Vasto - News

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Nota sui carri funebri...

Francesco Menna, facendo inorridire anche la parte più avveduta e responsabile della sua maggioranza, non ha ancora indossato, dopo quattro anni, le vesti da Sindaco ma, in compenso, ha indossato quelle da piazzista. Orfano di Paolucci, del quale è stato segretario molto particolare, mentre   l'Ospedale di Vasto

perdeva pezzi e cadeva a pezzi, subisce un accordo condiviso, si mette contro la volontà dei cittadini vastesi, tenta di difendere l'indifendibile e, pur di non fare una sola critica a chi ha decretato il disastro dell'Ospedale, scopre soltanto oggi i topi, i problemi della cucina, i tanti disagi dei dipendenti e dei cittadini, che non ha saputo risolvere pur prendendo un lauto stipendio. Vuole fare il piazzista, Francesco Menna, con megafono, striscioni e bandiere, non sapendo fare il Sindaco, non sapendo cogliere, come il suo ex Sindaco Lapenna, l'importanza di una rivendicazione comune che dia maggiore forza alle richieste. Se avesse saputo chiedere al suo ex assessore ciò che oggi noi chiediamo alla nostra assessora, senza sconti, le cose sarebbero andate meglio per Vasto e i Vastesi. 

Non a caso Maria Amato, ex deputata del Pd, non una pericolosa leghista, ha scritto che quando sente parlare Menna e Paolucci in riferimento al nostro Ospedale, rischia di abbandonare l'abituale linguaggio da signora. Vuole mistificare la realtà, Francesco Menna, ma i cittadini sanno che il suo caldo interesse non è andato oltre la difesa di Paolucci. 
Il carro funebre, messo in strada quando la Lega a Vasto neppure esisteva, è stata una sana provocazione per svegliare dal torpore chi stava facendo morire l'Ospedale. Lui non si è ancora svegliato, ma i cittadini sono ben svegli e stufi di essere amministrati da chi non ha a cuore le sorti della Città. Il Consiglio lo ha impegnato, con sei consiglieri, ad andare da Marsilio, Verì e Schael, per dire che Vasto non è figlio di un Dio minore. Cominci a fare il Sindaco, onorando quella fascia non per fare il piazzista, non per rimpiangere  Paolucci, ma per chiedere con forza e determinazione ad altri ciò che Vasto, con lui e Paolucci, ha miseramente perduto.
Quanto al documento approvato con la maggioranza, noi non siamo affatto pentiti. Se la maggioranza, dopo aver votato un provvedimento che ha messo a tacere i distinguo e la negatività di Menna, finge di pentirsene con una nota alquanto ridicola, è un problema della maggioranza. Peccato, perché per una volta aveva mostrato un certo carattere. Noi non vogliamo affatto isolare il Sindaco dalla maggioranza. Come facciamo a isolare un Sindaco che non esiste? 

Alessandra Cappa 
Davide D'Alessandro
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