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Il Rosatellum bis è la nuova legge elettorale

Lo scorso 26 ottobre ha ricevuto il via libera la nuova legge elettorale, dopo essere stata approvata anche dal Senato con 241 voti favorevoli e 61 contrari. Il 2 ottobre scorso era stata approvata anche nella Camera dei deputati.

 

Il Rosatellum bis prende il nome dal capogruppo del PD alla Camera dei Deputati Ettore Rosato. La legge è stata appoggiata dal Partito Democratico, Forza Italia, Lega Nord e Ala (Denis Verdini). Qui  il disegno di legge completo.

Il sistema elettorale sarà dunque misto con il 36 percento eletto con sistema maggioritario e il 64 con il sistema proporzionale. Alla Camera dei 630 seggi disponibili, 232 saranno assegnati con collegi uninominali, dove ottiene il seggio il candidato più votato; 398 saranno eletti in collegi plurinominali, in base alla percentuale di voto ottenuti dai partiti o dalle coalizioni. Non ci saranno le preferenze ma i partiti presenteranno dei listini bloccati, contenenti dalle 2 alle 4 persone. Ogni candidato potrà candidarsi in un collegio uninominale e in 5 listini bloccati.

Al Senato dei 315 seggi, 109 verranno assegnati con collegio uninominale e 206 con collegi plurinominali.

La scheda sarà unica e non è possibile il voto disgiunto, si potrà votare con un segno sulla lista che varrà anche per il candidato corrispondente o segno sul nome del candidato nel collegio uninominale, in questo caso se non si indica anche la lista il voto si spalmerà in maniera proporzionale su tutte le liste che lo appoggiano.

Sono possibili le coalizioni, più liste possono allearsi e sostenere gli stessi candidati nei collegi, le soglie di sbarramento sono al 3 percento per i partiti e al 10 per le coalizioni.

Il problema che si pone con questa nuova legge elettorale è molto importante in quanto con la sola scelta del partito e la responsabilità di selezionare la persona da candidare in capo al partito la funzione democratica potrebbe essere dimezzata. Chi sarà avvantaggiato dalle nuove regole?

Angelo D’Angelo