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Soldi sottratti alla lotta al randagismo, la difesa di Menna è una supercazzola degna del Grande Ugo Tognazzi

Il termine supercàzzola  è un neologismo metasemantico, entrato nell’uso comune dal Cinema, che indica un nonsense, una frase priva di senso logico composta da un insieme casuale di parole reali e inesistenti, esposta in modo ingannevolmente forbito e sicuro a interlocutori che, pur non capendo,

alla fine la accettano come corretta. Il termine è utilizzato per indicare chi parla senza dire nulla”.

La definizione, attinta da wikipedia, calza a pennello al maldestro tentativo dell’assessore Paola Cianci e del Sindaco Francesco Menna di sottrarsi alle responsabilità dell’amministrazione comunale che da un lato si dichiara animalista, dall’altro, di fatto, sottrae soldi dal capitolo di bilancio dedicato alla lotta al randagismo, e continua a tenere confinati i cani in una struttura non idonea ad ospitarli e a lavarsi la coscienza rimarcando la realizzazione di un’area di sgambamento peraltro mai manutenuta e sicuramente insufficiente per una città di oltre 40mila abitanti e con un territorio di 70 chilometri quadrati.

Una amministrazione ormai alla frutta, capace solo di buttare fumo negli occhi dei cittadini partecipando a feste e manifestazioni ovvero distribuendo targhe e pergamene.

Sorprende, inoltre, il silenzio del vicesindaco Forte che non perde l’occasione per dichiararsi amante degli animali ma che come i suoi colleghi della maggioranza ha accettato supinamente l’azzeramento dei fondi contro il randagismo.

Francesco Prospero, Vincenzo Suriani, Guido Giangiacomo, Alessandro d'Elisa e Edmondo Luadazi.

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