Diamo i Numeri di Nicola Dario

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Cose così - dati e numeri 

Il Covid-19 è causa diretta di morte nell’89% dei decessi di persone positive, il restante 11% è dovuto ad altre malattie. Il dato emerge dal Rapporto Istat-Istituto Superiore di Sanità sull’impatto dell’epidemia sulla mortalità.

Per dispiegare al 100% i suoi effetti, il decreto Rilancio ha bisogno del varo di 155 provvedimenti attuativi tra decreti ministeriali e altri atti di agenzie e istituzioni coinvolte.

Dei 155 provvedimenti attuativi previsti nella versione definitiva, 87 erano già presenti nella versione approvata dal consiglio dei ministri a metà maggio. Altri 68, invece, sono stati aggiunti insieme ai nuovi articoli e ai nuovi commi inseriti durante l’iter di conversione alla Camera».
[Il Sole]

Consulta, prima sentenza tutta al femminile

«Non era mai accaduto in 65 anni di vita della Corte costituzionale. Ma ieri tre donne – la presidente Marta Cartabia, la giudice relatrice ed estensore della decisione Silvana Sciarra, la cancelliera Filomena Perrone – hanno firmato una sentenza, la numero 150 di quest’anno. Una decisione che boccia per incostituzionalità la legge sul Jobs Act nella parte in cui àncora in via esclusiva alla mera anzianità di servizio l’indennità da corrispondere in caso di licenziamento illegittimo per vizi formali o procedurali. Ma qui non è in questione il merito della sentenza, bensì chi la firma. Perché non è certo di poco conto se in una Consulta – per anni tutta al maschile – in cui solo a dicembre dell’anno scorso una donna, Marta Cartabia, è diventata presidente con il voto e il plauso dei colleghi, adesso si arrivi anche a una sentenza tutta “rosa”».
[Rep].ì

Il vademecum del Vaticano sulla pedofilia

La Congregazione per la Dottrina della Fede ha pubblicato un Vademecum sulla procedura nel trattamento dei casi di pedofilia commessi da chierici. Nel secondo punto si legge che anche le denunce anonime di abusi sessuali commessi da preti devono essere prese in considerazione e non, come per prassi accadeva prima, scartate. «Il Vaticano detta così la linea di un cambiamento di rotta che, si augurano Oltretevere, porti allo svelamento di casi rimasti insabbiati, crimini senza nome e senza giustizia».
[Rep]

Pioggia di 100 alla maturità e anche più bocciati

«L’esame di Maturità unico e irripetibile, quello del 2020, ha prodotto quasi un raddoppio delle eccellenze: un 100 ogni dieci candidati quando l’anno scorso erano stati uno ogni diciotto, un 100 e lode ogni trentotto maturati quando erano stati uno ogni sessantasei. L’esame irripetibile – senza prove scritte e con l’orale in mascherina – ha prodotto, però, anche 2.315 bocciati in tutto il Paese (lo 0,5 per cento del totale) nonostante l’emergenza Covid avesse fatto ammettere tutti all’esame di Stato.

Le lodi, che garantiscono un premio in denaro ai gratificati, sono state 12.129. Di queste, 1.833 sono andate in Puglia e, in generale, il Sud si è preso il 51 per cento dei voti massimi lasciando il 49 a Centro e Nord insieme. Le commissioni della Lombardia si sono mostrate le più severe d’Italia».
[Rep]

«Angelo Tripodi insegna Scienze motorie a Reggio Calabria ed è stato presidente di commissione in un istituto tecnico di Taurianova, in provincia. Ha dovuto mettere la firma sotto due bocciature: una studentessa e uno studente. Racconta: “La ragazzina era arrivata in quinta attraverso un percorso differenziato e l’aiuto degli insegnanti di sostegno. A inizio anno il padre si è impuntato, contro il parere del collegio docenti: ‘mia figlia deve avere un’istruzione come tutti gli altri’. La ragazza, però, non ha retto l’impatto, non era pronta”. Lo hanno raccontato i membri interni. “Con il secondo quadrimestre realizzato in remoto, le distanze tra lei e il resto della classe sono diventate incolmabili”. Agli scrutini di inizio giugno aveva la media del 3,6: insufficienza in tutte le materie, ammissione alla Maturità obbligatoria. “Il colloquio è stato totalmente deficitario. Non c’era via d’uscita, doveva ripetere l’anno”.

L’altra storia di impreparazione racconta di un ragazzo di vent’anni con già una bocciatura nel curriculum e l’abbandono della scuola nel corso del 2020. Una separazione in casa aveva reso tutto più difficile. “Con il lockdown era uscito dai radar. Poi, vista l’ammissione obbligatoria, i professori lo hanno convinto a provarci”. Il ragazzo si è convinto, ma non ha aperto un libro. Non ha seguito mezza lezione, né in classe né da casa. Ha mantenuto la media del 3,2 e il giorno del colloquio ha esordito allargando le braccia: “Non so nulla, non saprei cosa dire». Inutili le domande semplificate. Bocciato».

Il rimbalzo dell’economia cinese

Nel secondo trimestre del 2020 l’economia cinese è cresciuta più del previsto e più dello scorso anno nello stesso periodo (+3,2%).  Nei primi tre mesi dell’anno il Pil cinese si era contratto per la prima volta dal 1992 (-6,8 per cento). La ripresa è una conseguenza della fine delle misure restrittive accompagnata da maggiori investimenti statali. Spiega Santelli su Rep: «Finora la ripresa è stata sostenuta dalle esportazioni, in particolare quelle di materiale sanitario, e soprattutto dalla produzione industriale, cresciuta del 4,8% anche a giugno. Sembra l’effetto dello stimolo economico varato dal governo, che ha autorizzato gli enti locali a indebitarsi per finanziare i cantieri infrastrutturali. Una ricetta classica della politica economica cinese ma anche precaria, visto che città e province hanno già quasi esaurito la quota di indebitamento che spetta loro per il 2020, quindi nella seconda parte dell’anno potrebbero trovarsi a corto di liquidità».

Usa, più disoccupati del previsto

Nell’ultima settimana sono state 1,3 milioni le richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti. Un dato peggiore delle attese. Gli analisti avevano previsto 1,25 milioni di domande. Migliorano invece le vendite al dettaglio a giugno, in aumento del 7,5%.

Esplode il debito pubblico

A maggio il debito pubblico italiano è salito a 2.507,6 miliardi. Si tratta di un aumento di 40,5 miliardi rispetto ad aprile e di 175,7 miliardi rispetto a un anno fa. I dati sono di Bankitalia.

Italia ancora in deflazione

L’Italia si conferma in deflazione a giugno. Anche per il mese scorso l’Istat registra un calo tendenziale dell’indice dei prezzi pari a -0,2% su base annua, pur con un aumento dello 0,1% rispetto a maggio. Per l’Istat «la flessione dei prezzi al consumo su base annua, registrata per il secondo mese consecutivo, continua a essere il prodotto di spinte contrapposte: quelle deflazionistiche provenienti dai prezzi dei Beni energetici e quelle al rialzo dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona».

Record negativo di nascite in Italia

Lo scorso anno nel nostro paese si è registrato il record negativo di nascite dai tempi dell’Unità: appena 420.170, 19 mila in meno rispetto al 2018. Il tasso di natalità più alto è a Bolzano (9,9 per mille), i valori più bassi in Liguria (5,7 per mille) e in Sardegna (5,4 per mille). Stando al bilancio demografico pubblicato ieri dall’Istat al 31 dicembre 2019 la popolazione residente in Italia è scesa di quasi 189 mila unità (188.721) rispetto all’inizio dell’anno. Questo anche perché il numero degli stranieri in arrivo in Italia è in netto calo (-8,6%) mentre aumenta quello degli italiani che vanno a vivere all’estero (+8,6). La quota di stranieri residenti nel nostro paese si attesta all’8,8% ma con un incremento che va affievolendosi: in un anno la crescita è stata di appena 47.000 unità.

Clamoroso
Riccardino, romanzo postumo con cui Camilleri conclude la vicenda di Montalbano, è stato tirato in 400 mila copie (testimonianza di Antonio Sellerio).
[Rep]

Clamoroso
Secondo Melinda Gates, il virus ha provocato 15 milioni di gravidanze non pianificate.
[Sta]

Sondaggio

Ipotizzando una legge proporzionale pura con soglia di sbarramento al 3% (Germanicum), se si andasse al voto adesso il risultato sarebbe il seguente: Lega (25,5%), Pd (20%), M5S (18,1%), FdI (16,4%), FI (7,7%), Azione (3%). Il calcolo è stato fatto tenendo conto delle 25 mila schede frutto dei sondaggi elettorali effettuati tra il 2 maggio e il 9 luglio.
[CdS]

Salvini è riapparso al Papeete. «La domenica la passa a bordo piscina, schivando folla e selfie, protetto da una cintura di amici fidati e ultraleghisti: Massimo Casanova, il proprietario del Papeete nel frattempo fatto eleggere in Europa, l’ex sottosegretario Claudio Durigon, la deputata Vannia Gava e Andrea Paganella, socio dello spin doctor Luca Morisi e timoniere della macchina del Carroccio. Ma soprattutto c’è la piccola Mirta. Salvini, osservato a distanza per non violarne la privacy, ha occhi solo per la figlioletta: scherza, la coccola di continuo e si tuffa con lei. Ma in contemporanea riesce anche a compulsare il cellulare, ribattendo su più fronti per alimentare la sua potentissima struttura social» [CdS].

Lopalco

Il virologo Lopalco, reso famoso dal virus e candidato in Puglia con Emiliano, s’è presentato alla Festa della Musica organizzata a Bari dalla Regione con tanto di chitarra. S’è poi esibito in una performance rock.
[Giornale]

Atletismi

Chituru Ali – 21 anni, nato a Como, madre nigeriana e padre ghanese, 1,98 per 100 chili, ostacolista che si sta convertendo ai cento metri  – porta il 49,5 di piede. Questo piede gli esce dai blocchi di partenza, sicché Chituru «non riesce a dare il colpo con il tallone, e si gioca tutto sull’avampiede» (l’allenatore Daniele Parrilli). È una difficoltà. Le gambe sono lunghe un metro e 20, non propriamente le misure di un velocista. Però Usain Bolt, ai tempi d’oro, non aveva un corpo troppo diverso, 94 chili per 194 centimetri. Chituru: «Se riesco a fare bene i primi 20 metri sarò già a metà dell’opera». Ieri ha gareggiato a Savona, non è successo niente, sono arrivati in testa i soliti Tortu, Jakobs, Desalu, nell’ordine.
[Giornale]

Anche Tortu lavora sulle partenze, «adesso Pippo arriva ai dieci metri con 7 appoggi o poco più e ai 15 con frequenze più alte di prima». Sui 60 metri Tortu ha fatto al massimo 6.58. Coleman e Baker, tra i migliori del mondo, prima del lockdown hanno segnato 6.37 e 6.44. «Transitare con 15 o 20 cent ai 60 di gap, vuol dire avere un ritardo incolmabile da rimediare in 40 metri, se quello è l’obiettivo»

La Nike ha ulteriormente alzato fino a 40 millimetri le Vaporfly, le scarpe con cui lo scorso ottobre il keniano Eliud Kipchoge ha corso la maratona in meno di due ore (record non omologato). Nome completo delle Vaporfly: Nike ZoomX Vaporfly Next%. Fanno correre di più grazie a «una lamina di fibra di carbonio inserita nell’intersuola, che accumula e poi rilascia energia a ogni passo; Nike ne parla come di “un’arma segreta” e funziona come una sorta di molla che dà una spinta in avanti ai corridori, facendo risparmiare energia. Il “4%” del nome fa riferimento al fatto che diversi studi hanno mostrato che, in effetti, le Vaporfly fanno aumentare del 4 per cento l’efficacia della corsa».
[Il Post]

Questione ancora non risolta: se si tratti o no di un imbroglio.
[Sta]

Razzismo

«“Sono 160 gli atleti che nella storia sono scesi sotto i 10’’ e solo tre sono caucasici” spiega Salvino, padre e allenatore di Tortu, “questione di fibre muscolari”. Quasi lo sport cercasse di restituire ciò che la società toglie. Lo sport che, visti i tempi, viste le manifestazioni antirazziali, ha sempre regalato lezioni di uguaglianza e umanità. Livio Berruti, ad esempio, che nel 1960, durante i Giochi di Roma, andava a passeggio per mano con la fuoriclasse afroamericana Wilma Rudolph . “Livio ama dire che lo sport è sempre avanti di almeno 60 anni rispetto alla società, e guarda caso sono trascorsi proprio 60 anni…” fa i conti Filippo. “Io devo smentire Berruti» corregge Salvino, “lo sport è avanti più di 60 anni, penso al gesto del tedesco Luz Long ai Giochi del 1936, quando Jessie Owens rischiava di non andare in finale nel lungo perché non vedeva bene la pedana di stacco e lui mise la sua tuta in quel punto per dargli un riferimento. E alla fine venne battuto da Owens. Che cosa c’era di più razzista della Germania di Hitler? Luz finì al fronte. E morì. Diciamo che Livio fu il primo dal punto di vista sentimentale, Luz il primo dal punto di vista sportivo”»
[ibid]

Buste paga

Gli addetti ai call center prendono in media 8 euro l’ora. I 450 mila stagionali del turismo vengono assunti, specie in Romagna e in Alto Adige, «con contratti fantasiosi a forfait, 12 ore al giorno tutti i giorni e senza riposi. La retribuzione oraria dovuta sarebbe intorno agli 11 euro, ma così arrivano a 6-7 euro lordi. Il 30 per cento delle vertenze riguarda gente in nero o assunti part-time che invece lavorano a tempo pieno» (Stefano Franzoni, segretario nazionale della Uiltucs). Le sanzioni eventuali sono messe nel conto, i datori di lavoro ci guadagnano comunque. I 30 mila riders, che portano il cibo a domicilio, guadagnano 3 euro e 20 centesimi lordi a consegna e nell’arco di un’ora di pacchi o pizze riescono a recapitarne due o tre.
[Sta]

Nel centro di Sabaudia l’affitto di un trilocale varia dai 1.500 ai 2.500 euro, mentre le ville sul mare, richieste soprattutto da stranieri, non si trovano a meno di 12 mila.
[Masneri, cit].

«Nell’ultimo anno, secondo i dati Ads di maggio, tra copie cartacee e digitali Avvenire ha perso il 18% delle vendite, il Messaggero il 28,5%, le tre testate Riffeser il Giorno -34,5%, Resto del Carlino -13,5% e La Nazione -19,5%, Repubblica segna -10,8%, La Stampa -16,4%, Il Sole 24 Ore -3,9%, il Tempo -27%, Il Giornale -3% e il Corsera -7,9%. Le uniche testate con il segno più sono Il Manifesto (+18,3%), La Verità (+11,3%), Libero (+15,5%) e Il Fatto (+44,5%). Il Covid ha fatto male agli editori, ma non a tutti».
[Borzi, Fatto]

Il 38,9% degli italiani ha incrementato la propria quota di risparmio durante il periodo del lockdown. L’aumento della liquidità nei portafogli delle famiglie italiane risulta pari a 34,4 miliardi.
[Foglio]

«In otto anni il Gruppo Benetton ha accumulato 756 milioni di perdite e visto precipitare il fatturato da 2 miliardi a 1.236 milioni».
[Rep]

Immaginando i prestiti che non saranno restituiti, JP Morgan, Citi e Wells Fargo hanno accantonato tra aprile e giugno liquidità per 28 miliardi di dollari. Nel primo trimestre dell’anno i tre avevano comunque già quintuplicato, rispetto all’anno scorso, le riserve sui crediti in forse.
[Rep]

140 euro, il prezzo minimo di una camicia Brooks -brother in Italia.
[Foglio]

Gazprom, numero uno dell’energia in Europa e primo fornitore di gas di tutta l’Unione Europea, ha annunciato ieri di aver perso quasi un miliardo e mezzo di euro nel primo trimestre dell’anno. La colpa sarebbe della discesa dei prezzi del petrolio e nella perdita di valore del rublo. Due fenomeni che potrebbero cambiar di segno – dice Famil Sadygov, vicepresidente della società – prima della fine dell’anno.
[Rep]

In Francia, lo scarto tra il capitale detenuto dai due sessi era pari al 9 per cento in favore degli uomini nel 1998, ed è salito fino al 16% nel 2015 (Céline Bessière e Sybille Gollac.[CdS]

Charlotte Moccia, in arte M, 12 anni, 600 mila follower di 4-16 anni, canta e balla, 230 milioni di visualizzazioni su Youtube con punte di 6 milioni a video. Alla domanda: «Quanto guadagni?» cerca con gli occhi i genitori e non risponde.
[Giornale]

Superbonus
Il superbonus previsto dal Decreto Rilancio, grazie al quale si possono eseguire lavori di ristrutturazione che migliorino la resistenza ai terremoti e incrementino di due classi energetiche l’edificio di prime case e condomini, è entrato in vigore nonostante manchino le leggi e i regolamenti che lo rendono esecutivo. Se per il vecchio ecobonus del 50% bastava un pagamento con un bonifico specifico, il superbonus è una gimcana di otto passaggi che metterebbero in difficoltà l’ufficio appalti di una multinazionale. La richiesta depositata in Comune, in doppia copia, la «relazione tecnica di progetto» che garantisca il risparmio energetico. Poi c’è «l’asseverazione» di un tecnico abilitato che l’intervento risponde a tutti i requisiti previsti. Terzo: un attestato di prestazione energetica. Quarto: «acquisire ove previsto, la certificazione del fornitore delle valvole termostatiche a bassa inerzia termica». Poi si può finalmente pagare tramite bonifico «parlante». Se i lavori sono effettuati su un condomìnio serve la delibera assembleare e della tabella millesimale di ripartizione delle spese. Una volta pagato, bisogna occuparsi di informare l’Enea (Ente nazionale per l’energia) e mandargli «l’asseverazione» e la «ricevuta informatica». Il tutto entro 90 giorni. Il governo è inflessibile sulle scadenze. Quelle dei contribuenti, non le sue»
[cit].

Maschere
Nel mettere al rogo Giordano Bruno, che cosa abbiamo bruciato insieme al corpo?

«La partita si era chiusa e la Chiesa aveva vinto. Da quel punto in poi, come commentò Paolo Sarpi, il nostro paese sarebbe vissuto solo in maschera, dissimulando».
[Michele Ciliberto, di cui è uscita per Adelphi una biografia di Giordano Bruno, a Antonio Gnoli, Robinson].

Putin
In Putin’s People, Catherine Belton sostiene che Putin fu messo a capo del Paese da una cricca di agenti del Kgb, che aveva cominciato a trasferire fondi all’estero ben prima che il Muro cadesse, convinti com’erano che il regime non avrebbe retto economicamente. Questa “cricca di cleptomani” (definizione della Belton) ha da un pezzo il problema della successione, perché sul trono dell’impero non può sedersi che un elemento fidatissimo. Putin, secondo la Belton, avrebbe voglia di smettere, ma non glielo permettono perché un successore non è ancora stato trovato. «Putin ormai è come un piccolo Brezhnev» [Lettura].

Tina

L’incomprensibile ascesa delle Borse è spiegata dall’acronimo Tina: There Is No Alternative.
[Plus 24].

Foto
La storia della foto in cui si vede Coppi passare una borraccia a Bartali, o forse Bartali passare una borraccia a Coppi, ore 15.00 del 6 luglio 1952, seconda tappa del Tour, salita del Telegraphe. Il taglio sulla destra, concepito per mettere in risalto i due e il loro gesto, ha nascosto il terzo campione che correva al fianco di Coppi e Bartali, cioè il belga Stan Ockers, «minuto, ingobbito, lo sguardo piccolo fisso sulla salita davanti a sé, stremato dalla fatica».
[Di Stefano, CdS]

Questo personaggio minore della vicenda, e del tutto dimenticato, non era poi l’ultimo arrivato: vinse il titolo mondiale nel 1955, a Frascati. Morì un anno dopo, a 36 anni. Da wikipedia: «Il 29 settembre 1956, durante una gara su pista nel Palasport di Anversa, cadde fratturandosi il cranio. Trasportato in ospedale, morì due giorni dopo. Campione tra i più amati in Belgio, fu onorato con funerali solenni, alla presenza del re Baldovino I e di ventimila persone. L’anno seguente fu eretto un monumento in suo onore a La Roche-en-Ardenne, sulla Côte des Forges, nelle Ardenne».

Controllo

«La situazione è sotto controllo in Veneto: il nostro ceppo di virus ha una carica virale in calo, ci preoccupa invece il virus che viene dall’estero. Dopo il caso del cluster arrivato dalla Serbia, ho fatto sequenziare il virus dei quattro positivi arrivati da quel paese e il risultato è che tutti e quattro i tamponi hanno una carica virale molto elevata, i quattro tamponi sono identici tra di loro e quindi provengono da un unico ceppo e sono diversi da quelli isolati in Italia».
(Il presidente del Veneto Luca Zaia).

«l ministero della Salute sta monitorando la Romania, la Bulgaria, la Croazia e la Serbia e sta valutando se modificare i parametri della blacklist, la lista dei Paesi (attualmente 13) cui ha imposto il divieto d’ingresso. Attualmente i parametri sono tre: l’incidenza del Covid (scatta il divieto per chi ha più di 100 casi ogni 100 mila abitanti); i rapporti con l’Italia (divieto per chi ha più di 30 casi ogni 100 mila abitanti e scambi molto intensi con l’Italia); la qualità del sistema sanitario. Secondo le statistiche dell’Organizzazione mondiale della Sanità, la Romania ha 32 mila positivi totali, ma la curva del contagio, dopo un periodo di flessione tra maggio e giugno, è ripresa, e nell’ultimo periodo si sono toccati picchi di quasi 700 nuovi positivi al giorno. La Croazia: ha 3.722 casi confermati su una popolazione di 4 milioni di croati, a maggio la pandemia sembrava azzerata poi da metà giugno si è avuta un’impennata. In Bulgaria stessa storia: il dato degli infetti che arriva a zero all’inizio di giugno, poi il boom degli ultimi giorni con 853 nuovi casi confermati il 13 luglio. Infine la Serbia: è oggetto di una seconda ondata con un andamento sovrapponibile alla prima di metà aprile. Si studiano le cifre ma si va coi piedi di piombo. Anche perché i legami e gli scambi commerciali con quei Paesi sono solidi, l’afflusso di manodopera è consistente, e si vogliono evitare ripercussioni sull’economia».
[Rep]

Amori
Amanda Lear ha avuto un marito: si chiamava Alain-Philippe Malagnac. Morì nel 2000, nell’incendo della loro casa in Provenza, mentre Amanda era a Cologno Monzese a registrare per Canale 5. «Prima e dopo ho avuto tante storie, anche molto belle. Ma di grandi amori nella vita ne hai uno solo».
[Sta]

Michelle Pfeiffer, trovandosi a Sabaudia nel 1988 per Le streghe di Eastwick, si innamorò di un fruttivendolo di Terracina.
[Foglio]

Clamoroso
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la Guida alla Dichiarazione dei redditi delle persone fisiche  lo scorso 8 luglio. La prima scadenza di versamento per le persone fisiche nel presente anno 2020 era però stata fissata al 30 giugno.
[Giornale]

«Sul suolo del Regno Unito è impossibile trovarsi a più di 100 chilometri dal mare» (Martin Parr).
[Avvenire]

La biomassa dei virus è grande il triplo della biomassa degli esseri umani.
[Sta]

L’accordo tra governo e Autostrade

Il governo sostiene di aver ottenuto quello che voleva dall’accordo uscito ieri all’alba dal Consiglio dei ministri: Autostrade per l’Italia ha accolto le sue richieste e la revoca della concessione sembra evitata. Il punto più importante, perché il governo aveva deciso di investirci la propria credibilità, riguarda il ruolo che avranno i Benetton da qui in avanti: la famiglia, che attraverso la holding Atlantia possiede l’88% delle quote di Autostrade per l’Italia (Aspi), ha accettato di tirarsi poco a poco indietro. Arriverà al 10-12% del capitale e sarà rimpiazzata da Cassa Depositi e Prestiti (controllata del Ministero delle Finanze) che dovrebbe diventarne azionista di maggioranza con il 51%. Un altro punto dell’accordo prevede che Aspi sia scorporata da Atlantia e poi quotata in borsa, con un’ulteriore riduzione della quota posseduta dai Benetton, che saranno ancnhe esclusi dal consiglio d’amministrazione. La parte rimanente delle quote di Aspi, dice l’accordo, sarà venduta a «investitori istituzionali graditi a Cassa Depositi e Prestiti», con l’impegno da parte di Atlantia a non distribuire dividendi agli azionisti con il ricavato della vendita. Il Consiglio dei ministri ha dato mandato a Cdp per avviare entro il 27 luglio il percorso che porterà all’uscita progressiva dei Benetton. Un comunicato pubblicato da Palazzo Chigi chiarisce gli altri punti della bozza. Sono confermati i 3,4 miliardi di euro che Autostrade verserà al governo come indennizzo per il ponte Morandi. Aspi ha poi accettato di riscrivere il contratto in modo da rendere più facile ed economico per il governo revocare la concessione, come previsto dall’articolo 35 del Milleproroghe (la penale dovrebbe passare da 23 a 7 miliardi di euro). Saranno inoltre previsti più controlli, un abbassamento dei pedaggi e maggiori sanzioni in caso di violazione da parte di Aspi, che rinuncerà a fare ricorso su una serie di questioni, compresa la legittimità del Milleproroghe. «L’interesse pubblico ha avuto il sopravvento rispetto a un grumo ben consolidato di interessi privati. Ha vinto lo Stato. Hanno vinto i cittadini» ha scritto il premier Conte su Twitter. Per capire chi ha vinto davvero bisognerà vedere soprattutto quanto frutterà ai Benetton l’uscita da Aspi. Ieri a Piazza Affari il titolo di Atlantia ha chiuso in rialzo del 26,6%.

Ue, vittoria di Apple sulle tasse

La Corte di Giustizia Europea ha dato ragione ad Apple nel ricorso contro la decisione del 2016 della Commissione Ue secondo cui la società aveva beneficiato per anni di un regime fiscale agevolato da parte dell’Irlanda. Regime fiscale che aveva consentito a Apple di pagare meno tasse per le sue attività nell’Unione europea. Il nodo della questione non è una presunta manovra di Apple per nascondere guadagni al fisco, ma quanto o no l’Irlanda abbia offerto ad Apple condizioni fiscali di favore pur di convincerla a portare lì la sede europea delle sue società. Si legge nella sentenza che «la Commissione non è riuscita a dimostrare in modo giuridicamente adeguato l’esistenza di un vantaggio anticoncorrenziale». Scrive Basso sul CdS: «Per la Commissione, che aveva chiesto all’Irlanda di farsi restituire 13 miliardi di euro da Apple per il mancato pagamento delle imposte, si tratta di una clamorosa sconfitta. È dal 2016 che Dublino si rifiuta di incassare la cifra, difendendo la propria politica fiscale».

Debito  pubblico

Alla fine dell’anno il debito pubblico dei Paesi a economia avanzata supererà il 120% del Pil. Il dato, contenuto nelle ultime previsioni del Fondo monetario internazionale, a un lettore italiano potrà dire poco. Perché da noi negli ultimi otto anni il 120% ha rappresentato al massimo una promessa irraggiungibile scritta nei tanti Def che ogni anno fissavano obiettivi di medio termine mai raggiunti. Nella media dei Paesi sviluppati, però, significa un balzo di oltre 20 punti rispetto all’anno scorso; e significa soprattutto toccare il livello più alto mai registrato nella storia al di sopra del record storico raggiunto nel 1946, fra l’Europa che avviava la ricostruzione dalle macerie di sei anni di guerra e gli Stati Uniti che finanziavano massicci programmi di aiuto dopo gli anni delle spese militari senza freni.
Fra crolli repentini della produzione e spesa pubblica a ritmi inediti per tamponarne le ricadute sociali, il Coronavirus ha prodotto in pochi mesi la stessa quantità di debito che le crisi precedenti avevano impiegato 20 anni a determinare: perché il mondo dei Paesi sviluppati era uscito dalla bolla della new economy all’inizio degli anni Duemila con un debito intorno all’80% del Pil, e con la botta dei subprime negli Usa tradotta in crisi del debito sovrano in Europa era salito su su fino al 100% del Pil.
Anche nella sola Eurozona il passaggio del virus implica 17 punti di debito in più, dall’86% del Pil registrato nella media 2019 al 102,6% atteso per quest’anno, almeno secondo le cifre del database Ameco della commissione che però saranno inevitabilmente soggette a ulteriori aggiornamenti nei prossimi mesi.

Questa nuova normalità del debito prodotta dalla pandemia è destinata ad archiviare definitivamente il parametro chiave calcolato a Maastricht, quell’obiettivo del debito al 60% sul Pil che l’anno scorso fra i grandi Paesi è stato rispettato dalla sola Germania proiettata ora sopra quota 75 per cento. Ma nemmeno nel mondo del debito il «mal comune» è un «mezzo gaudio» come recita uno dei proverbi meno veritieri della saggezza popolare.
Ed è ancora l’analisi del Fondo monetario a spiegare il perché. Sottolineando che i Paesi a più alto debito si troveranno a gestire un doppio problema: nell’immediato le ricadute sociali della crisi promettono di essere più profonde, per la ragione ovvia che con meno spazi fiscali a disposizione anche le contromisure in termini di aiuti a imprese e famiglie, per quanto ampie, incontrano limiti maggiori. E in questi Paesi nel medio termine, «più lungo sarà il crollo, più alto sarà il bisogno» di indirizzare sostegni a famiglie e imprese; in un contesto nel quale «la responsabilità di garantire la sostenibilità del debito resterà interamente nazionale» nonostante le azioni comunitarie.
Il Fondo monetario non fa nomi, ma attribuisce questa prospettiva ai Paesi che hanno visto il loro debito crescere molto nelle crisi, e stabilizzarsi senza scendere nelle fasi di ripresa. L’identikit dell’Italia.

Gianni Trovati

I fondi anti Covid alla ’ndrangheta

La Guardia di Finanza di Milano ha arrestato, mandandone quattro ai domiciliari, otto persone vicine alla ’ndrangheta accusati di frode fiscale nel settore del commercio dell’acciaio. Tra gli otto c’è Francesco Maida, a capo di un reticolo di scatole vuote e dotato del grado di “camorrista” nella cosca Greco di San Mauro Marchesato, Crotone. I finanzieri del Gico della Guardia di Finanza di Milano hanno quantificato in 60 mila i contributi a fondo perduto incassati da tre banche, mentre l’organizzazione aveva pratiche aperte per altri 250 mila euro di prestiti agevolati, sempre per l’emergenza Covid. L’indagine ha ricostruito l’attività (minima) di commercializzazione dell’acciaio messa in piedi da Maida e dall’altro imprenditore arrestato, Luciano Mercuri, che in realtà nascondeva un sistema di compensazione di crediti d’imposta, simulazione di acquisti di merci, finte vendite di materiale all’estero, con truffe agli istituti di credito e drenaggio di denaro all’estero. «Una serie indeterminata di reati» scrive la gip Alessandra Simion che ha convalidato un sequestro di 7,5 milioni. Insieme a Giuseppe Arcuri (arrestato), secondo i pentiti «con Maida, parte della ‘ndrina distaccata di Monza — Sesto San Giovanni», il gruppo ha poi «esteso la propria operatività anche in Croazia, Serbia, Francia, Belgio, Cina e soprattutto Bulgaria, quest’ultima sponda strategica per lo schema di frode in materia di Iva».
[Rep]

«Maida e Mercuri – ha raccontato il pentito lametino Gennaro Pulice – riciclano danaro nero che proviene da Chinatown, consegnato da questo cinese a loro e che loro, grazie a queste transazioni con l’acciaio, fanno pervenire su conti cinesi in Cina. Utilizzano le società bulgare e sui contanti versati dal cinese, Maida e Mercuri trattengono alla consegna il 4%».

Ci saranno più morti per Hiv, malaria e tb

Uno studio dell’Imperial College di Londra, pubblicato da Lancet Global Health, sostiene che le morti per Hiv, malaria e tubercolosi sono destinate ad aumentare a causa della pandemia di coronavirus. Questo perché le risorse sanitarie saranno concentrare nella lotta al Covid-19. Secondo lo studio nei paesi a basso e medio reddito le morti per Hiv nei prossimi cinque anni aumenteranno del 10%, quelle per tubercolosi del 20% e quelle per malaria del 36%. Il pericolo principale per l’Hiv è l’interruzione delle forniture di antiretrovirali che può verificarsi se i sistemi sanitari sono stressati. Per la tubercolosi l’impatto maggiore sarà la riduzione delle diagnosi precoci e dei trattamenti dei nuovi casi, mentre per la malaria a rischio sono i programmi di distribuzione delle zanzariere.

Bagno allagato, Cubeddu deputato

Schede elettorali conservate nel bagno del Tribunale di Tivoli, andate distrutte dopo l’allagamento del locale, con conseguente impossibilità di verificare il corretto conteggio e la regolare elezione di un deputato. È l’incredibile storia emersa ieri nell’Aula della Camera che ha confermato l’elezione del parlamentare del M5s Sebastiano Cubeddu nel collegio uninominale Lazio 1. Elezione contestata per via legale dalla Lega, la cui candidata Barbara Saltamartini aveva perso per soli 17 voti. Dai verbali esaminati dalla Giunta per le elezioni era emerso un errore nelle somme ma al momento di ricontare le schede s’è scoperto che orami erano «ridotte in poltiglia inconsultabile».

La Gran Bretagna blocca Huawei
Dal 1° gennaio 2021 nel Regno Unito Huawei sarà esclusa dalla lista dei fornitori per la rete 5G. Entro il 2027 dovranno essere rimosse anche tutte le tecnologie e i componenti ancora attivi forniti dall’azienda cinese alle reti britanniche negli ultimi 15 anni, compreso il 4G. La decisione è stata formalizzata dal Consiglio di sicurezza nazionale sotto la presidenza di Boris Johnson. Nei mesi scorsi il governo britannico aveva dato un parziale via libera a Huawei, mentre ora Johnson si è allineato alla posizione di Donald Trump e degli Stati Uniti. Secondo le agenzie di intelligence ci sono rischi per la sicurezza nazionale nell’affidare un’infrastruttura strategica come quella del 5G a un’azienda strettamente legata al regime cinese.
«Huawei, oggi, ha oltre due terzi dei progetti 5G al di fuori della Cina. Solo nel 2019, ha firmato 28 contratti commerciali in Europa. Numeri che confermano come fare a meno di Huawei sia una bella impresa. Anche perché l’ora del 5G è ormai scoccata. E forse è ormai troppo tardi».
[Sole]

Swatch taglia 2.400 posti di lavoro
Swatch ha tagliato 2.400 posti di lavoro e ha ridotto la rete di vendita. Il gruppo svizzero di orologeria, che detiene tra gli altri i marchi Omega e Longines, nei primi sei mesi dell’anno ha registrato un calo delle vendite del 43% .

Calenda

Il Tempo

È il più giovane dei partiti politici, perché, di fatto, è nato nel novembre dello scorso anno, quando il suo statuto è stato formalmente riconosciuto con l’iscrizione nel registro dei partiti previsto dalla legge eppure l’Azione di Carlo Calenda presenta già una delle migliori performance economiche della politica italiana. Non solo per essere riuscito a chiudere in attivo di 214.596 euro il primo bilancio presentato, ma anche per avere avuto alla voce entrate, nonostante il breve tempo di vita effettiva, oltre un milione di euro, senza avere ancora nemmeno un centesimo dal solo fondo pubblico di finanziamento della politica, che è quello del 2 per mille Irpef. In un mese appena è riuscito a incassare 97.590 euro di quote associative annuali, a cui ha potuto aggiungere 12.348 euro di donazioni in natura (controvalore di servizi prestati gratuitamente), 841.417 euro di donazioni in denaro da persone fisiche e 227.500 euro da persone giuridiche. Considerando che il Pd non è riuscito a raccogliere contributi di finanziatori esterni agli eletti e che Forza Italia ha potuto contare solo sulla generosità della famiglia e delle aziende di Silvio Berlusconi, Azione sembra la forza politica più attrattiva per il finanziamento privato della politica, e fa una concorrenza spietata all’unico altro che era riuscito a raccogliere contributi: Matteo Renzi.
Anzi, la concorrenza è proprio diretta, perché Calenda è andato a pescare finanziamenti proprio nel bacino dei supporter tradizionali di Italia Viva. Non grande, ma significativo il contributo di 5 mila euro versato da Davide Serra, il finanziere proprietario del fondo Algebris, che fino ad oggi era stato in generosa adorazione del suo amico Matteo. Colpo basso anche da Lupo Rattazzi, altro imprenditore che dal primo giorno era stato linfa essenziale di Italia viva a cui versava 30 mila euro mensili dal giorno della sua fondazione. Oggi continua ad esserlo, ma ha ridotto il contributo a 10 mila euro (anche perché su base annua non può superare quota 100 mila euro per legge), e 30 mila li ha versati nelle casse di Azione.
Calenda ha incassato anche 100 mila euro da Alberto Bombassei, imprenditore alla guida della Brembo fondata dal padre, e già vicino a Mario Monti che lo aveva voluto candidare in Parlamento. Ma sono molti i finanziatori che vengono dal mondo della finanza e della industria. Come Adolfo Guzzini, della omonima azienda che ha donato a Calenda 10 mila euro. Stessa cifra ha versato Antonio Gozzi, che è alla guida della Duferco. Ventimila euro sono arrivati da Carlo Pontecorvo, presidente della Ferrarelle. Altri 10 mila da Carlotta de Bevilacqua di Artemide, e da Daniel Kraus che un tempo fu direttore generale di Assolombarda. E ancora: 30 mila euro da Gianfelice Mario Rocca alla guida del gruppo Techint; 15 mila euro da Luca Garavoglia, presidente di Campari, 20 mila euro da Luciano Cimmino di Yamamay, 45 mila euro da Maurizio Marchesini (vicepresidente di Confindustria), 26 mila euro da Pier Luigi Loro Piana, altri 20 mila da Romano Minozzi di Iris Ceramiche. Poi una sfilza di finanziamenti di industrie (in testa Maire Tecnimont con 50 mila euro e poi Gewiss spa con 30 mila), in cui spicca addirittura il contributo di 20 mila euro della TCI Telecomunicazioni di Gianfranco Librandi, che è parlamentare di Italia Viva. A vedere questo bilancio Renzi si roderà di invidia.

Fosca Bincher

di Nicola Dario

 
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