro è fare polemica su come sta scritta (male) un' ordinanza ministeriale.

I consiglieri di minoranza (di sinistra) lamentano che il sindaco (di destra) non risponde al telefono. Lo stesso dice Salvini (opposizione di destra) di Conte (premier).

Se i sindaci avessero capito la gravità dei problemi, avrebbero coinvolto i capi delle opposizioni nei Coc e se Conte fosse De Gasperi, il Governo nazionale avrebbe costituito un "Gabinetto di guerra" con le opposizioni, visto che siamo in guerra. 

Invece, a tutti i livelli pensate di capitalizzare questa emergenza. Pensate che una volta finita la crisi sanitaria avrete il consenso dei cittadini: sarà così probabilmente.

Ma subito dopo, ne inizierà un'altra di crisi e sarà quella economica: molto molto più lunga e dolorosa del coronavirus.

Se capirete questo, uscirete dal vostro schema: Paolucci dice oggi le stesse cose che diceva Febbo ieri e la Veri' fa oggi le stesse cose che faceva Paolucci ieri.

Paolucci e Veri' saranno costretti ad uscire dalle accuse reciproche, perché dovranno rispondere alla moglie del malato che ha bisogno di farmaci salvavita e  saranno cavoli amari per entrambi.

Non basterà fare decreti e dire che non bisogna uscire di casa, perché le persone chiederanno pane e cure.

I tagli alla sanità pubblica li hanno fatti tutti, perché "costretti" dai Governi, a loro volta costretti dall'Europa, a loro volta costretta da un sistema capitalistico,  che aveva messo i soldi prima delle persone, per le carriere e gli stipendi.

Ma sarà diverso quando gli stipendi pubblici non ci saranno più o non saranno di queste dimensioni, perché le aziende non potranno pagare le tasse o perché dovremo vivere di risparmi. E quando si vive di risparmi, l'economia non cammina e le tasse non si posso pagare e addio stipendi e pensioni d'oro ai politici e ai burocrati.

Non sarà la casciara populista a farvi cambiare schema, ma il basso tenore di vita nostro che farà abbasserà anche il vostro.

Quindi, per favore cari politici, smettetela e guardate la palla: non quella sanitaria (che prima o poi si fermerà), ma quella economica, che a breve ci colpirà (quasi) tutti.

Orazio Di Stefano