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Michele Gazich in concerto, per una serata magica con la musica etnico-popolare di qualità

SAN SALVO | Per la "Rassegna Cantautori" 2016, domenica 24 luglio, alle ore 21.30 in piazza San Vitale, sarà in concerto a San Salvo Michele Gazich. L'artista proporrà il suo particolare

sound, etnico-popolare eppure colto e contemporaneo, ricco degli echi delle collaborazioni e delle contaminazioni con altre culture musicali, europee e americane.

Operante dall’inizio degli anni Novanta, Gazich è portatore di una visione totale della musica. Con la sua voce e il suo violino, sempre in viaggio, ha sviluppato una dimensione di nomadismo artistico e di ricerca costante: incarnazione contemporanea dell’ebreo errante.

Nell’ambito di questo continuo viaggiare, è nato l'incontro con il vastese: un rapporto che dura da dieci anni e che ha prodotto concerti in luoghi significativi e diversi del comprensorio.

Il concerto di San Salvo nasce dall’amicizia intellettuale e artistica con il giovane musicista vastese Jacopo Pellicciotti. Jacopo, con audacia intellettuale e spirito di avventura, ha riscoperto la zampogna, nata nel Sannio in epoca pre-romana. Pellicciotti propone una moderna versione della zampogna, che allude allo storico strumento, ma, al contempo, lo aggiorna, attraverso l’utilizzo di ulteriori chiavi e altri stratagemmi costruttivi, unitamente ad una scaltrita tecnica esecutiva.

Gazich ha coinvolto Pellicciotti nelle registrazioni dell'album “La via del sale”, che sarà pubblicato il prossimo autunno e poi portato in tour in Italia ed Europa. Accanto a loro, alle chitarre, Marco Lamberti, storico collaboratore di Gazich, e Lara Molino, con un proprio specifico contributo.

La sera del 24 luglio saranno anticipati alcuni brani dal nuovo album, ma l'ossatura del concerto è costituita da canzoni dedicate a poeti del Novecento: da Gabriele d’Annunzio a Ezra Pound, da Cristina Campo a Paul Celan, a Pier Paolo Pasolini. A chi gli chiede: “Che effetto fa suonare in Abruzzo, dopo tanti concerti in giro per il mondo?", Gazich risponde: “Penso che Dio sopravviva nei dettagli, nelle crepe dei centri commerciali. Per me non esiste sede più o meno prestigiosa; ciò che ha senso è portare un messaggio in ogni luogo. La mia arte è anche arte dell’incontro e questa serata celebra la mia amicizia artistica ed intellettuale con Jacopo e il suo legame, che ora è in parte anche il mio, con questa meravigliosa terra d’Abruzzi”.