Editoriali

rotonda via montenero

2016: l'ottimismo della volontà ...

San Salvo | C’è chi dice che peggio di come è stato il 2015, l’anno che si è appena aperto non potrà essere. E c’è chi, invece, vede l’anno che si è appena chiuso, come un anno buono. Molte volte, però, il pessimismo dei primi

e l’ottimismo dei secondi dipende dalle rispettive posizioni sociali o personali. Chi non sta

al governo tende a vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto, perché si identifica con la società e pensa che questa soffra senza le sue ricette. Chi sta al potere,

 

invece, gode della magia che promanano le stanze ovattate, i servigi dei sottoposti e le rendite di posizione, per cui vede il bicchiere sempre mezzo pieno ed anzi tende a far propri i risultati anche quando non ne ha meriti. L’ottimismo della volontà fu usato da Gramsci per la prima volta, ma in “contrapposizione” al pessimismo della ragione. Fu ripreso da Craxi quando negli anni ottanta l’Italia lottava con l’ Inghilterra per il quinto posto tra i maggiori Paesi del mondo. E’ stato sicuramente adoperato da Berlusconi quando ci raccontava che i ristoranti erano pieni.

 

Ed ha contagiato i trentenni che sono saliti al potere di recente e che vedono comunque il “segno +”. Scommettiamo che se Renzi dovesse andare all’opposizione prenderà a dire che l’Italia si è fermata e che coloro che lo dovessero sostituire inizieranno a parlare di ripresa ? In questo inesorabile gioco delle parti, le persone che non hanno posizioni da difendere (come il presidente Mattarella, che non ha funzioni di governo, ma di garanzia, peraltro durevoli ancora per sei anni e quindi consapevole di dover attraversare anche altre fasi politiche) vede il bicchiere per come è realmente: mezzo pieno e mezzo vuoto insieme. Vede luci ed ombre. Vede luci perché un minimo di credito è ripreso e perché qualche assunzione in più c’è stata. Ma vede anche ombre, perché ancora tanti ragazzi per avere credito devono coinvolgere i genitori e possono essere licenziati da un momento all’altro, col nuovo job act. Vede luci perché c’è un rilancio delle idee di sviluppo locale e valorizzazione delle risorse dal basso. Ma vede anche ombre, perché ancora troppe sacche di privilegio bloccano la meritocrazia per i nostri giovani, spesso costretti ad andare all’estero. Inoltre, in molti casi, il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto lo si vede sulla base di situazioni personali e famigliari. Quale padre anziano direbbe che tutto va bene se ha con sé un figlio trentenne disoccupato ? E quale trentenne direbbe che le cose non vanno bene se ha raggiunto una posizione professionale o sociale che lo garantisce e lo garantirà per sempre (non mi riferisco al gruppo Renzi/Boschi/Lotti…).

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Chi, come me, non ha ruoli né di opposizione e né di governo, da cui è condizionato vede (cerca di vedere) questo Paese per come è realmente o non per come vorrebbe che fosse. L’ Italia è un grande Paese ed è soprattutto un bel Paese. Lo sviluppo c’è stato e il benessere si è diffuso. Purtroppo molto spesso in danno delle finanze dello Stato e delle generazioni successive chiamate a sostenere il debito pubblico, col quale, tuttavia, sono state finanziate grandi opere, che ora abbisognano di manutenzione. L’utilizzo delle risorse di tutti a fini privati è stato un vezzo diffuso, aiutato dalla politica e generalizzato in ogni settore: abbiamo approfittato delle assicurazioni, delle banche, dell’Inps e queste hanno approfittato di noi. Il motivo di tale atteggiamento, poi diventato comportamento diffuso, dipende da fatto che né i vertici delle aziende private e pubbliche e né i consumatori dei servizi erogati da queste hanno avuto attenzione all’ etica pubblica. Tutti abbiamo pensato di mungere la mucca ed alla fine la mucca è crepata o sta lì lì per crepare. Ma non dobbiamo abbatterci. Se ci abbattiamo, la mucca la finiamo per abbattere noi stessi. I cittadini che non hanno ruolo o problemi condizionanti devono saper valutare le luci e le ombre.
Stasera sono tornato a casa a piedi dalla villa. Son passato vicino al teatro ed ho apprezzato l’ultimo lavoro fatto, che mette in risalto lo stesso teatro, riqualificando l’ intera area di Piazza Moro. Poi passando per Via Montenero ho visto il costruendo centro commerciale, che è di gran lunga il lavoro più grande che si stia facendo in città e che qualificherà di molto questa zona. Servono queste luci a farci dimenticare le ombre che abbiamo come la droga, le sparatorie o le rapine ? No, ma servono quanto ad illuminare di realistica speranza anche l’ anno che si apre e per il quale auguro a tutti ogni bene…nel segno dell’ottimismo della volontà.

Ods

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