Vasto - News

giangiacomo guido intervista

Guido Giangiacomo: “Vincere per completare quella tela rimasta incompleta”

VASTO | Intervista esclusiva al candidato alle primarie del centrodestra. Avvocato, attuale capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Guido Giangiacomo nel suo curriculum politico vanta anche una proficua

attività espletata da Assessore ai lavori pubblici durante l’amministrazione Pietrocola. A completare la sua formazione nella gestione della cosa pubblica concorrono inoltre il conferimento tra il 2001 e il 2006 delle deleghe al personale, agli affari legali, all’informatizzazione e per due anni anche alla pianificazione territoriale.

Dopo un’intensa esperienza a livello operativo, cosa hanno significato per Lei questi 10 anni di opposizione?
Nel corso di questi anni ho avuto modo di riflettere su ciò che sarebbe potuto essere e sui tanti progetti rimasti incompiuti. Mi è dispiaciuto, ad esempio, non aver potuto completare personalmente, per ragioni di tempo, il parcheggio multipiano la cui prima pietra fu posata nel 2004. Altri motivi di rammarico derivano dal non essere riuscito ad ultimare la progettazione riguardante la ristrutturazione di Vasto marina e il mancato perfezionamento della nuova pianta organica intrapreso con la riqualificazione del personale. I 10 anni di opposizione per me quindi sono stati motivo di sofferenza. E’ come aver iniziato a dipingere un quadro che però poi è rimasto solo parzialmente colorato. La data del 13 marzo potrebbe quindi essere il giorno in cui il pennello torna in mano al pittore permettendogli finalmente di completare la sua opera.
Domenica finalmente approderà alle primarie del centrodestra, una delle sue richieste all’indomani delle ultime consultazioni elettorali.
Quando 5 anni fa perdemmo perché divisi tra due candidati, scrissi un articolo nel quale ribadivo il mio appoggio a Della Porta chiedendo però fermamente una ristrutturazione della classe dirigente e un chiaro metodo che non ci portasse alla sconfitta. In questi 5 anni ho lavorato in questa direzione con i miei consiglieri regionali e con il deputato Di Stefano sperando si potesse arrivare ad una forma di sintesi. Circa 8 mesi fa capii però di essere ad un punto morto. Quindi ritenni che l’unica strada percorribile fosse quella delle “preselezioni” tra i candidati per risolvere in maniera democratica l’impasse ed evitare di arrivare lacerati alla effettiva consultazione elettorale. Con l’adesione finale di Desiati, la cui resistenza iniziale avrebbe sicuramente portato ad un’altra sconfitta, siamo riusciti a stendere un regolamento dove ci impegniamo a offrire supporto l’uno all’altro fin dal giorno successivo al 13 marzo.

A distanza di 10 anni dal suo ultimo mandato cosa pensa del Piano Regolatore Generale?

Personalmente in qualità di consigliere comunale intervenni solo in fase di adozione del PRG e quindi non potei incidere su di esso. Espressi però in sede di approvazione le mie perplessità sul fatto che, benché il Piano fosse un atto necessario, esso conteneva l’errore di consentire l’immediata edificazione di tutte le aree. Questo mio intervento è ancora leggibile nei verbali del Consiglio comunale dell’epoca. In quel contesto affermai che bisognava procedere con un cronoprogramma evitando così di far partire la città tutta insieme. Attraverso una stratificazione delle abitazioni e diradando nel tempo gli interventi economici avremmo evitato una bolla speculativa che è esplosa nell’arco di 10 anni lasciandoci oggi senza alcuna possibilità di una effettiva edificazione. Ritengo che la situazione attuale comporti una necessaria e approfondita rivisitazione del Piano: non una semplice variante, ma quasi una seconda adozione che riporti lo stato di cose alla normalità.

Veniamo al referendum contro le trivellazioni: qual è il suo appello?
Credo che nessun amministratore di buon senso possa essere favorevole al sistema di trivellamento. Questo vale soprattutto per noi che viviamo di turismo. Oggi poi il prezzo del petrolio è sceso ai minimi storici ponendo il problema opposto di riduzione della produzione per evitare il crollo del prezzo sotto l’effettiva soglia di utile. Se vogliamo quindi questo è il momento in cui viene meno l’esigenza di procedere ad una attività estrattiva. Il mio invito è quello di votare contro le trivelle.

Quali sono i punti salienti che andranno a caratterizzare il Suo programma elettorale?
Fermo restando che il programma sarà frutto di una scelta operata in comune accordo all’interno della coalizione all’indomani del 13 marzo, ritengo comunque che ci siano delle linee fondamentali da portare avanti. Bisognerà rimettere mano pesantemente al Piano Regolatore e a tutta la costellazione che vi ruota intorno. Mi riferisco al Piano spiaggia che va ultimato e riattivato dopo la sua sospensione ferma al 2005. Al Parco della Costa Teatina che va assolutamente rivisitato e rimodulato. Al Piano per il centro storico rimasto lettera morta. Alla programmazione dei dehors e dei gazebo di cui Vasto è sprovvista. A tutti quei microregolamenti che riguardano aree che a tutt’oggi non sono ancora adeguatamente normate quali i terreni di Via del Porto e della zona in prossimità di Santa Maria del Sabato Santo. Parliamo quindi di spazi di grande respiro che vanno necessariamente regolati per far sì che crescano in maniera organica: con verde, servizi e strutture.
Altro aspetto importante riguarda poi la ristrutturazione della pianta organica del personale del Comune. Nei 10 anni intercorsi da quando ero assessore al personale, causa l’elevato numero dei pensionamenti, si è ridotto notevolmente il personale di ruolo. Basti pensare che le figure dirigenziali sono scese da otto a due. Occorrerà procedere con assunzioni che vadano ad integrare i 156 dipendenti del Comune di Vasto così da sopperire a tutte le esigenze amministrative di un’area come quella vastese. E’ necessario inoltre stabilizzare i tanti precari che prestano la loro attività lavorativa all’interno del Municipio.
Un altro settore su cui intervenire è quello del turismo. E’ opportuno proseguire nell’attività di valorizzazione della Riserva naturale di Punta Aderci dove nel 2004 avanzammo col primo di potenziamento costruendovi le poche infrastrutture presenti. Ma soprattutto operare su Vasto marina dove il fulcro di tutti progetti che si concretizzeranno nei prossimi 10 anni ruota intorno alla Dmc “Oltre il Mare” che prevede 85milioni di euro per la urbanizzazione di tutta l’area di risulta della vecchia ferrovia. E’ inoltre da valutare l’inserimento al suo interno dell’ipotesi, futura ma realizzabile, di collegare Vasto e Vasto marina con una funicolare che renda la Città unica e fruibile in maniera continuativa sia in estate che in inverno. Il progetto nel suo insieme non può prescindere dalla risoluzione del fondamentale problema legato alla rete fognaria e nel quale occupa una parte di rilievo. Compito del prossimo Sindaco sarà quindi quello di sponsorizzarlo ai massimi livelli per permettere che questi finanziamenti europei vengano realmente convogliati su questo territorio.

Perché Giudo Giangiacomo nella scelta del 13 marzo?
La mia è un’immagine speculare a quella di Francesco Menna nel centrosinistra. Rappresento una persona giovane, nuova, ma che allo stesso tempo ha ricoperto un ruolo all’interno del Consiglio comunale, palestra indispensabile per poter concorrere seriamente alla carica di Sindaco di Vasto. Allo stesso tempo la mia esperienza politica mi permette di essere una figura fresca rispetto a chi ha alle spalle tra i 35 e i 40 anni di attività ricoprendo cariche sia a livello regionale che locale.
Ho 47 anni, ho iniziato a far politica una quindicina di anni fa, sono rimasto sempre all’interno dello stesso partito e non ho mai aspirato ad incarichi di tipo politico. Ho svolto la mia funzione di consigliere comunale capeggiando sempre la lista che ho presentato. Sono stato il primo degli eletti nella consultazione che ha portato ai 5 anni del governo Pietrocola dove ho rivestito il posto come assessore. Non sono fuggito quando abbiamo perso. Nel corso di questi ultimi 10 anni ho fatto la traversata nel deserto senza sentire le sirene che mi chiamavano nei vari raggruppamenti e movimenti civici. Ritengo quindi di avere la necessaria esperienza per fare il Sindaco di questa Città oltre che la fondamentale coerenza e lealtà nei confronti di tutte le persone con le quali ho collaborato in questi anni e reputo che questo in politica sia ancora un valore aggiunto.

Paola Tosti

Categoria: