Editoriali

MENNA DESIATI

Gli equilibri politici del vastese non cambiano … per ora

A Lentella, Dogliola, Carunchio sono stati confermati i sindaci uscenti Carlo Moro, Rocco D’Adamio e Gianfranco D’ Isabella. Anche a Casalanguida c’è stata una sostanziale conferma

dell’ Amministrazione uscente, poiché Andrea Ricotta è stato sostituito dal suo vice Luca Conti. Il centrosinistra ha ceduto il sindaco di Casalbordino (l’eletto è Filippo Marinucci) al centrodestra, che, a sua volta, ha ricambiato il favore cedendogli il primo cittadino di Scerni (l’eletto è Alfonso Ottaviano). A Celenza sul Trigno Walter Di Laudo ha battuto Andrea Venosini e a Tufillo (contrariamente a quanto accaduto a Fraine) il quorum è stato superato dall’unica lista presente. Per cui è stato proclamato sindaco Ernano Marcovecchio, che proprio in continuità con l’uscente Marco Monaco non è. Avevo diligentemente spiegato a Daniele Leone qualche giorno fa che se a Venosini era riuscita l’impresa elettorale precedente nonostante avesse ordinando addirittura lo sgombero delle suore, gli sarebbe stato difficile tornare in Comune dopo che lo avevano sfiduciato quattro consiglieri – assessori, che lui stesso aveva candidato. Generalmente “chi viene fatto cascare dai suoi” poi perde le elezioni. Se Venosini a Celenza avesse vinto, violando questa regola elettorale non scritta , sarebbe stato l’eccezione a conferma della regola medesima. Invece, si può considerare un’eccezione la performance di Marcovecchio, che i concittadini hanno preferito al commissario dandogli il 90% dei voti, al netto dei residenti all’estero. Tutto questo racconta che, con le elezioni di ieri, gli equilibri politici del vastese restano sostanzialmente invariati

Dunque nulla di nuovo sotto il sole ? Non proprio, perché il dato di Vasto è ciò che può cambiare gli equilibri politici della nostra zona. Se il ballottaggio, che sarà disputato da Francesco Menna e Massimo Desiati, sarà vinto da quest’ultimo, avremo un vastese sostanzialmente bicolore: “nera” l’ area costiera e “rossa” l’area più interna (uso i colori Stendhal solo per comodità giornalistica). E’ noto, infatti, che sono già di centrodestra San Salvo, Cupello, Monteodorisio, Villalfonsina e, da oggi, Casalbordino. Mentre sono di centrosinistra o vicini al centrosinistra praticamente tutti i Comuni interni con l’eccezione di Carunchio e Casalanguida (e Fraine commissariata). Pertanto, la Città del Vasto farà la differenza. Cosa racconta il suo risultato ?

Racconta anzitutto che non siamo in presenza di una piena soddisfazione per gli uscenti. Tanto è dimostrato dal voto alle 5 Stelle (che notoriamente è un voto di protesta) e naturalmente dal voto raccolto dal capo dell’opposizione uscente, Massimo Desiati, Ma – altra novità da cogliere – è stato lo stesso elettorato di centrosinistra ad orientarsi verso una certa discontinuità, tanto è vero che i più votati sono due ragazzi: la Bosco e Del Casale. Quest’ultimo, peraltro, formalmente appoggiato dall’area di opposizione interna del Pd. La giovane età e le parole d’ordine lanciate sul rinnovamento generazionale dallo stesso Francesco Menna possono farci ipotizzare un suo decisivo recupero, che di fatto lo ha appaiato percentualmente al ballottante Desiati.

Con questi risultati, al secondo turno la partita tra “i pari” la decideranno gli elettori di Cieri, Laudazi e Montemurro. C’è da considerare, però, che i pentastellati non faranno accordi e lasceranno liberi coloro che li hanno votati. Mentre Laudazi e Montemurro saranno tirati per la giacca sia da Desiati che da Menna. Quest’ultimo, come avevamo ipotizzato in nostro editoriale preelettorale, userà le sirene della persuasione pescarese, soprattutto nei confronti di Laudazi, che ha candidato Mario Olivieri, consigliere regionale di centrosinistra. Ma di questo ci occuperemo nei prossimi giorni, previsti dalla legge proprio per essere utilizzati per i “nuovi” apparentamenti. C’è già, peraltro, il precedente del 2006, in cui Peppino Forte si candidò fuori dai poli, come oggi Laudazi, e portò alla sinistra i voti determinanti a far vincere Lapenna. Ma dieci anni fa, però, non c’ erano le 5 Stelle, nel senso che il voto di protesta non era così consistente e strutturato: strano a dirsi, ma i colori del vastese saranno decisi dai semplici elettori che forse neanche Ludovica Cieri e Gianluca Castaldi conoscono…

Ods