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Tagliente: uniamoci per difendere la sanità del vastese

Non sanguinosa ma non per questo meno cruenta di quella avvenuta nel 1929 su ordine di Al Capone, anche Vasto ed il Comprensorio Vastese hanno avuto la loroStrage di San Valentino con la soppressione delle Direzioni di Presidio e con altre disposizioni capestro contenute nella delibera 148 della Direzione Generale della Asl

Intendiamoci, è anche vero che da anni l’Ospedale San Piomanca di un direttore sanitario di presidio e quindi l’ex assessore regionale Silvio Paolucci dovrebbe tacere in quanto responsabile di questo ed altre spoliazioni, ma la delibera adottata nel giorno dedicato in calendario agli innamorati decreta la scomparsa ufficiale dell’autonomia gestionale del nosocomio vastese e segna (o sembra segnare) l’avvio del processo del suoaccorpamento con quello di Lanciano. 

La decisione, soprattutto in questa prospettiva, non può trovarci d’accordo per le seguenti ragioni.

Perché è una decisione politica che non spetta al Direttore Generale ma al Consiglio ed alla Giunta Regionale,previa condivisione con gli Enti locali in sede di approvazione del Piano Sanitario e della Rete Ospedaliera.
Perché manca ogni tipo di premessa logica, finanziaria, progettuale in grado di consentire qualsiasi misura finalizzata all’accorpamento dei due presidi sanitari.
Perché sottende chiaramente l’intenzione di rinviare la copertura dei posti di primariato rimasti vacanti e degli organici del personale nonché di accantonare ogni progetto di investimento in apparecchiature e l’adeguamento tecnico funzionale della struttura.
Perché è legata ad istanzedi tipo ragionieristico che accontentano il direttore generale ma non le popolazioni del Vastese.  

Su queste premesse appare quanto mai opportuno un ripensamento riguardo alla decisione adottata.

Ci sentiamo di chiederlo in coscienza al signor Direttore Generale, al quale chiediamo di essere più attento a colmare invece le lacune che più volte gli sono state rappresentate, a cominciare dall’insufficienza dei medici anestesisti che impedisce un regolare svolgimento delle sedute operatorie anche in day surgery.

Ci sentiamo di chiederlo ai rappresentanti della politica regionale e locale ai quali chiediamo di essere più consapevolidel ruolo e delle prerogative loro assegnate.

Ci sentiamo infine, a margine di questo “sfogo”, di chiedere ai comitati e gruppi di pressione sorti in questi ultimi anni a tutela del San Piodi unirsi in un unico grande movimento per rendere più incisiva e più partecipata l’azione in difesa della Sanità nel Vastese.

Giuseppe Tagliente.

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