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Istituto Cervi: Presentata la 19° edizione del Festival Teatrale di Resistenza che si terrà a Gattatico del 7 al 25 luglio.

È stata presentata la 19^ edizione del Festival Teatrale di Resistenza che si svolgerà dal 7 al 25 luglio negli spazi esterni di Casa Cervi a Gattatico. La conferenza di presentazione si è tenuta presso la Sala Barberini alla presenza di “Albertina Soliani, Presidente Istituto Cervi, Stefano Campani, direttore di Boorea, Alberto Triola,

Sovrintendente e Direttore Artistico La Toscanini e Paola Varesi, Istituto Cervi – responsabile organizzativa del Festival, ai quali sono seguiti gli interventi di Giuseppe Romanetti, Direttore Teatro Comunale di Casalmaggiore e di Silvana Piazza, Presidente di Ermo Colle.”

“La rassegna di teatro civile contemporaneo – si legge nel comunicato – è stata ideata e promossa da Istituto Alcide Cervi insieme a Cooperativa Boorea, con il sostegno di Proges e Conad, con il patrocinio di Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, Comune di Reggio Emilia, Restate 2019, Unione Terra di Mezzo-Comune di Castelnovo di Sotto, Provincia di Reggio Emilia, Comune di Parma, Provincia di Parma, Comuni di Gattatico, Campegine, Poviglio (Re), Comune di Casalmaggiore (Cr), in collaborazione con Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, ErmoColle.”

Purtroppo a causa dell’emergenza sanitaria per il Covid-19, in un “clima di incertezza che costringe a rivedere priorità, a riposizionare relazioni, a trovare nuovi equilibri, individuali e collettivi – continua il comunicato - il Festival rappresenta per l’Istituto Alcide Cervi la ripresa ufficiale delle attività in presenza di pubblico.”

L’Istituto Cervi vuole ripartire proprio dal teatro, che è stato uno dei settori culturali tra i più colpiti dall’emergenza sanitaria, ricominciando, quindi, la propria attività “sia nell’impegno sociale e civile che racconta, sia nella sua funzione salvifica di riportare ai simboli e ai valori universali e a preparare il terreno ad una possibile rinascita e alla ricostruzione di uno spirito di comunità”.

“Il Festival di Teatro di Casa Cervi –  che è vicino ai vent’anni di attività ed è diventato nel tempo momento centrale delle iniziative dell’Istituto Cervi legate al teatro, - si presenterà diverso sotto il profilo organizzativo per l’osservanza delle norme imposte per il contenimento del contagio (quali, ad esempio, la capienza limitata agli spettacoli, il distanziamento e la prenotazione dei posti da parte del pubblico, l’obbligo di indossare mascherine), ma non perderà la sua natura di Festival militante, di luogo privilegiato di osservazione del teatro di impegno civile e della Storia nelle sue trasformazioni, provocando nuove riflessioni intorno alle questioni che riguardano la società contemporanea.”

La rassegna si ripropone nel solco delle diverse edizioni che ne definiscono l’identità, “ovvero guardare alle questioni che interessano le persone, nella loro dimensione individuale e collettiva; partire dalla Storia per indagare il tempo presente e le resistenze in atto; difendere valori, diritti conquistati e oggi disattesi;  guardare all’ambiente e al rispetto delle differenze; rimettere al centro il lavoro, duramente colpito anche in questo momento; far riflettere e divertire nel segno della condivisione e della socialità in grado ora più che mai di riconnettere il tessuto di partecipazione diffusa.” 

Anche quest’anno il Festival porterà in scena 7 compagnie di rilievo nazionale provenienti da tutta Italia, che si alternerannocon “7 spettacoli di Teatro Civile individuati sulla base di un Bando di Concorso.”

Inoltre – conclude il comunicato – “le serate saranno precedute dall’ascolto di 7 voci significative registrate da attori, registi, esponenti del mondo dello spettacolo e della cultura di rilievo nazionale – Emma Dante, Lino Guanciale, Antonio Latella, Marco Martinelli, Renato Palazzi, Alessandro Serra, Babilonia Teatri – che hanno donato al Festival un loro messaggio di resistenza per sottolineare l’importanza del teatro nell’esplorazione di nuovi modi di condividere e dialogare, di creare appartenenza e trasmettere memoria.”

Luca Branda

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