Editoriali

Brexit

Fuori la Gran Bretagna dall’Europa o fuori gli europei dall'Europa ?

Il mio primo lavoro fu in un’agenzia immobiliare –condominiale, fondata col mio amico Alfonso Santomieri, che significativamente chiamammo Agenzia Europa. Una quindicina di anni

fa aderii, grazie al Manuele Marcovecchio, all’ Associazione italiana per i Consigli comunali e regionali d’ Europa. Ho mediaticamente seguito Giovanni Di Stefano nei gemellaggi con oltre dieci città europee. Ho girato il vecchio continente in lungo ed in largo col mio amico Alfonso Izzi. Tutto questo per dire che l’ Europa fa fortemente parte del mio vissuto e dei miei orizzonti culturali. Ma non sono per niente sorpreso dal voto di ieri con cui oltre la metà degli inglesi hanno deciso di uscire dall’Unione europea. Né lo sarei se la vittoria di questo referendum aprisse il varco in altri Paesi che volessero uscire dall’Unione e/o dalla moneta unica. A cosa si deve questa mia previsione sulla volontà degli europei di uscire dall’Europa ? Al fatto che, gira che ti rigira, il vecchio Marx aveva ragione quando diceva che le sovrastrutture (statuali) dipendono dalla struttura (economica). E non sono io a dire che economicamente l’ Europa non va affatto bene ovvero che le condizioni di vita materiali e professionali da quando c’è la moneta unica vanno peggio di quando non c’era. Hai voglia a dire che si tratta di una coincidenza o del fatto che l’euro è stato creato proprio per far fronte alla globalizzazione e che, senza l’euro, le cose sarebbero andate peggio. Hai voglia a dire che responsabile del nostro impoverimento è il Wto e non lo Sme. Gli elettori confrontano il livello di vita e di benessere attuale col precedente (quando c’erano le valute nazionali) e, vendendo che si stava meglio prima, ascoltano i populismi e votano contro l’Europa.

Diciamolo francamente. Con l’ Europa abbiamo avuto settant’anni di pace, mai visti nella storia del vecchio continente. Abbiamo avuto un ingresso morbido dalle dittature (di destra o di sinistra) alle democrazie, cosa che, per esempio, non è ancora possibile nel Medio Oriente. Abbiamo creato una moneta forte che non vacilla di fronte al dollaro. Abbiamo dato ai nostri giovani una prospettiva culturale e di istruzione, che li arricchisce e rafforza. Ma non basta, perché, volente o nolente, per caso o per contesto, abbiamo anche dato supremazia alla Germania, cosa che non era mai capitato nella storia. Abbiamo dato il potere a burocrati e banchieri, che nel novecento erano quantomeno controbilanciati da partiti politici e movimenti e sindacali oggi totalmente irrilevanti. Abbiamo dato l’impressione ai popoli che non contano più nulla sulla scena internazionale. Gli americani sanno chi è Obama perché lo eleggono. Gli europei non sanno chi è Juncker perché se lo ritrovano al vertice europeo nominato e non eletto. Tutto questo porta gli europei a voler uscire da questa Europa più grande e più povera, più numerosa e più confusa, più burocratica e più impersonale.

O abbiamo il coraggio di fare l’Europa federale come gli Stati Uniti d’America o dall’Unione vorranno uscire tutti e la gran parte di quelli che ci resteranno lo faranno senza convinzione: abiteranno l’Europa ma non la sentiranno come la loro casa e questa è cosa peggiore.

                                                                                                                      Ods

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