Inclusione di Sansalvomare

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La lotta contro Minniti porta a Salvini

Anche un po' la vergogna della Libia no? Dopotutto è laggiù che si dovrebbe intervenire. Io sono una di quelle che crede che in Italia ed Europa ci sia ancora molto posto, la società invecchia e siamo noi ad aver bisogno della loro forza,

siamo pieni di paesini moribondi che avrebbero bisogno come l'aria di giovani senza casa che cercano un posto per rifarsi una vita, per fare tanti bambini.
Penso inoltre che se proprio l'Europa non ne vuole sapere di accoglierli, potremmo dirgli che ci pensiamo noi, loro ci devono dare i soldi e noi forniremo un esercito di insegnati, psicologi, assistenti sociali; costruiremo una casa ai minori non accompagnati e proteggeremo quelli che rischiano di sbandarsi.
Tutto questo io farei, perché non temo il colore della pelle e non credo alle cazzate alla Fusaro sulla sostituzione plutomassonicasailcazzo di un popolo con un altro.
Ma vorrei che mi si dicesse dove comincia la mia responsabilità, e quella di un ministro italiano: nel Mediterraneo? Nei campi libici? Nel deserto? Nei rispettivi Paesi di provenienza? Sull'uscio di casa? 
La Libia è un inferno, non ce lo doveva dire la CNN, ma sfidare ogni giorno Minniti non servirà a superare la mancanza di soldi, i caporali in agguato in attesa di schiavi, l'indifferenza dell'ONU e dell'Europa al di là dei proclami e gli stronzi fascisti refrattari ad ogni idea di integrazione, la frustrazione di trattative con Stati in cui non si sa chi comanda.
Dopo Minniti non c'è Civati o Gino Strada, c'è Salvini o qualche sciroccato 5stelle.
Questa è la domanda: chi sfida il ministro e mette in discussione il suo lavoro, a quale soluzione pensa?

Silvia Di Virgilio