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All’indomani del risultato elettorale c’è una certezza: ha vinto chi voleva vincere le elezioni e ha perso chi voleva perderle.

Un concetto semplicistico ed una frase banale ma che ben raccoglie il dato di fatto.
Il centro - sinistra ha perso le elezioni non certo per meriti altrui ma esclusivamente per demeriti suoi. Sono troppi anni che fa la politica del centro – destra senza avere l’enfasi che parla alla pancia delle persone.

Ritornare in piazza, alzare l’asticella dello scontro, porsi come vera alternativa e soprattutto smettere di credere che il centro, i terzi poli, il civismo e le varie meteore pre elezioni siano tutte “sinistra”. Ritrovare la propria identità che potrà significare continuare a non eleggere per un periodo, identità che poi tornerà ad essere specchio di chi oggi non crede più nei partiti perché non identificano più gli originari valori.
E con questo siamo i primi a fare “mea culpa” amareggiati dal risultato (anche se assolutamente prevedibile) e dalla politica delle alleanze a tutti i costi che hanno snaturato il nostro simbolo ma non le nostre anime che restano sempre e comunque di quella sinistra del popolo e per il popolo.
E partendo da questa considerazione che è necessario verificare il lavoro svolto fino ad oggi e pensare al da farsi. L’essere radicati sul territorio o essere amministratori locali eletti nelle coalizioni di centro sinistra non basta.
Bisogna ripartire dalla politica tra la gente e per la gente e non dai personalismi e gruppi di potere.
Abbiamo fatto campagna elettorale tra candidati e addetti ai lavori, non siamo andati in piazza tra la gente, per capire ed intercettare i bisogni e le necessità dei nostri elettori, li abbiamo lasciati soli con i loro problemi e le preoccupazioni per il futuro.
Abbiamo raccontato che le colpe delle elezioni anticipate erano di forze politiche populiste e demagogiche, che noi siamo forze responsabili che non mettono a rischio il governo del Paese.
Una forza di sinistra che non mette al centro del suo progetto il lavoro, vero e non quello precario, che non permette di programmare un futuro alle nuove generazioni, che non si occupa di Sanita (dopo tutto quello che è successo negli ultimi anni). Abbiamo un Ospedale che definirlo tale è un eufemismo!
Una coalizione che tralascia la tutela dell’ambiente e dei territori. Una sinistra che non si occupa delle persone, soprattutto le più bisognose... e della scuola pubblica, baluardo della deriva populista che attraversa il paese.
Sono alcune tematiche che il Centro Sinistra doveva obbligatoriamente affrontare per sperare in un risultato diverso ed aspirare a governare il Paese. E la riflessione deve iniziare anche dai territori già Amministrati.

Ha vinto la Meloni ed ha vinto Conte. Per gli addetti ai lavori significa che il populismo è ancora dilagante e allora occorrono fatti per smontare la torretta di parole senza sostanza che la destra costruisce ovunque come baluardo del passaggio sui territori.
Le elezioni Regionali sono alle porte.
Il governo Regionale non ha certo dimostrato di saper amministrare ma se il centro sinistra non cambia radicalmente il suo progetto e non ritrova la sua identità, rischiamo seriamente di rieleggere un Marsilio della situazione, un catapultato alla guida di una regione, della nostra regione.
Fare ciò che il popolo chiede e lavorare per ciò di cui il popolo ha bisogno. Questo è il fine ultimo della politica, dei partiti, del nostro partito.
E ciò che da oggi faremo.
Vasto 27/09/2022
PARTITO SOCIALISTA ITALIANO VASTO

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