Editoriali

segreto di stato

Ma i licenziamenti al Comune sono segreti d'ufficio ???

SAN SALVO | Sulla scrivania del potente segretario comunale ci sono due faldoni “esplosivi” almeno per la vita di due famiglie, poiché contengono i licenziamenti di due dipendenti comunali. Il capo del

personale del nostro Comune è stato chiamato a decidere se mandare a casa due padri di famiglia e, sicuramente, valutato secondo scienza e coscienza.

Tuttavia, senza entrare per il momento nel merito di due specifici provvedimenti (che attengono a fatti penali, passati o futuri), che riguardano persone, dati cosidetti sensibili e da trattare quindi con la massima attenzione, ci chiediamo se la discrezione usata ed invocata sia giusta. Ci chiediamo soprattutto se sia democratico invocare il segreto d’ufficio fin’anche con gli amministratori. Proprio sulla “gestione assai discreta” quantomeno delle informazioni ci viene da riflettere.

Quando furono licenziati gli operai della Magneti Marelli, Cristini e Fusoni, le notizie andarono sulla stampa, i sindacati convocarono gli scioperi, la direzione aziendale corse ai ripari per evitare che l’imbarazzante notizia fosse trasferita al Papa in visita il 19 marzo del’ 83. Si dirà: ma si trattava di licenziamenti politici. Certo, ma si trattava anche di un’azienda privata. Nel caso di oggi, se anche i due licenziamenti al Comune fossero privati (e non lo sono), essi avvengono comunque in un’azienda pubblica, anzi l’azienda pubblica per antonomasia. E quindi sono di fatto licenziamenti che riguardano la politica ovvero la cittadinanza.

Ogni cosa che avviene in Comune alla fine riguarda la cittadinanza. Un ufficio con una o due risorse in meno è più debole nell’offerta dei servizi al cittadino. L’avere un collega che viene licenziato rende più malleabili gli altri dipendenti rispetto ai poteri forti dell’Ente e ciò rende questi ultimi più o meno democratici. Il silenzio dei sindacati rende il contrappeso previsto dalle norme più debole e quindi meno democratica la città. I licenziamenti sono provvedimenti in capo a dirigenti - nominati dai politici e non è credibile che costoro nulla sappiano o che deleghino tutto ai loro nominati. Per tutte queste ragioni i due licenziamenti riguardano tutti noi (foss’anche per valutare come si comporta l’Amministrazione e per capire quali indirizzi essa dà ai capi ufficio e capi servizi).

Nella stesso Comune, correva l’anno 1982 il dirigente dell’Ufficio elettorale fu spostato d’ufficio. Si finì il mondo, perché era delegato sindacale. Nel ’88, due assessori uscirono dalla Giunta e cambiarono maggioranza per questioni legati al personale. Si dirà: non c’era la Bassanini. Bene, qualche anno fa (e c’era la Bassanini), il sindaco Marchese spostò dei dirigenti, generando qualche ovvia insoddisfazione. Se ne parlò per giorni e giorni dentro e fuori la maggioranza. Ora che si licenziano due persone nessuno ne parla…mah…ma chi sa se lo sanno i consiglieri ???

Nell’interesse della democrazia del Comune e nel Comune è davvero auspicabile che venga tolto il velo di silenzio che ammanta questi licenziamenti come se fossero questioni personalissime e non altamente politiche. Preferiamo una città nella quale ciascuno abbia il coraggio delle proprie azioni senza ammantarsi dietro le competenze di altri. Se taluni sono capaci e tanto forti da firmare uno/due licenziamenti e da non impedirli o le responsabilità dei rei sono davvero gravi o i firmatari sono moooolto convinti delle proprie ragioni. Ed allora perché mettere il Segreto di Stato, pardon il Segreto d’ufficio ovvero il Segreto in Comune ???

                                                                                                                                 Ods