Diamo i Numeri di Nicola Dario

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H&M multata per aver spiato i dipendenti

Sono 872 le scuole che in Italia hanno avuto almeno un caso di Covid-19. Oltre mille i contagiati, il 76,4% dei quali studenti. Tutte le Regioni hanno registrato almeno un caso. In testa la Lombardia con 214 istituti colpiti. Le scuole superiori sono quelle in cui il contagio si è fatto sentire maggiormente, seguono primaria,

infanzia e medie (numeri del database messo a punto dai ricercatori Lorenzo Ruffino e Vittorio Nicoletta).

Il primo segno “più” del 2020 per le auto

«Alla fine il primo segno positivo del 2020 arriva: le vendite di auto a settembre fermano l’indicatore a quota 156.132 immatricolazioni, quindi con il 9,5% in più rispetto allo stesso mese del 2019. Resta ancora negativo il totale delle auto vendute dall’inizio anno: sono 966.017 nei nove mesi, mezzo milione in meno dell’analogo periodo del 2019, con una flessione del 34,21%. Buone anche le notizie per Fca che ha registrato a settembre in Italia un segno positivo, quasi il doppio rispetto alla crescita del mercato: le immatricolazioni sono state 36.979, il 17,52% in più dello stesso mese del 2019, con una quota del 23,68% a fronte del 22,08% (+1,61%)».
[Borgomeo, Rep].

La super multa a H&M

Il colosso svedese della moda H&M dovrà pagare una multa di 35,3 milioni di euro per aver spiato centinaia di dipendenti nella filiale tedesca di Norimberga. A stabilirlo è stato il garante della protezione dei dati ad Amburgo. Le informazioni raccolte da H&M vanno da dettagli innocui a particolari della vita privata delle persone, comprese questioni familiari e l’orientamento religioso. E sarebbero state utilizzate per avere profili dettagliati dei dipendenti in modo da poter scegliere quale mansione assegnare loro. A queste informazioni avrebbero potuto accedere, attraverso una rete interna, soltanto 50 dirigenti dell’azienda.

Figli 1)
Anna Sergi, criminologa di origine calabrese che insegna all’università dell’Essex, ha accertato che la ‘ndrangheta ha fatto laureare alla London school of Economics, o ad Harvard, giovani di famiglie affiliate. Sono stati identificati casi precisi di alta formazione anche da parte della camorra. Ci sono giovani laureati in ingegneria o giovani donne laureate in lingue orientali. Magari fratelli e sorelle. Con questa preparazione, alcuni hanno scelto di trasferirsi nel più grande mercato del mondo, la Cina, dove svolgono attività di import di prodotti italiani, mostrando una capacità di investimento rara per liquidità e dimensione. Alcuni hanno costituito reti commerciali importanti dopo aver fatto rodaggio a Londra, magari con prodotti diversi falsificati a Napoli».
[Panerai, Milano Finanza].

Financial Times

«Secondo il Financial Times, perfino le banche e i fondi hanno acquistato titoli obbligazionari legati ad attività dell’ndrangheta».
[ibid].

Figli 2)

Tra gli eletti in Campania: Vittoria Lettieri, figlia del Lettieri sindaco di Acerra; Giuseppe Sommese, figlio del Pasquale Sommese signore delle tessere nel Nolano oggi defilato per via della magistratura; Giampiero Zinzi, figlio del Domenico che fu presidente della provincia di Caserta, ex deputato, ex eurparlamentare; Bruna Fiola, figlia di Ciro, presidente della Camera di Commercio; Mario Casillo, figlio di Franco, demitiano, «un potente di ieri e di oggi»; Andrea Volpe, figlio di Mimmo, sindaco di Bellizzi e «acchiappavoti della provincia salernitana»; Annarita Patriarca, «undicimila voti raccolti nel mare magnum del mondo di mezzo dell’area stabiese, da Gragnano fino a Castellammare, in cui per buoni vent’anni ha regnato suo papà Francesco, prima deputato, poi senatore, devoto di Antonio Gava e condannato in via definitiva a nove anni di reclusione per concorso esterno in associazione di stampo mafioso», ecc.
[Fatto]

Knesset

Al termine di un animato dibattito la Knesset, il parlamento israeliano, ha approvato una legge che limita di molto le manifestazioni nel periodo di emergenza sanitaria. Chi intenda partecipare a una dimostrazione non potrà allontanarsi di oltre un chilometro dalla propria abitazione. E non potranno inoltre crearsi assembramenti superiori alle 20 persone. Le norme valgono anche per le preghiere pubbliche. L’opposizione accusa il premier Benjamin Netanyahu di avere voluto la legge per mettere a tacere le proteste nei suoi confronti che continuano da settimane.

Il vergognoso dibattito fra Trump e Biden

Donald Trump e il rivale democratico Joe Biden se le sono date di santa ragione nel primo dei tre dibattiti presidenziali che s’è tenuto martedì sera alla Case Western Reserve University di Cleveland, in Ohio. I due sono arrivati agli insulti. Biden ha dato del «bugiardo» e del «clown» a Trump che ha replicato: «Non c’è nulla d’intelligente in te. Ti sei diplomato come ultimo della classe».

Per le norme anti-Covid non c’è stata la simbolica stretta di mano tra i due candidati.

«Il moderatore Chris Wallace della rete vicina al presidente Fox News, ma non particolarmente gradito al tycoon per le domande precise e dirette, non è riuscito a condurre il dibattito, interrotto continuamente, anche lui come Biden, da uno strabordante Trump. Tanto che all’ennesima entrata a gamba tesa Biden ha alzato le mani: “Perché non stai zitto un momento?”».
[Sole].

Interruzioni contate in 90 minuti di dibattito: 73.

«Trump ha interrotto continuamente Biden, impedendogli di parlare anche nei segmenti nei quali non erano previste interruzioni, nel tentativo di farlo incartare: nelle settimane che hanno preceduto il confronto Trump aveva accusato più volte Biden di essere troppo anziano e non più presente a se stesso, e Biden ha fin dall’infanzia un noto problema di balbuzie. Biden è riuscito a non incartarsi ma le sue risposte sono state spesso fiacche e incerte».
[Post]

I novanta minuti, nelle intenzioni del conduttore, sono stati suddivisi in sei segmenti di 15 minuti con altrettanti argomenti: la nomina alla Corte Suprema, l’emergenza sanitaria del Coronavirus, la crisi economica generata dalla pandemia, le proteste razziali e le violenze nelle città, le tasse e le carriere politiche dei candidati, la regolarità delle elezioni del 3 novembre.

«La risposta di cui si parlerà di più – e l’unica forse che sarà ricordata del confronto – è quella in cui Trump ha deciso di non dissociarsi dai gruppi armati di estrema destra. […] Wallace ha chiesto a Trump se vuole intimare alle milizie di destra di fermare le violenze. Trump è sembrato acconsentire, con sufficienza, e sia Wallace che Biden lo hanno incalzato: “Allora fallo”. “Cosa volete che dica?“, ha risposto Trump, “a chi devo parlare?”. Biden allora ha citato i Proud Boys, noto gruppo armato di estrema destra. Trump ha risposto: “Proud Boys, state fermi e state pronti. Ma vi dico una cosa: qualcuno deve fare qualcosa contro l’estrema sinistra”. Pochi minuti dopo il confronto, i Proud Boys hanno già messo la frase di Trump nel logo del loro gruppo su Telegram (sono stati banditi da tutti gli altri social network)».
[Post].

Secondo un sondaggio fatto a caldo dalla Cnn, il 60% degli spettatori ha assegnato la vittoria a Biden, contro il 28% che l’ha data a Trump.

«Con interruzioni, bugie e insulti, Trump calpesta il decoro nel dibattito con Biden», ha titolato il New York Times. «Il primo confronto fra Trump e Biden segnato dalle costanti interruzioni di Trump», ha titolato il Washington Post. «È stato un gran casino dentro un cassonetto in fiamme dentro un disastro ferroviario», ha detto il giornalista di Cnn Jake Tapper.

La portavoce della Casa Bianca, Kayleigh McEnany, ha detto che Trump «era di buon umore» dopo il dibattito, convinto di avere vinto per aver condotto la battaglia che «gli americani volevano vedere».

Ore

«Nel 1891, in Italia eravamo 30 milioni e lavoravamo 70 miliardi di ore. Adesso siamo il doppio e lavoriamo quasi la metà di ore».
[Domenico De Masi al CdS]
Clamorosi

American Airlines ha annunciato il via ai licenziamenti per 19 mila lavoratori a partire da ieri, poiché i politici non sono riusciti a trovare un accordo su un’estensione degli aiuti all’industria aerea, che è stata indebolita dalla pandemia. Tuttavia, se i democratici e i repubblicani raggiungeranno un compromesso nei prossimi giorni, «cancelleremo questi licenziamenti e richiameremo i membri del team interessati«, ha detto il presidente della società Doug Parker in un messaggio ai dipendenti.

In Mesolcina la percentuale di cinghiali radioattivi è dieci volte superiore a quella del Ticino [Mauro della Porta Raffo].

I giovani svedesi se ne vanno di casa a 17,8 anni, gli italiani a 30,1, e nel 2011 se ne andavano a 29,7 (ricerca Eurostat).
[CdS].

Trump spende 70 mila dollari l’anno per il parrucchiere, sua figlia Ivanka 95 mila (New York Times).
[Agi].

Fino ai vent’anni Natalia Aspesi non ha mangiato carne.
[Linkiesta]

Morti da Covid in Italia al prossimo 1° gennaio: 67.944, il doppio di adesso (previsione di Ihmi, l’Istituto di Washington finanziato da Bill e Melissa Gates).
[Bocci, Rep]

Piano Marshall

«In realtà Barry Eichengreen e Brad DeLong dell’Università della California a Berkeley hanno dimostrato che ciò che davvero trasformò l’Italia e il resto d’Europa, settant’anni fa, non fu la pura e semplice forza di fuoco finanziaria. Furono le condizioni che gli americani posero agli aiuti: i Paesi potevano beneficiarne solo se abbandonavano i modelli corporativi a economia mista degli anni 30, per trasformarsi in sistemi di mercato. Il Piano Marshall fu una svolta per l’Italia perché la spinse a modernizzare (almeno in parte) le sue istituzioni economiche.
[CdS].

Lili

Roberto Giardina sostiene che «c’è sempre, o quasi, un tedesco dietro i piccoli o grandi fatti della storia». Esempi: le zollette di zucchero, i fazzolettini di carta, la strega di Biancaneve modellata sulla margravia Uta di Ballenstedt nel duomo di Nauburg in Sassonia (gli sceneggiatori volevano fare la regina brutta e grassa, Disney glielo impedì), infine la Barbie, copia di Lilli, fumetto disegnato in tutta frtta da Reinhard Beuthen – mancavano venti minuti alla chiusura del giornale – nel giorno d’esordio della Bild. Gran successo e produzione di una bambolina Lilli venduta fino al 1964 in 130mila esemplari, 12 marchi a pezzo (ebay ha battuto adesso una Lilli antica per 3.200 euro). Lilli andava in vacanza a Rimini, vestiva alla moda. Il bikini era ancora vietato, ma in un fumetto, la biondina chiede: “Il due pezzi è verboten? Bene, quale pezzo dovrei togliere?”». Alla fine, nel 1956 Ruth Handler, una delle fondatrici della Mattel, trovandosi in vacanza in Europa, la notò nella vetrina di un negozio di giocattoli, la copiò subito per la Barbie, tipica american girl e ne comprò, a quanto si sa poco prezzo, i diritti dalla Bild, si ignora la cifra. Mentre poi la Barbie è stata venduta in centinaia di milioni di esemplari, la Lilli è finita nel museo dei giocattoli di Norimberga.
[ItaliaOggi]

Feti
«Dopo la denuncia della donna che su Facebook ha raccontato di aver trovato al cimitero Flaminio di Roma il feto abortito sepolto sotto una croce con il nome di lei, il Garante della Privacy ha aperto una istruttoria per indagare “sulla conformità dei comportamenti adottati dai soggetti pubblici coinvolti con la disciplina in materia di privacy”. Intanto anche un’altra donna ha denunciato, di nuovo su Facebook, un episodio identico: “Per tre volte ho chiesto all’ospedale che fine avesse fatto il feto e mi hanno sempre risposto che non lo sapevano. Poi ho trovato il mio nome su quella brutta croce gelida di ferro in quell’immenso prato brullo ed è stata un’altra profondissima pugnalata, un dolore infinito e una rabbia da diventar ciechi. Avete presente quella scena di Tarantino dove lei viene sepolta viva sotto terra? Ecco, io stanotte ho sognato quella roba là e mi sono tirata su di scatto congelata. Ora che conoscete i fatti, mi concedete di usare il termine tortura?”».
[Sta]

Mappa

«Secondo una mappa realizzata da Jennifer Guerra, scrittrice femminista e autrice su TheVision.com, in Italia ci sarebbero circa 50 tra aree cimiteriali “dedicate all’inumazione dei feti” e registri comunali. La legge 285 del 1990 prevede che i feti abortiti entro le 20 settimane possano essere soggetti a inumazione, pratica che diventa obbligatoria dopo la 28esima settimana (cioè quando viene riconosciuto “nato morto”). Tra la 20esima e la 28esima, invece, sarà la Asl a occuparsi della sepoltura senza che i genitori ne debbano fare richiesta».
[ibid].

Buste paga

«È uno dei più noti designer italiani, premio Compasso d’oro nel 1987 e nel 1994, opere esposte nelle collezioni permanenti del MoMa di New York e del Centro Georges Pompidou di Parigi, primo studio in Italia nel 2012 con 11 milioni di ricavi in un anno. Un successo professionale, quello del 70enne Antonio Citterio, nelle cui pieghe la segretaria delegata alla gestione dei suoi conti correnti, in tandem con l’allora funzionario di banca Bpm che seguiva il cliente, dal 2013 (ma in parte già dal 2008 epoca ormai prescritta) sino al 2018 gli ha prosciugato – senza che se ne accorgesse l’architetto o se ne avvedesse la banca – oltre 4 milioni e mezzo di euro con la messa all’incasso di 234 assegni dalla firma contraffatta, e con l’utilizzo di 21 carte prepagate ricaricabili appoggiate al conto corrente personale di Citterio e tuttavia a lui sconosciute. Per queste condotte della 54enne segretaria Licia Azzurrina Scagliotti e del 39enne funzionario di banca Simone Facchinetti, che il pm milanese Giovanni Tarzia ha inquadrato nelle ipotesi di reato di truffa aggravata, indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito, autoriciclaggio ed evasione fiscale, il gip Valerio Natale ha disposto il sequestro preventivo del profitto di reato sino a 4,5 milioni. Anche se già si sa che non si troveranno tutti i soldi, impiegati dalla segretaria soprattutto per finanziare la propria inclinazione al gioco d’azzardo, per capitalizzare una società che gestisce un ristorante a Lavagna in Liguria, e per acquistare beni di lusso, mentre il bancario (che è stato allontanato da Bpm) risulta aver trasferito molti soldi su conti di familiari».
[CdS]

«Può il presidente dell’Istituto nazionale di previdenza guadagnare 62 mila euro lordi all’anno? È, o meglio era, uno stipendio congruo per chi ha la responsabilità di garantire l’erogazione di prestazioni per oltre 200 miliardi ogni anno, cifra che sarà anche più alta in questo 2020 segnato dall’emergenza Covid? Chi polemizza per la busta paga più che raddoppiata di Pasquale Tridico, ora a 150 mila euro annui, evidenzia innanzitutto la differenza con il suo predecessore, Tito Boeri, che guadagnava meno, 103 mila euro. Dimenticando, però, che fino al 2014, il presidente Antonio Mastrapasqua percepiva dieci volte tanto: 1 milione e 200 mila euro all’anno. Ma forse il divario più stridente è tra lo stipendio del presidente e quello dei dirigenti generali dell’Inps. Su 40 ce ne sono 32 che guadagnano 240 mila euro all’anno (ultimo dato disponibile riferito al 2018), tetto massimo ora previsto dalla legge per i funzionari pubblici, praticamente quanto prende il presidente della Repubblica. Se poi si spulcia l’elenco, anche tra i dirigenti di seconda fascia ce ne sono centinaia che si mettono in tasca più dei 150 mila euro annui ora concessi a Tridico. Probabilmente, tra buchi informatici, cassa integrazione in ritardo e bonus Covid ai parlamentari, non era il momento più opportuno per ufficializzare l’aumento di stipendio del presidente e del consiglio di amministrazione. Ma la cifra riconosciuta a Tridico non è per nulla spropositata rispetto alle indennità previste per altri importanti manager pubblici. È identica, ad esempio, a quella corrisposta al presidente dell’Inail, Franco Bettoni, che ha beneficiato dello stesso decreto interministeriale. E che, tra l’altro, si è insediato quattro mesi prima e quindi può beneficiare di una retroattività più lunga. Guadagna senza dubbio di più Giancarlo Blangiardo, presidente dell’Istat, scelto da Salvini quando governava la Lega. Il professore di demografia è attestato sul tetto massimo consentito, 240 mila euro lordi all’anno, per gestire l’Istituto di statistica. I suoi dirigenti di prima fascia prendono circa 150 mila euro, quanto il presidente dell’Inps. Stipendio top anche per l’ex ministro Paolo Savona, in qualità di presidente della Consob, la commissione che controlla la Borsa, dove non è l’unico a prendere 240 mila euro all’anno: stessa cifra, infatti, anche per 4 commissari e 4 funzionari. Di poco inferiore il compenso annuo del direttore generale dell’Agenzia nazionale del farmaco, Nicola Magrini: 222 mila euro. Busta paga più leggera, invece, per uno dei protagonisti dei mesi della pandemia, il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, che nel 2020, nonostante gli straordinari dovuti al Covid, guadagnerà “solo” 130 mila euro.
[Nic. Car., Sta]

Il crollo del turismo e delle entrate fiscali ha provocato una perdita per Elisabetta d’Inghilterra di 34 milioni di sterline. «Poiché la crisi è destinata a protrarsi almeno per i prossimi tre anni, dicono gli esperti, le perdite previste sono nell’ordine di 5 milioni di sterline ogni anno, come ha confermato al Guardian Sir Michael Stevens, l’amministratore del portafoglio privato della famiglia reale. L’ammanco di cassa più significativo arriverà dai 20 milioni di sterline che verranno sottratti ai 369 milioni di stanziamenti pubblici concordati nel 2016 per il programma decennale di ristrutturazione di Buckingham Palace. Un taglio che la Regina non ha mai avuto intenzione di contestare».
[Orsini, Giornale].

«Lo sfidante democratico Joe Biden raccoglie la cifra record di 3,8 milioni di dollari di finanziamenti in un’ora, dopo il faccia a faccia in tv con Donald Trump, tramite il sito ActBlue. Per la campagna dell’ex vice presidente è un massimo assoluto. Il mese scorso Biden aveva ottenuto donazioni per 364,5 milioni, battendo di oltre 150 milioni la raccolta fondi di Trump».
[Rep].

«Seif, società editoriale del Fatto, archivia il primo semestre del 2020 con ricavi a 19,77 milioni di euro, in aumento del 30,47% rispetto al 2019 quando erano stati 15,15 milioni. L’Ebitda è pari a 2.509.000 euro (398.000 al 30 giugno 2019
in crescita del 530%) e si registra un utile netto di 73.000 euro».
[Fatto]

Alessandro Di Battista dà lezioni di giornalismo, per conto dell’agenzia Tpi, al prezzo di 185 euro a persona.
[Cesaretti, Giornale]

«Ho rilevato una diffusa ironia e persino dell’irritazione fra i miei colleghi alla notizia che Alessandro Di Battista intraprenderà la carriera di precettore di giornalismo: insegnerà come si redige un reportage. Il problema è che la lezione costa 185 euro, in un mondo in cui lezioni di giornalismo sono impartite da chiunque, ogni giorno e gratis (ben ci sta: noi campiamo da sempre insegnando ai premier come si costruisce la manovra finanziaria e a Cristiano Ronaldo come si calciano i rigori, secondo l’aurea regola che chi sa fa, chi non sa insegna). Di Battista sembra molto ben avviato nella professione un tempo riservata – sue parole – a una razza di puttane, e infatti girano dei video, direi dei tutorial, in cui lo si sente dire cose come «lei non mi interrompi» oppure «le banche scrivino», in cui conteggia a Roma oltre tremila anni di storia, trasforma il presidente Hollande in un premio Nobel, colloca ad Auschwitz il fatale trionfo di Napoleone, e non lo si dice per prenderlo in giro: è proprio uno dei nostri! Ricordo, ai miei esordi, un caposervizio che mi corresse alloggiato in all’oggiato. Certo, il mio caposervizio non ha fatto il carrierone di Di Battista, ma in ogni caso mi sembra che si stiano compiendo passi in avanti se il nostro neodocente voleva insegnare ad Angela Merkel come si governa la Germania e a Mario Draghi come si governa la Banca centrale (era già un supercaposervizio in pectore), e per ora gli tocca accontentarsi di insegnare come si governa un articolo. Lui, al massimo, riscriverà quelli. Pensate che il suo ex amichetto Di Maio ha riscritto la Costituzione».
[Sta]
.

JP Morgan pagherà una multa da 920 milioni di dollari per la manipolazione dei mercati di metalli preziosi e dei titoli del Tesoro. La sanzione è la più pesante mai imposta dalle autorità per la pratica illegale finita al centro dello scandalo, battezzata spoofing. La principale banca americana per asset ha anche firmato un’ammissione di responsabilità. Le indagini sul comportamento di traders di JP Morgan iniziate lo scorso marzo hanno mobilitato in maniera coordinata il Dipartimento della Giustizia, la Commodity Futures Trading Commission e la Sec. Spiega Valsania sul Sole: «Lo spoofing ruota attorno all’immissione di grandi ordini sulle piazze future che hanno l’obiettivo di creare un’impressione artificiale del livello di domanda e offerta. In pratica, lo spoofing intende far scattare reazioni nei prezzi in risposta agli ordini. Consentendo in seguito agli autori dell’operazione truffaldina di mettere a segno operazioni reali di minori dimensioni a condizioni di vantaggio. Cancellano poi rapidamente gli originali e vasti ordini. Una legge del 2010 ha reso simili attività fuorilegge».

Profittando dei prezzi bassi (la holding Cairo Communications vale a Piazza Affari meno della quota che ha in Rcs), Urbano Cairo ha comprato 740 mila azioni della Cairo Communications. Lo ha riferito lo stesso editore a Simone Filippetti, che lo intervista stamattina sul Sole 24 Ore. Cairo ha anche detto al suo intervistatore che «Rcs è disponibile a essere calamita per altri giornali che vorranno il nostro aiuto. Con Rcs abbiamo dimostrato che siamo in grado di saper risanare le aziende editoriali».

Voci impossibili da controllare sostengono che Cairo sarebbe interessato proprio al Sole 24 Ore (come del resto John Elkann).

Le 188 ossa del tirannosauro scoperto nel 1987 dall’americano Stan Sacrison, e vecchio di 67 milioni di anni, saranno battute all’asta da Christie’s a New York il prossimo 6 ottobre. Valore stimato: 5-7 milioni di dollari. Per scavare le ossa dal terreno, catalogarle e ricostruire lo scheletro sono servite trentamila ore di delicate operazioni manuali.

Confindustria, in 385 pagine le proposte al Governo

All’assemblea di Confindustria, il premier Conte e il ministro dello Sviluppo economico Patuanelli hanno ricevuto un volume di 385 pagine intitolato Il coraggio del futuro – Italia 2030-2050. «Qui è indicata la nostra visione di Paese e sono declinate in dettaglio tutte le proposte e le misure che proponiamo al governo per il rilancio dell’economia» hanno spiegato gli industriali.

Dalla Pop Bari prestiti milionari a Fusillo in dissesto
La Guardia di Finanza di Bari ha arrestato per concorso in bancarotta fraudolenta Gianluca Jacobini, ex condirettore generale della Banca Popolare di Bari, e ha interdetto il padre Marco Jacobini, ex presidente dell’istituto. L’inchiesta è quella che riguarda i prestiti milionari concessi dalla Popolare di Bari alle due società del gruppo Fusillo di Noci, Fimco e Maiora, in evidente dissesto. «L’esposizione complessiva dell’istituto di credito barese rispetto al gruppo Fusillo – si legge negli atti – ha progressivamente raggiunto la ragguardevole cifra di 340 milioni di euro». Gianluca Jacobini, ora ai domiciliari, torna in detenzione dopo poco più di due mesi: l’8 luglio era stata revocata a lui e al padre Marco la misura cautelare disposta nell’ambito del procedimento sul crac della Banca Popolare di Bari, nel quale sono accusati di falso in bilancio, falso in prospetto, false comunicazioni sociali e ostacolo alla vigilanza.

Assolto in appello Cosentino

I giudici della corte di Appello di Napoli hanno assolto l’ex sottosegretario all’Economia del governo Berlusconi Nicola Cosentino. Una sentenza arrivata nove anni dopo l’avvio dell’inchiesta della Dda di Napoli su camorra e colletti bianchi che aveva al centro la costruzione di un centro commerciale a Casal di Principe e brogli elettorali per le comunali. L’inchiesta del 2011 aveva portato all’arresto di oltre cinquanta persone e alla condanna in primo grado di una ventina di soggetti, tutti assolti in secondo grado, tra i quali Cosentino, a cui erano stati inflitti cinque anni e mezzo di reclusione per reimpiego di capitali illeciti aggravato dall’utilizzo del metodo mafioso. «Nove anni d’inferno, ma finalmente la mia sofferenza è finita», ha commentato l’esponente di Forza Italia.

A Roma le mani della camorra sui ristoranti del centro

Quattordici ristoranti nel centro di Roma sono stati sequestrati dalla Dda nell’operazione che ha portato all’arresto di 13 persone (otto in carcere e cinque ai domiciliari) indagate a vario titolo per i reati di estorsione e fittizia intestazione di beni, aggravati dal metodo mafioso, nonché esercizio abusivo del credito. Tra gli arrestati ci sono Angelo e Luigi Moccia, capi dell’omonimo clan camorristico originario di Afragola, storica organizzazione già protagonista di accese faide tra la fine degli anni ‘80 e i primi anni ‘90. Dall’inchiesta emerge anche che il clan Moccia ha prestato soldi a Claudio D’Alessio, figlio del cantante Gigi.

Buvette

«All’inizio, i grillini nemmeno entravano alla buvette di Montecitorio. “Noi”, dicevano schifati i deputati a 5 stelle, “il caffè ce lo andiamo a bere al bar, come cittadini normali”. Però dopo qualche settimana erano già tutti lì al leggendario bancone, perché il caffè in sé è una ciofeca, ma poi le papille iniziano a sentire un certo retrogusto dolciastro e stordente, sorseggi e sai di poter fare cose importanti: per esempio, sistemare nella tua segreteria i vecchi compagni di scuola (Di Maio li fa arrivare quasi tutti da Pomigliano d’Arco e Acerra)» [Roncone, CdS].

Banche

«Nel dicembre del 2011 HSBC holding aveva accettato di pagare una multa record di 1,92 miliardi di dollari alle autorità statunitensi per aver riciclato un fiume di denaro proveniente dalla droga di origine messicana. Standard Chartered, nell’aprile 2019, è stata condannata a pagare 1,1 miliardi di dollari alle autorità statunitensi e britanniche per l’accusa di provenienza del denaro illecito da diversi Paesi incluso l’Iran».
[ibid].

Stato-Mafia

«Io, ex Guardasigilli, al contrario di molti, dico che la trattativa Stato-Mafia c’è stata. Ma, se era per evitare un danno, dov’è lo scandalo? Lo scandalo è che la neghino. La domanda è: la trattativa ha impedito nuove stragi? No. Vedendo i cedimenti dello Stato, Riina ordinò: «Bisogna dare ancora un colpettino». E sono seguite le bombe di Milano, Firenze e Roma. Chi si fa pecora, il lupo se la mangia».
[Claudio Martelli a Giancarlo Perna, Verità]

di Nicola Dario

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