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Ecco perché non abbiamo partecipato al Consiglio comunale

“L’amministrazione comunale di centrodestra intende partecipare all’asta per l’acquisizione dello stabile delle vecchie Poste di via De Gito e della sede della vecchia Democrazia Cristiana di piazza Marconi senza dire cosa ne vuol fare e senza neanche dare il tempo necessario e dovuto per approfondire le relative carte, visto che le stesse sono state consegnate nel pomeriggio di ieri.

È per questo motivo che non abbiamo partecipato al Consiglio comunale convocato in via d’urgenza per discutere di un punto importante che merita la giusta attenzione e riflessione”. Lo affermano i consiglieri comunali Marika Bolognese (Iv), Gennaro Luciano (Pd), Antonio Boschetti (Pd) e Fabio Travaglini (Più San Salvo) che in apertura dei lavori dell’assise civica hanno espresso al Presidente del Consiglio, Eugenio Spadano, la loro non partecipazione al Consiglio Comunale.

“Seppur consiglieri di minoranza, siamo amministratori comunali eletti democraticamente dal popolo e chiamati a rappresentare la città e i cittadini e lo vogliamo fare nel chiaro intento di fare il bene della città”, afferma il capogruppo del Pd, Gennaro Luciano. “Le condizioni – prosegue - alle quali ultimamente l’amministrazione comunale di centrodestra ci sta mettendo, non ci permette più di svolgere in maniera efficace ed efficiente il ruolo che siamo stati chiamati a svolgere. È impensabile studiare e approfondire nel dettaglio le carte, quando le stesse vengono consegnate nel pomeriggio antecedente il Consiglio comunale”, ha concluso Luciano.

"Cosa intenda fare l'amministrazione comunale su quei due stabili non è dato saperlo perché non lo sanno neanche loro. Non ho letto atti, delibera di giunta in cui si evince il loro intento su quei due stabili", afferma il consigliere Fabio Travaglini che ritiene tale atteggiamento superficiale da parte di un'amministrazione comunale che dice di avere a cuore le sorti della città.

"Si tratta di atti importanti che richiedono una seria riflessione. Inoltre - prosegue - da mesi assistiamo a consigli comunali convocati solo in via d'urgenza. Manca l'ordinarietà anche nelle assisi civiche che tra l'altro continuano a svolgersi in modalità telematica e non in presenza. Si torni dunque a discutere in aula, nel luogo deputato allo svolgimento delle sedute di Consiglio", conclude Travaglini.

"Condivido pienamente quanto affermato dai consiglieri Luciano e Travaglini", afferma il segretario del Pd e consigliere comunale Antonio Boschetti. "Siamo di fronte ad un'amministrazione comunale che invia la documentazione degli atti relativi ai punti dell'ordine del giorno dei consigli comunali ai limiti della legge, che vuole acquisire stabili senza dirci cosa ne vuol fare. Si torni poi a parlare in presenza. Se così non sarà andremo ad occupare l'aula consiliare”, conclude Boschetti.   

Valuteremo l'eventuale ricorso alle autorità contabili e penali. Così è difficile amministrare soprattutto quando l’obiettivo è il bene della città”, afferma la consigliera Marika Bolognese che sottolinea come si utilizzi l'aula consiliare per fare premiazioni, incontri pubblici e non per le assisi civiche. “L’aula consiliare è abbastanza grande per riunirci e discutere in presenza mantenendo il dovuto distanziamento. Quel distanziamento che però spesso e volentieri manca nelle premiazioni e negli incontri pubblici quando le stesse sono anche seguite da foto di gruppo. Siamo stanchi di essere presi in giro, siamo stanchi di non riuscire più a svolgere il nostro ruolo di amministratori perché di fronte ad un’amministrazione sorda e che ignora del tutto il nostro ruolo”, conclude la Bolognese.

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