Il taccuino dello storico

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Punta D’Erce: sommessa considerazione di un cittadino

Punta d’Erce è una Riserva naturale regionale d’Italia. E come tale va tutelata con una fruizione limitatissima. Non so se sono stati fatti studi per stabilire il carico massimo di sopportabilità antropica. Se non sono stati prodotti è bene che  siano realizzati al più presto.

Dobbiamo cancellare dal nostro orizzonte culturale l’equazione riserva=turismo. Non essendo riserva integrale, ma solo protetta, può essere frequentata e, di conseguenza, fruita con limiti rigorosamente prefissati.

Una cosa dobbiamo ricordare. «Il concetto di bene ambientale, è costituito non dalla somma di singole cose unitarie, ma da un valore di interesse pubblico che accomuna le cose stesse in un unico complesso. La politica di protezione quindi deve stabilire quali attività umane vadano escluse, in quanto incompatibili con gli obiettivi di interesse pubblico collettivo alla conservazione e al potenziamento del bene ambientale». Da ciò deriva che dobbiamo parlare di potenziamento del bene ambientale, non di valorizzazione (il cui equivalente semantico è quello di “mercificazione”).

Secondo la definizione proposta dalla IUCN (International Union for the Conservation of Nature) nel 1992, l’area protetta è da considerare un «lembo di territorio, più o meno esteso, dove trovano applicazione orientamenti, indirizzi e regole per un uso dell’ambiente da parte dell’uomo che consenta di conservare e/o di sperimentare metodi, forme e tecnologie adatte a gestire in modo equilibrato con le altre specie viventi (vegetali e animali) le risorse del pianeta».

Sui siti web troviamo la seguente classificazione del Sic (Sito di interesse comunitario) di d’Erce:

Tipi di habitat protetti in base all’ Allegato I della Direttiva 79/409/CEE:

FAUNA

Uccelli elencati nell’ Allegato 1 della Direttiva 79/409/CEE

Uccelli non elencati nell’ Allegato 1 della Direttiva 79/409/CEE

  • Charadrius alexandrinus, Fratino

Anfibi e rettili elencati nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE

  • 1279 Elaphe quatuorlineata, Cervone

Pesci elencati nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE

Invertebrati

Specie importanti di FLORA

Qualità e importanza: Il sito costituisce uno dei rari tratti costieri abruzzesi che ha mantenuto formazioni dunali. Ha valore paesaggistico per l’esistenza di scogliere assai rare sulla costa abruzzese. Le fitocenosi e le specie vegetali sono residuali ed in pericolo di scomparsa. Il sito ha perciò un elevato valore ambientale per la rarità delle specie e degli habitat e costituisce un riferimento didattico per lo studio di comunità costiere abruzzesi.

Vulnerabilità: Sito fortemente vulnerabile, minacciato da infrastrutture turistiche, eccessiva viabilità e ruderalizzazione della flora.

Aspetto importante è la vulnerabilità dell’area. Che è data non solo dalla minaccia di infrastrutture turistiche ma dall’eccessivo uso della spiaggia libera. Non dimentichiamolo mai. Il limite, l’equilibrio sono le condizioni stesse dell’esistenza di un habitat. Dunque, cominciamo a parlare di potenziamento del bene ambientale, non della sua valorizzazione.

Luigi Murolo