L’Edmondo democristiano non lo dice, ma lo fa capireVASTO | “Allora il titolo è l’Edmondo incazzato ?” gli domando dopo averlo ascoltato per dieci minuti nella conferenza stampa del “Nuovo Faro” annunciata per spiegare come
votare al ballottaggio di domenica prossima. Secco, mi risponde. “No, perché sono sereno”. Ma non mi convince Laudazi, almeno sul suo stato d’animo, e non convince neanche la collega Bontempo che poi candidamente gli dice: “Edmondo, ma hai proprio il dente avvelenato !”. Mettiamola così: il candidato sindaco del “Nuovo Faro” è arrabbiato, ma riesce ad esprimere lucidamente e demo- cristianamente (in questo è sereno) una chiara posizione politica, la quale tiene conto del fatto che Oliviero sta nella maggioranza regionale di centrosinistra e che, però, i suoi vogliono votare Desiati, perché incazzati neri, tanto che Lucio Moscato si alza e dice chiaro e tondo: “La penna non ci ha voluto per conservare la sua poltrona”.
Allora ricapitoliamo. Laudazi fa un ragionamento che impone la delicatezza della situazione. Il presupposto è: “siamo l’ago della bilancia”. Del resto con due ballottanti sostanzialmente alla pari, il 10% (conosciuto e ricontattabile, diverso da quello delle 5 Stelle, che è più che altro un voto di opinione) è di fatto l’ago della bilancia. Come lo era stato quel 19% preso dieci anni fa da Peppino Forte, che poi si accordò con Luciano Lapenna in cambio della presidenza del Consiglio e due assessori. Con questo precedente (sia pur tenendo conto che i voti presi oggi sono la metà di quelli di Forte) si poteva fare un accordo per la presidenza ed un assessore (peraltro il Pd alla presidenza del Consiglio comunale non ci tiene, visto che l’ha offerta alla Cieri). “Invece non hanno voluto – grida Laudazi – anzi non ci hanno voluto”. Perché ? E il problema non è neanche il posto di Lapenna, che sarebbe andato perso con l’apparentamento (la coalizione vincente avrebbe preso il 60% dei consiglieri, comprendendo anche i nuovi eventuali alleati del N. Faro). Ma bastava fare l’accordo e l’attribuzione a Laudazi non avrebbe ridotto il gruppo del Pd. “Perché – chiede il leader del N. Faro - dopo essere stati argini per la vittoria al primo turno della destra, hanno chiuso gli occhi ed addirittura fatto pressioni per dividere il gruppo civico ?”. Perché ieri nell’ incontro avuto col presidente della Regione e Francesco Menna (annunciato via facebook dal Governatore, che aveva definito le parole di Laudazi educative), il candidato del centrosinistra non ha parlato ?
La mancanza di risposte a queste (ed altre) domande determina questa conclusione: “Laudazi voterà come Castaldi, ma dalle liste emerge forte la richiesta di cambiamento, che vuol dire votare Desiati”.
Probabilmente il centrosinistra vastese per vincere pensa di poter fare a meno dei voti che sarebbero arrivati per “spinta del N. Faro” e considera potenzialmente ottenibile la maggior parte dei voti delle 5 Stelle, grazie anche alla “rivoluzione generazionale”, presentata con la nomina di quattro giovani in Giunta e l’offerta alla Cieri della presidenza dell’assise civica. Se nonostante il forte contrasto che regna nazionalmente tra Grillo e Renzi e la rabbia (sia pure democristiana) di Laudazi verso Menna, quest’ultimo riuscirà a vincere vorrà dire che la sua è stata proprio una candidatura trainante, peraltro ben affiancata da una solida ed accolta linea di rinnovamento. E noi che ci siamo formati all’epoca degli aghi della bilancia ne dovremo onestamente prendere atto. Ma di questo parleremo il 19 di giugno, sempre che, prima di allora, non sfiorino le incazzature…
Ods
Commenti
Visto che mi occupo da sempre di linguaggio, posso dire, senza tema di smentita, questa è sicuramente una intervista il cui contenuto e tono non era affatto democristiano, anzi l'esatto contrario (cioè, forma e sostanza). Praticamente Laudazi ha confermato che il civismo vastese, aderente al Mov. Civ. Regionale, starà all'opposizione per spingere sui temi del programma presentato dal N. Faro.
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