Editoriali

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La partenza di Osvaldo e le altre incognite

SAN SALVO | Da qualche giorno per le mura sansalvesi campeggiano i due simboli delle liste civiche “San Salvo LavORA” e “San Salvo èvviva”, con alcune scritte significative

: in alto ed in grande “rivitalizzazione del vecchio centro” e più in basso tutti i settori dello scibile politico: turismo, agricoltura, industria, artigianato, commercio e servizi, preceduti da lavoro, scritto con più evidenza. Ed infine “con Osvaldo Menna”. Il quale si conferma quanto mai un esperto di comunicazione politica, perché…è partito prima degli altri, ha fatto sapere di cosa si vuole occupare e, last ma not least, ha fatto anche sapere che lui è il leader, colui che si occuperà di queste cose. E’ evidente che i manifesti sono l’avvio della campagna elettorale del candidato sindaco Osvaldo Menna, cosa che noi avevamo annunciato da tempo. L’esito elettorale delle prossime elezioni è quanto mai incerto, ma è evidente che se nessuno dei suoi competitor avrà la maggioranza al primo turno, Menna sarà ricercato per l’apparentamento successivo, quanto meno perché, essendo lui civico, potrà liberamente allearsi con la destra o con la sinistra e fare la differenza. Diversamente dalle 5 Stelle che, se presenteranno una propria lista (cosa che al momento non è dato sapere), avranno un candidato sindaco che, per regolamento interno, non potrà fare apparentamenti.

Tornando al candidato sindaco civico Osvaldo Menna, possiamo già dire che se ha presentato due simboli vuole fare (o ha fatto, come dice…) due liste a suo sostegno. Mentre la coalizione al governo di liste ne dovrebbe presentare almeno tre: le uscenti. Sicuramente ci sarà Forza Italia. Anche se il fondatore del partito e vice sindaco Angiolino Chiacchia ha ufficialmente dichiarato che dopo sei candidature comunali (‘88 a Tufillo e ’94, ’98, 2002, 2007 e 2012 a San Salvo) si ritirerà, è probabile che lui stesso, come pure i suoi “colleghi del ’94” (in primis Marcello, ma anche Larcinese) faranno di tutto per non cancellare quella storia ed avere sulla scheda elettorale la bandiera tricolore, anche se oggi è rappresentata da Stefano Battista e Fernando Artese, provenienti da An. Ci sarà la lista promossa dal sindaco, Città Nuova, il cui coordinatore Vitale Torino ha già promosso degli incontri di coalizione. E dovrebbe esserci anche la Lista popolare di Eugenio Spadano, anche se non è dato sapere se Fabio Raspa, che ne era uscito polemicamente, si ricandiderà o meno. In ogni caso il centrodestra corre per la riconferma e seppure non ha ancora fatto i manifesti come Menna può contare sul sindaco uscente Tiziana Magnacca, che è molto carica ed entusiasta del lavoro fin qui svolto, pur se dovrà parare i colpi delle dissidenze interne rappresentate da Antonio Castaldo, Nicola Argirò e Filomena D’ Addario.

Aria alquanto diversa si respira a sinistra, che, come andiamo ripetendo da sempre, sarà unita, quanto meno perché stavolta non si troverà alcun personaggio del peso e dell’autorevolezza di Arnaldo Mariotti capace di andare da solo. E’ quindi probabile che Pd, Psi, Sel, Ssd ed altri (Fabio Travaglini, Nicola Sannino, Emanuele Di Nardo e Michelino Natale) staranno insieme ed è probabile che le liste potrebbero essere cinque. Ciò che è ancora improbabile è chi sarà il candidato sindaco e come sarà selezionato: se direttamente dai partiti (come l’altra volta fecero il centrodestra, l’ Udc, le 5 Stelle ed il Pd) o con le primarie (come l’altra volta fecero Ssd, Psi e Sel e Idv).

Concludendo, possiamo dire che con la partenza di Osvaldo Menna, abbiamo ad oggi due certezze elettorali: candidati sindaci Tiziana Magnacca e lo stesso Menna. Ed abbiamo ancora tre incognite: cosa faranno il centrosinistra, le 5 Stelle e Nicola Argirò, che anche l’altro ieri non è andato in Consiglio, confermandosi la vera spina nel fianco dell’ Amministrazione uscente.

Ods

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