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Scritto da Sansalvomare

convegno memorabilia

Piacevole “recupero” a “Memorabilia”

VASTO | Il 13 maggio 2016, nell’istituto ”Pantini-Pudente”, per recuperare la mattinata di “Memorabilia” persa a marzo durante le “Giornate umanistiche 2016”, si è svolta una conferenza molto interessante

suddivisa in tre importanti momenti. Nella prima parte i ragazzi hanno seguito il sociologo Di Stefano nel suo resoconto del progetto “Prodotto topico”, nato nell’agosto del 2013 per valorizzare la “memoria del territorio”. Nella prima edizione avvenuta nel 2014, dei 52 comuni del Patto territoriale del Trigno-Sinello, ne parteciparono 28. Nella seconda edizione avvenuta nel 2015, ai 29 comuni dell’Abruzzo e del Molise si unirono anche 3 comuni delle Marche. Il relatore è stato orgoglioso di comunicarci che nell’edizione di quest’anno i comuni sono diventati 60: ad Abruzzo, Molise e Marche si sono uniti Puglia, Basilicata, Campania e Calabria. Un progetto attraverso il quale si sono realizzati molteplici effetti: primi tra tutti la socializzazione delle tradizioni e l’orgoglio etnico, che grazie al ricordo e alla memoria ha portato ad esaltare, ostentare e consumare il proprio prodotto tipico, valorizzando il patrimonio culturale del territorio di appartenenza. Questi svariati effetti hanno portato non solo al coinvolgimento di attori sociali importanti, ma anche alla formazione di studenti e alla creazione di un nuovo format, sicuramente più efficace.
Nel secondo momento gli studenti hanno incontrato il prof. Paolo Calvano, docente di chimica ma anche appassionato storico, che attraverso la sua presentazione ci ha illustrato i diversi aspetti del suo lavoro. Oltre ad occuparsi del recupero di documenti e foto appartenenti alla storia di Vasto si è soffermato anche sullo studio dei vari personaggi che rappresentano il nostro territorio. Attraverso il racconto del suo ultimo libro, appena pubblicato, che riguarda la genealogia della famiglia Rossetti, ha affermato che l’identità deriva dalla memoria e riguarda in modo diretto la nostra persona.
Infatti la costruzione della propria identità culturale richiede un lavoro quotidiano, una vera e propria mentalità che nel tempo acquisiamo. Non bisogna accontentarsi, secondo il prof. Calvano, solo di quello che dicono i libri, l’importante è maturare un’attitudine alla ricerca personale, così da diventare persone più desiderose e maggiormente disponibili al dialogo con gli altri.
Nell’ultimo momento il “Pantini-Pudente” ha avuto l’onore di incontrare la dott.ssa Di Pietrantonio, una scrittrice abruzzese, finalista con una sua opera al premio Strega, noto concorso letterario nazionale. Secondo lei, la scrittura è un mezzo di espressione, l’unico canale disponibile che in alcune realtà l’uomo possiede. Essa nasce come risposta ad un’urgenza narrativa e ognuno la utilizza nel modo più bello ed efficace possibile. Ci ha raccontato la vicenda del suo libro “Mia madre è un fiume”, illustrandoci la figura di questa madre che non riusciva a dare tutto l’amore possibile alla figlia per via del faticoso lavoro che svolgeva nei campi. La protagonista di quest’opera, infatti, vive il suo ruolo con tanta sofferenza e inquietudine. La scrittrice ci ricorda inoltre di come l’ambiente della nostra crescita determinerà in gran parte la nostra vita. Dobbiamo avere la forza e la capacità a volte anche di trasgredire, per non farci limitare dal nostro contesto ambientale, per crescere e sviluppare al meglio le nostre potenzialità.
Per concludere piacevolmente la mattinata si… gioca! La prof.ssa Paganelli e l’assistente tecnico Caruso hanno presentato il prodotto di un progetto pluriennale del nostro istituto, “Giocando Vastitas”, un simpatico gioco dell’oca che mette alla prova la nostra conoscenza del patrimonio storico di Vasto.

Valentina D'Ermilio
Alessia Peluso

da scuolalocale