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SEL: quanto vale il verde pubblico a San Salvo?

SAN SALVO | È di questi giorni la notizia che a San Salvo sono stati abbattuti alcuni alberi per far posto a parcheggi nei pressi della chiesa di San Nicola.

Ovviamente non si vuole mettere in dubbio la legittimità di tale atto, il progetto senza dubbio sarà stato corredato da tutte le autorizzazioni del caso, ma si vuole censurare la volontà politica che vede ancora una volta far prevalere scelte urbanistiche che sono ormai obsolete. L’esigenza di incrementare il verde urbano, oggi è prevalente su tutte le altre, non sono più immaginabili aree urbane senza il necessario verde, e, qualora fosse indispensabile l’eliminazione di zone di verde o singole piante, si dovrebbero prevedere delle misure di compensazione che facciano in modo che il patrimonio vegetale non subisca diminuzioni. Cosa è stato previsto in questo caso, a parte l’immaginabile realizzazione di aiuole di assoluta irrilevanza rispetto a piante arboree? Attendiamo risposte.

La sensibilità di quest’amministrazione verso il patrimonio verde di San Salvo, si manifesta ancora nella scarsa attenzione alle direttive emanate dal Servizio Fitopatologico Regionale in materia di protezione delle palme dal punteruolo rosso. È desolante il quadro che si presenta nei pressi della rotonda sotto piazza Aldo Moro: numerose palme lasciate sul posto senza che si sia provveduto alla loro rimozione e smaltimento per evitare l’espandersi della moria ad altri esemplari, come successo nella centralissima villa comunale. E che dire di quanto sta succedendo alla Marina? Anche li ormai gli esemplari morti ed infetti sono tanti, il parcheggio retrostante il piazzale Cristoforo Colombo è ormai circondato da piante morte o morenti, comunque infette; sullo stesso filare di palme del lungomare, di fronte al lido Corallo, c’è già un esemplare attaccato. Sarà l’inizio della fine? Purtroppo il punteruolo e un parassita che non lascia scampo ma dal quale ci si può difendere rispettando gli accorgimenti dettati dal Servizio Regionale. Ma non è finita qui, altri esemplari attaccati sono nel complesso ICEA in piazza Abruzzo e in Piazza Sardegna.

Solo qualche mese fa l’assessore incaricato rilasciava un’intervista nella quale diceva che il fenomeno punteruolo era confinato solo a pochi esemplari di piante site in giardini privati, come se l’insetto rispettasse i confini di proprietà! Inoltre lo stesso assessore negava l’esistenza di esemplari attaccati dal punteruolo su aree pubbliche quando invece il dramma sotto piazza Aldo Moro si stava compiendo. Ed ora quali saranno le prossime mosse per tentare di salvare le palme del lungomare?

Si vuole forse aspettare la loro fine per avere più aree da dare in concessione per giostrine e bancarelle?

Circolo Sel-Si San Salvo

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