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Moro torna sulla variante SS 16

LENTELLA | Le “ipotesi progettuali” di variante della S.S 16 hanno ottenuto, dal mio punto di vista, un grande risultato: se ne parla e si discute! In questi giorni abbiamo avuto

modo di registrare un bel confronto. Ci sono stati interventi e prese di posizioni di politici, amministratori, imprenditori, professionisti e di tanta gente comune. Questo a dimostrazione che il problema è sentito, interessante, forse di non facile soluzione (qualunque sia la direzione che si vuol prendere) ma che sta permettendo a tanti di dire la propria in merito ad un tema che coinvolge un territorio intero, non solo Vasto e San Salvo. Ma liquidare il tutto da parte di qualcuno con frasi tipo “ è un problema di Vasto e San Salvo non riguarda voi dell’interno; e adesso cosa vogliono questi della montagna”, non mi sembra il giusto approccio. Tranquilli, non vogliamo niente! Vogliamo solo cercare di rendere migliore la vita di quelli che risiedono nell’interno e contribuire a migliorare quella di chi vive sulla costa!

Ma aggiungiamo qualche spunto alla discussione:

1. Si contesta il fatto che il percorso fondo valle Cena/ Treste/ Trignina allungherebbe di molto il percorso e quindi non conveniente. Vero, si allungherebbe di poco più di 10 km. Sulla convenienza c’è qualche dubbio perché è pur vero che la lunghezza del percorso aumenta ma molto probabilmente per tanti si abbasserebbero i tempi di percorrenza. Basti pensare a quanto si impiega d’estate per coprire il tratto Vasto nord/Vasto sud (se va bene 1 ora). Invece certamente il percorso è più breve di quello attuale se consideriamo quanti dal nord dell’Abruzzo devono raggiungere il Tirreno e viceversa (circa 7 km in meno).

2. Si contesta che alberghi e ristoranti riceverebbero dei danni economici. A parte il fatto che comunque il traffico leggero potrebbe continuare a percorrere il tratto già esistente ma in ogni caso anche con la variante proposta da Anas e Regione, il traffico devierebbe alle spalle di alberghi, ristoranti e di tutte le attività commerciali che insistono nel tratto Vasto Marina/ San Salvo Marina. Non risulta neanche che i camionisti si fermino tra Vasto e San Salvo per mangiare o dormire (fanno tappa a Vasto Nord o marina di Petacciato). Inoltre le attività industriali non subirebbero nessun danno perché sarebbero servite allo stesso modo se non meglio.

3. Si contesta che il turismo avrebbe ripercussioni negative. Ma le immaginiamo tre grandi arterie (attuale SS 16, variante Vasto Marina- San Salvo Marina e autostrada) che corrono praticamente parallele in pochi centinaia di metri di lunghezza d’aria, a quanto inquinamento atmosferico e acustico riverserebbero su Vasto Marina e San Salvo marina? Questo sì che sarebbe un danno per il turismo costiero e per quanti vivono in quelle zone tutto l’anno. Inoltre anche con il traffico leggero proveniente dall’interno, si potrebbe by-passare S.Salvo marina e Vasto Marina per raggiungere Vasto, utilizzando lo svincolo sulla S.s Trignina, in prossimità del casello Vasto Sud, costruito per servire l’autoporto di San Salvo e mai utilizzato, percorrendo l’arteria che insiste alle spalle della stazione ferroviaria.

Nessuna polemica ma solo qualche dato in più che può servire alla discussione. Ribadiamo con forza che, Vasto e San Salvo sono punti di riferimento indiscutibili per l’intero territorio ma che, il tracciato proposto dai 28 sindaci, è il più realistico, realizzabile in tempi brevi e con una spesa nettamente inferiore a quello proposto (20/30 milione di fronte ai 60/80), senza impatti ambientali, senza consumo di suolo perché già esiste e che per di più, la metà del tracciato non ha bisogno di interventi se non minimi.

A questo aggiungiamoci il servizio che si può rendere alle popolazioni dell’interno, alle aree industriali che vanno dal Sinello al Trigno e facciamo le giuste considerazioni.

Carlo Moro

Sindaco di Lentella