San Salvo - News

Pipizzera 2019

Dopo 38 anni  “La pipézzire”  è stata esposta davanti alla chiesa. I giovani  non si interessano di tradizioni popolari

La pipézzire” una delle tradizioni popolari più affascinanti  e gioiose di San Salvo era completamente scomparsa.   Dopo  38 anni è  stata esposta davanti alla Chiesa  di San Giuseppe. Per  i giovani è stata una novità,   per molti anziani  è stata una sorpresa. Nei tempi passati  il mugnaio, dopo aver macinato il grano,

 donava a San Vitale la pipèzzire.   Viene realizzata con  pagnottelle di varie forme  su  involucro di legno ovoidale  decorato  con carta velina  e nastri multicolori. Nei tempi antichi era considerata un portafortuna. Il vincitore della riffa  seguito da una banda musicale  cominciava subito  a riempire bicchieri di vino cotto pe dda’ unòre a Santë Vitalë.  I bevitori  non muovevano un passo, fino a quando  si svuotava la botte. La situazione si complicava  quando  il  fortunato vincitore  non aveva né vino né un dolce da offrire.   In quel caso la festa diventava un mortorio.  

Si racconta che, un contadino  noto con il suo soprannome  Pillénë, mentre portava  la pipìzzere  su una  carriola, inciampò e finì in un fosso sotto il pesante fardello. Il presidente della festa  lo prese a schiaffi.

Un suo amico,  che aveva assistito alla scena,  si mise  a canzonarlo Pìllénë  z’è ‘ngazzàte, la pipìzzerë ha ittàtë  (Pilléne  si è arrabbiato e la pipìzzere è caduta).

Peccato che i giovani, salvo rare eccezioni, non si interessino di tradizioni popolari.

 

Michele Molino

 

         LA  PIPIZZERA

Ere fatte di pane senza sale,

a pagnuttelle tutte appezzutate,

appiccicate a ‘na specie di pale,

sopr’a tre tavele (manche allisciate)

Esse… ere ‘n’ufferte a Santi Vitale,

di lu muline ch’ave’macinate

chi lu grane (binidette e spiciale)

pi farci “sagnitelle e purcillate”.

E doppe ‘na dicine di jurnate

ch’ave’ girate pi tutte lu Paese

e che la gente z’ave’ “signate”,

zi”tirave” (tra alligrije e risate,

spare di bomme e campane a distese),

proprie annanze a la porte di la Chiese .

E pi da’ unore a Santi Vitale,

zi bive’ vine … a cime di vicale.

 

                                                           Evaristo Sparvieri