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“STORIE CHE FANNO BENE ALLA SALUTE”: LA PRIMA ABRUZZESE AL TEATRO FENAROLI DI LANCIANO

Dopo il successo di pubblico e critica riscosso nei mesi scorsi a Macerata, anche in Abruzzo andrà in scena venerdì 5 maggio, alle 21.15, presso il Teatro “Fedele Fenaroli” di Lanciano, lo spettacolo “Storie che fanno bene alla salute”, a cura della compagnia

"Teatro Oreste Calabresi" di Macerata, con la regia di Diego Dezi. Interpreti sono gli attori Laura Cannara, Elena Cherubini, Mario Pallotta, Ilaria Silvestri, Mattia Storani. La scenografia è dello stesso Dezi e di Stefano Zagaglia.

Lo spettacolo è tratto dall’omonima raccolta di racconti della farmacista Maria Antonietta Labrozzi, che vive a San Salvo ma lavora a Petacciato.

L’evento è inserito negli appuntamenti de “Il Maggio della Cultura”, coordinati e patrocinati dal Comune di Lanciano.

Delle circa sessanta storie che compongono il libro, il regista ne ha scelte dodici: storie vere che attraversano il Novecento e che ci restituiscono, con uno stile sobrio ed elegante, ricco di verve, di ritmo e di pathos, delle vicende e delle figure di uomini e donne esemplari nella loro semplicità, ponendo l’accento su valori forse ormai desueti, ma intramontabili, quali il coraggio, l’amore, l’altruismo, la solidarietà, la gratitudine, la generosità e la sacralità del lavoro.

Dezi si è imbattuto casualmente nel testo della Labrozzi: si trovava in vacanza a San Salvo quando gli è capitato tra le mani, in un caffè letterario, il libro della farmacista. “L’ho letto d’un fiato. Mi ha colpito subito per lo stile poetico e per le emozioni che sa donare: quando sono tornato a Macerata avevo già in mente come doveva essere lo spettacolo” rivela il regista.

“È stato dimostrato che le belle storie sono terapeutiche, migliorano la salute” scrive Maria Antonietta Labrozzi nella prefazione del suo libro, svelando i motivi che l’hanno indotta a scriverlo. “Ogni giorno vengo a contatto con persone che mi raccontano le loro sofferenze e le loro vite ed è sempre una bella emozione accoglierle e utilizzarle come fonte di ispirazione