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Sevel: la Fiom risponde alla Fim Cisl

LANCIANO | Siamo venuti a conoscenza delle farneticanti affermazioni di un dirigente sindacale, interregionale, della Fim Cisl. Le affermazioni che leggiamo, riferite al contesto Sevel e, riguardanti

le iniziative di lotta sindacale che la Fiom, da sola, mette in campo, sono da considerare di bassissimo livello, di cattivo gusto ed offensive per chi crede nei valori del sindacato.

Sviluppare un calcolo ragionieristico sulle iniziative di lotta, tra l’altro totalmente sbagliato, trasforma il sindacato da difensore dei lavoratori in difensore della matematica aziendale. Inquadrare, seppur in maniera indiretta, le persone che trovano il coraggio di scioperare come la parte poco saggia della fabbrica, corrisponde a dividere il movimento sindacale, cosa gravissima. Ricordiamo alla Fim Cisl che in questi giorni sono state trasferite di reparto e di turno tante lavoratrici e tanti lavoratori che, sarà un caso, avevano aderito agli scioperi indetti di recente. Ragionare in questi termini, corrisponde ad offendere chi trova il coraggio di sostenere l’idea di conflitto sindacale che per tanti anni ha dato molto a chi lavora in Sevel.

Sarebbe utile capire cosa ne pensa la Fim Cisl dei trasferimenti, sarebbe bello capire perché la Fim Cisl non ricorre allo sciopero dai tempi del Paleolitico, sarebbe interessante comprendere perché le problematiche di natura generale dovrebbero essere gestite postazione per postazione come fossero piccole questioni di natura tecnica.

In Sevel abbiamo un ricorso esagerato allo straordinario, un salario più basso di qualsiasi atra azienda appartenente al mondo metalmeccanico, la riduzione delle pause e l’aumento dei carichi di lavoro, sarebbe stimolante che la Fim Cisl ci spiegasse come risolve dette problematiche postazione per postazione. Potremmo essere disposti ad ascoltare.

Vogliamo inoltre precisare che le adesioni agli scioperi Fiom sono state, da dicembre ad oggi, sempre importanti. Va ricordato che in tante occasioni le catene di montaggio sono rimaste ferme, cosa che non potrebbe accadere senza una massiccia adesione. Inoltre, è bene precisare, la Fiom è una sola e non ha bisogno di sciacquarsi la coscienza. L’unità del gruppo dirigente è stato sempre il nostro valore assoluto.

In questi anni non abbiamo assecondato le logiche delle firme a perdere per salvaguardare i privilegi di pochi, la Fiom ha pagato a caro prezzo la decisione di non svendere i lavoratori, sta pagando ancora oggi in termini di agibilità sindacale, e, pur di continuare a difendere le lavoratrici ed i lavoratori, continuerà a farlo. La Fim Cisl, evitasse di impartire lezioni e si chiedesse perché quando in fabbrica si vota le lavoratrici ed i lavoratori scelgono la Fiom. La Fiom non ha sottoscritto il CCSL per le ragioni che sono note, non lo sottoscriverà e continuerà a lavorare per un ruolo vero del sindacato che non può essere quello servile che la Fim Cisl ha scelto di interpretare. Per la Fiom la lotta proseguirà, con intelligenza e tenacia.

Il Segretario Generale
Davide Labbrozzi

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