Editoriali

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Autoporto: l' Arap chiede l' autorizzazione alla Regione.

Dopo l' annuncio di D' Eramo e Marcovecchio (rispettivamente coordinatore e consigliere della Lega Abruzzo) circa il passaggio della "pratica" autoporto in Consiglio regionale, molti si erano chiesti su cosa all' Emiciclo avrebbero dovuto esprimersi.

Anzi, taluni avevano visto in quell' annuncio una dilazione dei tempi, che avrebbe addirittura messo a rischio l' investimento. Ciò aveva determinato interventi di sollecito dei sindaci di ogni colore, di politici e di associazioni datoriali.

In realtà, il passaggio in aula è solo teso a mettere "in sicurezza" la procedura, per evitare che qualcuno si possa alzare (un domani... anche dopo i sessanta giorni...) per invocarne la nullità.

Questo sul presupposto che Arap non avesse potuto trasferire la proprietà, perché il bene "autoporto" gli era pervenuto non con una legge (come accaduto nel precedente di Castellalto nel 2015), ma con un decreto del presidente della Giunta.

Come è noto, dal Covid in poi ci si è abituati a escludere gli organismi in favore dei decreti presidenziali, ma evidentemente vendere l' autoporto senza passare in Consiglio regionale avrebbe messo a rischio tutta l' operazione.

Per cui a correre ai ripari formalmente non è stata la "politica" , ma la stessa Arap con una richiesta inviata al presidente della Giunta Marco Marsilio, all' assessore competente Mauro Febbo, al presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri e al presidente della Commissione consiliare competente Manuele Marcovecchio.

L' Arap ha chiesto alla Regione l' autorizzazione alla vendita del manufatto e del relativo terreno pertinenziale.

Sarà proprio il consigliere regionale del vastese a istruire la delibera di autorizzazione e a portare in Consiglio la richiesta pervenutagli.

Conoscendolo, riteniamo probabile che Marcovecchio i due passaggi in Commissione e in Consiglio li farà (fare) velocemente, dimostrando che è meglio "perdere 15 giorni" piuttosto che "rischiare" la perdita di tutto.

Cosa dirà il "mandatario"? Riconoscerà che in questo territorio tutti vogliono l' investimento?
Capirà che è meglio per la causa che le procedure siano rispettate?

Forzare ulteriormente sarebbe stato da dilettanti: chi ha saputo far insediare in oltre mezzo secolo Siv e Marelli, zone industriali di Vasto e Gissi è capace pure di far insediare Amazon o Alibaba' o comunque si chiami.
Ods