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Dopo Jovanotti restiamo con .....

Dopo la infausta e amara conclusione del mancato concerto del 17 agosto di Jovanotti, ci saremmo aspettati che il Sindaco e la sua eterogenea e confusa amministrazione traesse le conseguenze di questo errore politico e affrontasse pubblicamente il tema di una nuova gestione culturale estiva e di un ricambio nel settore turismo, non essendo noi interessati alla bagarre degli esposti del Prefetto sul caso Jova, trasmessi alla due Procure di Chieti e Vasto. Siamo certi, però, che il tema di un cambiamento in quel settore non è stato e non ci sarà. Questo atteggiamento rivela tracotanza, sordità, e presunzione verso i cittadini e verso chi da anni in città riesce con poche risorse ad attrarre centinaia e centinaia di turisti e a compensare e ridurre i danni di immagine di Vasto arrecati dalla attuale amministrazione. Stamane passeggiando in Piazza Rossetti ho osservato con quanta cura e dovizia di attenzione alcuni operai abbellivano le aiuole delle asfittiche aree verdi del centro storico dove la vita commerciale va spegnendosi da molti anni decretando la fine di una zona molto vasta e molto attraente, ma svuotata di vita. Le ultime due chiusure commerciali in centro sono la dimostrazione plastica di un trentennio di incuria e di risposte da parte delle varie amministrazioni alla crisi dello spopolamento e dello svuotamento residenziale. Assessori al settore urbanistico hanno fatto clientela curando interessi particolari e personali destini politici in questi trenta anni, affiancati da dirigenti dai lauti stipendi i quali hanno eletto a proprio principio la frase latina “queta non movere”.  Ma dalla immagine dei due operai che con attenzione lavoravano sulle aiuole mi veniva da commentare: a che serve curare le aiuole di piazza Rossetti mentre sempre meno sono i residenti e le attività commerciali chiudono? Nel contempo la sottostante vita arborea di Via Adriatica, la aiuola di Piazza San Pietro, la minuscola area verde dove è collocata la campana, e i dieci enormi vasi con alberi rinsecchiti di ulivi, un tempo affidata alla cura e alla manutenzione della ditta Pulchra, mostrano segni di abbandono, di tristezza, di una lenta agonia, mentre fioriscono le attività commerciali ristorantili. Anche qui, in questa zona, frequentatissima da turisti e vastesi avvertiamo e notiamo la totale assenza, anche fisica della amministrazione. Mai ho visto un assessore tra i sette attuali. Anche i consiglieri brillano per la loro totale assenza. Forse perché abitano in periferia e lontano dal centro storico? E’ motivo questo per disattendere un impegno pubblico che a parole hanno avevano promesso in campagna elettorale? Infine, ma non ultimo, lo stato di degrado, di dissesto stradale, di incuria di quel tratto di stradina che dai campi sportivi di Via Adriatica ci conduce a piedi verso Palazzo d’Avalos. Nessun commento a parole: le foto sono immagini eloquenti! Una amministrazione che con Jova Beach Party voleva nascondere queste che sono le cose più necessarie e importanti per i cittadini: una manutenzione e una cura del proprio territorio.
 
Vasto Menna Ivo responsabile della Lista  “La Nuova Terra”  e responsabile ONA
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