Editoriali

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La maestra non è mai stata arrestata

L'avvocato Alessandra Cappa, in una lunga intervista alla collega Schiavarelli, ha comunicato che il Tribunale delle Libertà ("organo superiore e collegiale") ha annullato gli arresti domiciliari alla maestra accusata di maltrattamenti: praticamente è come se quegli arresti non fossero mai avvenuti.

L'avvocato Cappa ha anche detto che, per gli effetti dell' annullamento degli arresti domiciliari, decade anche la sospensione dal servizio. E quindi la maestra potrebbe tornare al lavoro, cosa che non farà solo perché è malata.

Ma se i giudici dell' Aquila hanno annullato gli arresti domiciliari, perché questi sono avvenuti ? Semplice! Perché essi erano stati comminati solo in via cautelativa e sulla base di una ipotesi accusatoria. Tanto le procedure di cautela, quanto le ipotesi accusatorie durante le indagini sono sempre sottoposte al vaglio dei giudici superiori, che li possono revocare o annullare. In questo caso c'è stata prima la revoca e poi l'annullamento delle misure emesse.

Quindi, chi aveva pensato ad una colpevolezza (soprattutto sui social) senza conoscere le leggi, senza aver visto le carte ed i video è stato quanto meno intempestivo: per pronunciarsi su quelle misure cautelari, bisognava aspettare il provvedimento del Tribunale delle Libertà.

Ma soprattutto per dire che una persona è colpevole, bisogna aspettare la condanna, che potrebbe esserci (ma non è detto) soli dopo i processi a Vasto (Tribunale), all' Aquila (Appello) e a Roma (Cassazione).

In indagini e dibattimenti (per questo, come per altri casi) ci lavorano centinaia di persone esperte della materia giuridica: polizia giudiziaria, impiegati di procura, magistrati inquirenti, giudici delle indagini e dei riesami, quindi cancellieri, impiegati di Tribunali, magistrati giudicanti di primo, secondo e terzo grado ed avvocati della difesa. La persona sottoposta ad indagine e/o a processo può essere ritenuta colpevole solo dopo una condanna definitiva ovvero dopo che tutti i predetti avranno fatto il loro lavoro, anche e soprattutto in contrasto e contraddizione tra loro.

Del resto questa vicenda cosa ha dimostrato ? Che il pm la pensa in un modo e l' avvocato in un altro; il gip vastese la pensa in un modo e il Tribunale aquilano in un altro. È normale che si scontrino tesi ed ipotesi opposte in una vicenda giudiziaria.

Cio' che non é né normale e né umano é l' additare di colpevolezza una persona nella fase delle indagini. Lasciamo che facciamo rispettosamente il proprio lavoro TUTTI gli operatori di giustizia, con serenità e senza pressioni mediatiche. Questo vorrebbe la legge e questo vuole il buon senso.

Ods

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