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Dedica ai nonni che hanno perso la vita  a causa del Coronavirus

Scritto da Sansalvomare

Torricella Nicola e moglie

Dedica ai nonni che hanno perso la vita  a causa del Coronavirus

Attilio Piccirilli  è uno scrittore, che ha collaborato per vari anni con “La Voce di San Salvo” e   “San Salvo ieri oggi domani”. I suoi  articoli elaborati hanno una dolcezza commovente. Difficile resistere all’emozione. Vogliamo dedicare un brano dei “Pensieri vagabondi” ai nonni, che hanno perso

la vita a causa del Coronavirus. Michele Molino.

Non li ho mai conosciuti, né quello paterno, né quello materno. So solo che si chiamavano Cassiodoro e Giuseppe e che venivano ricordati, affettuosamente, come “Zi’ Cassiidore” e “Zi’ Sippucce”.  Chi sa com’erano! Chi sa com’erano nell’aspetto, nel carattere, nel modo di parlare e di camminare, nei gesti, nelle abitudini! Chi sa com’erano nel viso, negli occhi, nei capelli!

Peccato che io non li abbia conosciuti! Se avessero aspettato la mia nascita, la mia vita, oggi, sarebbe più ricca. E invece, quel giorno, loro non c’erano. Erano già partiti! Lo confesso: mi sono sempre mancati. Allora e dopo. E mi mancano anche oggi, alla mia età, in una situazione anagrafica identica alla loro. Non bastano, difatti, nella vita di ciascuno, la presenza di un padre e quella di una madre. Occorre che ci sia anche la compagnia, tenera e maestra, dei nonni. Nessun padre e nessuna madre possono dare ai loro figli quel “di più” che i nonni, e solo i nonni, sono in grado di offrire: i capitoli di storia, gli insegnamenti, le esperienze, i racconti di guerra, di briganti, di gendarmi, di fantasmi, di partenze, di ritorni, di amori e di fatiche. E poi i nonni, a differenza dei genitori, hanno più tempo da dedicare ai bambini, più pazienza, più attenzione e, forse, più amore. Si è più “paterni” da nonni che da padri! Perché si è più maturi, più saggi, più…quieti, più portati a capire, più disposti a tollerare, più ricchi di pazienza, di comprensione, di tenerezza. I nonni! Custodi di memorie, portatori di affetti, maestri di vita. Che siano, quindi, benedetti!

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